Ammazza due velisti italiani investendoli con il motoscafo. Assolto!
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Se guidi il tuo motoscafo come un pazzo in Croazia, colpisci una barca a vela uccidendo chi sta bordo, puoi evitarti la prigione. Puoi, se sei un miliardario e disponi di bravi avvocati che dimostrano come, al momento dell’impatto, fossi stato colto da sincope e svenuto. (immagine di copertina http://www.jutarnji.hr/)
Questo è accaduto in quello che è stato soprannominato in patria “venerdì nero della magistratura croata”: il Tribunale comunale di Sebenico ha assolto definitivamente il tycoon Tomislav Horvatinčić, 69 anni, per la tragedia del 15 agosto 2011 in cui morirono Francesco Salpietro (60) e Marinelda Patella (60) di Padova, marito e moglie in vacanza nell’Adriatico croato con la loro barca a vela, il Grand Soleil 39 “Santa Pazienza”, sostenendo che Horvatinčić non potè far nulla per impedire la collisione tra il suo motoscafo (un Itama 40 Open) e la barca perché colpito da sincope a pochi secondi dall’impatto. Il caso crea un precedente giudiziario pericolosissimo.
Così, riporta il quotidiano Il Piccolo, si è espresso Željko Marušićk, noto ingegnere croato del traffico e trasporti: “La magistratura croata ha rimediato una figuraccia tremenda, così come l’intero Paese. Come potranno i cittadini croati aver fiducia nei giudici e cosa penseranno di noi gli stranieri?”, aggiungendo che “se Horvatincic soffre di improvvise perdite di coscienza, come può continuare a guidare auto e imbarcazioni? Il suo motoscafo andava a 26 nodi a meno di 300 metri dalla costa, dove la velocità massima consentita è di 5“.
Horvatinčić è già stato, si legge sempre su “Il Piccolo“, “in passato coinvolto in incidenti stradali e in mare che hanno provocato 4 morti. L’imprenditore non ha trascorso per tali tragedie neanche un giorno in prigione“.
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6 commenti su “Ammazza due velisti italiani investendoli con il motoscafo. Assolto!”
Questo episodio la dice lunga su quanto lungo deve essere il percorso che la Croazia deve fare per entrare in Europa. Un modo per sensibilizzare l’opinione pubblica croata sarebbe quello di fare una raccolta di firme per chiedere un giusto processo a questo assassino, per togliergli qualsiasi tipo di patente e non ultimo non vendergli il motoscafo che lui avrebbe visto in Liguria del valore di 2 milioni di euro.
Hanno aumentato a dismisura la tassa per chi naviga e staziona nel “loro” mare, assolvono un loro concittadino che ha assassinato due nostri connazionali velisti! E se boicottassimo il “loro” mare la prossima estate e, per almeno un anno, dimostrassimo la nostra sentita protesta, lasciandoli con le casse marittime all’asciutto? Vogliono far valere la legge del più forte perché “possiedono” la parte più bella dell’Adriatico! “Sgonfiamoli” disertando la Croazia!
Facciamo valere il nostro potere e la nostra ragione…
Credo che la Croazia non ha niente a che vedere con la decisione di un giudice che si limita a giudicare la volontarietà delle azioni. concentriamoci su chi non ha ritirato la patente al primo incidente o al primo rinnovo per cause mediche.. Inviato tutti una breve mail di spiegazioni ai nostri ministri al consolato ai ministri del posto affinché possano essere decise i veri colpevoli e che questo non capiti più
Processiamolo in Italia , consiglierei il Tribumale di Padova
Indipendentemente dalla nazionalità di tutti, sono morte 2 persone e qualcuno non ha rispettato delle regole, e qualcuno non è “stato in grado” di sanzionare il colpevole.
Tutto ciò è molto triste ma sopratutto indica il grado di cultura intrinseca nella gestione di una tale tragedia dove tutto è alla luce del sole ed esplicito, però 6 anni per tentare di dimostrare altro dalla verità.
Peccato…… adoro la Croazia, ma capisco sia un popolo che ha ancora strada da percorrere per raggiungere cultura e civiltà.
GdV, la fate o no questa raccolta di firme che dopo la inviamo anche al nostro governo?