E’ stata la Barcolana dei record, con 2.101 barche al via. Duemila barche, duemila storie che meriterebbero di essere raccontate: ecco quelle che secondo noi sono state le migliori storie della Barcolana.
BRESSANI “SNOBBA” LE SUPERBARCHE E SI PRESENTA SUL SUO COMET 8.50
Lorenzo Bressani è un triestino doc. E un triestino non può perdersi la Barcolana: un velista del suo calibro (nel suo palmares si contano 11 titoli mondiali, 8 europei e 16 italiani in varie classi) avrebbe trovato un imbarco anche sul più veloce degli yacht in regata, anzi, probabilmente molti armatori che avrebbero supplicato in ginocchio pur di averlo a bordo. E invece Rufo si è presentato sul suo piccolo Comet 8.50 Refolo II, chiudendo al 258° posto overall (benissimo!) e secondo della sua classe. Merito del suo talento e di quello dell’equipaggio in rosa che lo ha accompagnato nell’avventura: la velista olimpica Flavia Tartaglini (alla sua prima Barcolana), la moglie Lorenza Priamo e Francesca Pitacco. Qua sotto il video della affollatissima partenza da bordo del Refolo!
IN PARTENZA SUL REFOLO
LA COPPIA PELASCHIER/MURA
Parliamo ancora di grandi velisti: a bordo di Ancilla Domini, il Farr 80 di Claudio Demartis, ce ne erano (almeno) due. Mauro Pelaschier e Andrea Mura. Ecco come sono partiti in questo bel video da bordo. Alla fine hanno chiuso in decima posizione overall (secondi overall nella classifica dedicata alla Crociera), terzi tra i Mega Yacht…
IN PARTENZA CON PELASCHIER E MURA
LA FEDERVELA SCENDE SUL CAMPO (DI REGATA)
Quest’anno la FIV è andata ben oltre al patrocinio della Barcolana: l’intero Consiglio della Federazione Italiana Vela si è presentato su un Grand Soleil 58 (No Name) e uno Sly 61 (Cielo e Mare) messi a disposizione dai Cantieri del Pardo. Al timone Vittorio Bissaro con Maelle Frascari su un’imbarcazione e Ruggero Tita con Caterina Maria Banti sull’altra. A bordo con i consiglieri anche il presidente dei Cantieri del Pardo Marco Casadei e il direttore generale Fabio Planamente: con loro anche Michele Marchesini, Direttore Tecnico della FIV e Alessandra Sensini, Direttore Tecnico Giovanile FIV e Vice Presidente CONI non ché la velista olimpica più titolata d’Italia. Come se la sono cavata? Al 58° posto (ottavi di categoria) quelli sul GS 58 e al 117° (undicesimi di categoria) i consiglieri a bordo dello Sly: bene, ma si può far meglio! L’anno prossimo vi vogliamo a medaglia!
IL POTERE DEI CRUISER-RACER
Può un cruiser-racer dare fastidio alle barche ideate per la regata ultraveloce? La risposta è si e la dimostrazione è la prestazione maturata dal Mylius 76 E Vai di Gabriele Lualdi, con a bordo Nicola Celon, vincitore assoluto della categoria Crociera (primo dei Super Maxi) e sesta barca ad aver tagliato la linea d’arrivo. Il cantiere piacentino può ben essere soddisfatto di questa Barcolana, dato che si è accaparrato anche il terzo gradino del podio classe Crociera (primo Categoria o), con Oscar 2, il Mylius 50 di Walter Caldonazzi (skipper Bernardo Zin).
AHIAHIAHI MORO CHE BOTTA
La mattina di Venerdì 6 ottobre Il Moro di Venezia , la barca che avete eletto come “più mitica” nella storia della vela italiana, è arrivata a Trieste: peccato, avremmo voluto mostrarvi un ingresso in porto più glorioso e invece… che botta (e che figuraccia)!
QUI TUTTE LE CLASSIFICHE DELLA BARCOLANA
LA CRONACA DELLA REGATA
NOI ALLA BARCOLANA / 1
NOI ALLA BARCOLANA / 2
2 commenti su “Storie di Barcolana, dal barchino di Bressani alla figuraccia del Moro di Venezia VIDEO”
Non è il moro V , lo sanno anche i muri ma basta controllare una goto del V con quello della barcolana che è il moro II e fa base a Venezia, sono distinguibili ad occhio nudo.
Buongiorno Signor Carlo, grazie della tempestiva correzione alla nostra svista. Un svista palese, dato che ben conosciamo la saga del Moro, serie di barche sulla quale troverà un ampio servizio nel numero attualmente in edicola (ottobre)!
Cordiali saluti e BV!
La redazione