LE GATTA-CARTOLINE Saluti e baci da…Pula, Chia e Tuerredda
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Prosegue il viaggio di Adriano Gatta sulla Rotta Sardegna – Trapani -Sardegna, in direzione “ostinata e contraria). Ecco la quinta puntata…
Dove eravamo rimasti ah sì, speravamo di avere qualche giorno di pausa dal maestrale e goderci le termiche. Lasciata Cagliari ed il suo golfo, sbarcato i 3 Compañeros e caricato mia moglie ed i tre nuovi amici: Andrea e sua moglie Paola e Sonia, che vi salutano, abbiamo iniziato a costeggiare il lato sud della Sardegna alla ricerca delle suddette brezze.
Prima tappa la baia di Pula-Nora con i suoi bei resti fenici…..chiariamo subito che ho/abbiamo passioni più pulsanti dell’archeologia e quindi non siamo scesi a vederli ma ci siamo accontentati di goderli dal mare. Spiagge molto belle e, per ora,( primi di luglio) ancora poco affollate ma fra un mese……
Ovunque, su ogni piccolo promontorio torri di avvistamento contro le invasioni saracene. Veleggiamo in relax con una splendida brezza al traverso sui 10 nodi e atterriamo a Chia e più precisamente davanti alla spiaggia di Su Giddeu ed al suo isolotto.
Rituale visita alle splendide dune di sabbia bianca che separano la laguna dal mare e bagno, infrangendo i divieti,( vedi foto) nelle cristalline, molto cristalline e “salatissime acque “della laguna di Chia…..
La brezza gira, come da regolamento, ed infastidisce le signore che vorrebbero pranzare; salpiamo l’ancora e ci spostiamo di poche centinaia di metri dando fondo nelle immobili acque turchesi di Cala Cipolla dove ci facciamo, nell’ordine:
1.bagno tutti assieme
2.insalatona mega con pecorino locale
3. birra ghiacciata categoricamente Ichnusa (anche se imbottigliata a Sesto San Giovanni-Mi )
4.anguria categoricamente mangiata a lavamuso sputando i semi in mare( le bucce no !!!!)
5. Pennichella di rito( il comandante sull’amaca a prua)
6. bagno ristoratore post risveglio
Ripartiamo in direzione W e, doppiato Capo Spartivento, che si contende con Capo Teulada, per pochi gradi, il titolo di punta estrema sud della Sardegna, giungiamo nella baia di Tuerredda, di fronte a capo Malfatano in tempo per l’Ape, col solito Franciacorta e Campari (a Brescia si usa così e si chiama Pirlo). Stupenda baia adiacente a quella di Malfatano, dove troverete un campo boe( prontamente evitata) protetta da due isolotti che la dividono in due parti, il più ampio quello a est e quello a ovest più stretto ed accogliente e peraltro deserto al nostro arrivo.
Fondo di sabbia bianchissima e 3 mt. di fondale e, volendo, a terra un ristorantino niente male, gestito da un tipo un po’ hippie (ma ne esistono ancora ? ve li ricordate ?) di Cortina d’Ampezzo(??!!). Locale un po’ trendy-radical chic-quel tanto di popolaremanontroppo. Prenotiamo per la cena, non ce ne pentiamo in quanto a qualità ma il portafogli non ringrazia….. Prezzi medio alti per essere un baracchino sulla spiaggia.
Torniamo a bordo col tender e troviamo un’altra barca, pazienza saremo in due ad ammirare questa notte di luna piena fantastica; Andrea ed io dormiamo fuori, è troppo bella. All’alba siamo i primi a buttarci in mare per un risveglio tonificante. Colazione e partenza ancora in direzione W sino a capo Teulada, effettivo estremo sud della Sardegna….. ma di questo ne parleremo nella prossima cartolina
buon vento a tutti i lettori del GdV
da
Adriano e Margherita
Andrea e Paola
Sonia
Adriano Gatta, bresciano DOC, classe 1956, free-rider, alpinista, ex nazionale di judo, appassionato di fotografia (sono sue le foto che corredano il racconto), collabora da tempo con il Giornale della Vela.
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