Roberto “Beppe” Franzoni, decano del giornalismo nautico, dell’imprenditoria del mare ed eccellente velista, ci ha scritto una mail che ci ha fatto scompisciare dalle risate, basata sulla sua lunga esperienza in mare. Tema: la manovra di ancoraggio. Vi riconoscete in una delle tipologie di personaggi descritti?
“Su ispirazione del celeberrimo brano di Enzo Jannacci ‘Quelli che…’ del 1976“, esordisce Franzoni, “un breve ‘rap’ sugli ancoraggi:
Quelli che arrivano a 5 nodi e scaricano 50 metri di catena in 5 secondi, continuando sempre ad andare avanti;
quelli che danno fondo col vento in poppa;
quelli che hanno sentito dire “calumo”, non hanno capito che non è una pipa della pace e danno catena uguale alla profondità;
quelli… quelli che arano;
quelli che sistematicamente danno ancora sulla tua catena;
quelli che… si guardano intorno, non sanno perché e poi scendono sottocoperta, che è meglio;
quelli che hanno un incrociatore e l’ancora di un gommone;
quelli che hanno un 6 metri e una Delta da 20 kg;
quelli che ce l’hanno inossidabile;
quelli che urlano alla ragazza “butta”, ma lei capisce “brutta” e s’incazza;
quelli che lo fanno coi guanti;
quelli che a ogni ancoraggio si mettono la maschera, anche in dicembre, e vanno a vedere “come sta”;
quelli che era meglio se stavano a casa.
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1 Comment
vorrei aggiungere
quelli che in una rada semi deserta…si sentono soli e
ti si mettono…vicini vicini…