Tra ghiacci, iceberg e orsi polari “contromano”. Missione compiuta per i ragazzi di Kamana!
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Ce l’hanno fatta! I ragazzi del Solaris 72 Plum di Kamana Sailing Experience, al comando dello skipper Enrico Tettamanti, hanno completato il passaggio a Nord Ovest sulla rotta da ovest a est. Sono i primi italiani ad aver compiuto la traversata verso levante (3.500 miglia da Nome, in Alaska, a Aasiaat, in Groenlandia: Pacifico e Atlantico, a Nord del Canada. Tra orsi polari, growler in movimento e bordeggiando tra gli iceberg).
Di solito, si sceglie di affrontare il passaggio da ovest a est, perché i ghiacci si sciolgono prima a ovest (la parte orientale del passaggio è a una latitudine maggiore) e se i ghiacci orientali sono sciolti, vuol dire che la rotta è “sgombra”. Partendo da ovest, invece, si rischia di ritrovarsi bloccati tra i ghiacci se il ghiaccio non si è ancora sciolto del tutto.
E sono stati i primi a compierlo su una barca in vetroresina: se rimani bloccato tra i ghiacci con uno scafo di alluminio o di acciaio, hai delle speranze di cavartela, ma in caso di vetroresina il rischio di venire “stritolati” è molto alto.
Il pericolo è stato scongiurato dall’equipaggio optando per la rotta più prudente tra le sette oggi disponibili. Assieme a Tettamanti velisti superesperti del calibro di Mafio De Luca, velaio, marinaio, regatante professionista del mare, Marcello Corsi, che gira il mondo in solitaria con il suo Solaris 48 da 20 anni, Camilla Rothe, una vita in acqua, prima sui laghi inglesi poi in Oceano, Giulia Azzalli, moglie di Enrico e moviemaker di bordo.
Partiti il 21 luglio scorso hanno vissuto molte avventure. I ghiacci artici si stanno già richiudendo alle loro spalle e il comandante della spedizione, Enrico Tettamanti, è stato abile a sfruttare quella fugace finestra meteo che gli ha consentito di passare dall’Oceano Pacifico a quello Atlantico. Molte delle altre barche che hanno tentato, si sono dovute arrendere.
Nel loro lungo percorso hanno vissuto il momento peggiore a metà agosto, quando sembrava che i venti da Sud addensassero i ghiacci verso un imbuto alla volta di Port Ross, passaggio necessario per arrivare in Atlantico. Hanno anche incontrato condizioni meteo durissime e hanno dovuto slalomeggiare tra pack e iceberg; hanno avuto problemi di nebbia e di forti deviazioni magnetiche delle bussole. Una mattina si sono risvegliati con un iceberg che aveva avvolto, ingoiato, la loro ancora e la loro catena, e hanno lottato tutta la notte per poter ripartire. Ma hanno anche avuto momenti esaltanti, come la tappa di Cambridge Bay, dove la famiglia Kamana è finalmente tornata al completo. Hanno raggiunto l’equipaggio Giulia, il piccolo Kai – moglie e figlio del comandante – e i compagni di avventura Davide ed Anna Serra con i quattro figli Sofia, Tommaso, Anita e Filippo.
I NUMERI DELL’IMPRESA
Miglia totali percorse Nome – Aasiat: 3.520
Miglia percorse a vela: 2000
Massima velocità raggiunta: 16 nodi
Orsi polari avvistati: 3
Pallottole sparate per allenamento alla difesa dagli orsi (come imposto dalle leggi locali): 28
Pesci pescati: 11
Anatre cacciate: 1
Kg di pane prodotti: 19
Litri di alcolici bevuti durante il NW Passge: 0
Ricetta più apprezzata: trota artica pescata a Josephine bay
Pannolini “prodotti” da Kai (un anno e mezzo di età): 136
DAL DIARIO DI BORDO DI KAMANA
Scrive Tettamanti sul suo blog: “Sabato sera Plum varca l’ingresso del porto di Aasiaat (Groenlandia), lanciamo le nostre cime all’equipaggio russo di un peschereccio artico, e spengo il motore (read the english version at the end of the post). Il mio orologio segna le 20,00 quello del cellulare le 23,00 quello di bordo un altro orario ancora. Effettivamente, non ho idea di che ore siano, il sole è ancora abbastanza alto da farmi credere che sia giorno, la fame e la stanchezza mi suggeriscono altro.
I PIU’ VELOCI
Mi siedo in pozzetto, solo un attimo, per assaporare il silenzio e la calma. Leggo sull’iPad una mail ricevuta ancora prima dell’ingresso in porto. È Victor, il guru della nostra spedizione, che ci fa le congratulazioni per il nostro arrivo, consacrandoci la barca più veloce ad aver concluso il passaggio (33 giorni, dal 21 luglio al 23 agosto) e specificandoci che il passaggio stesso si ritiene concluso quando si passa dal mare di Bering alla fine del Lancaster Sound (e non, come credevamo anche noi, da circolo polare a circolo polare). È fatta, ce l’abbiamo fatta. Quindi il passaggio a Nordovest non è più un progetto, non è più un sogno su cui fantasticare, è realtà, è già esperienza”.
UNA BARCA SPECIALE
Il Plum, questo è il nome della baca di Kamana Sailing Expedition, è un elegante cutter Solaris 72 dei cantieri Se.Ri.Gi di Aquileia, batte bandiera Maltese, l’equipaggio è italiano. È un progetto di Doug Peterson e di Dick Young, che ne ha curato il design. Ha 5 cabine, è lungo 21 metri, largo 5,64, disloca 43 tonnellate per un pescaggio di 3,0 metri, disegnato e poi ottimizzato per navigare ovunque, dai Poli all’Equatore, nella massima sicurezza e autonomia (ha 2.000 litri si riserva d’acqua e 1.500 di gasolio). A differenza della maggior parte delle altre barche che navigano alle latitudini estreme non è né in alluminio né in acciaio, ma in vetroresina.
LE DOTAZIONI DI BORDO
A bordo ci sono un generatore da 17,5 kW un impianto di riscaldamento a Webasto a gasolio (oltre a quello dell’aria condizionata). A bordo ci sono anche un sacco di “giochi”: 5 kitesurf, un windsurf, un kayak, 4 kit completi per le immersioni, con compressore Bauer e bombole da 12 litri; c’è poi una dotazione completa per fare qualsiasi ripresa o fotografia, anche sott’acqua o dall’aria (i droni sono tre); c’è, soprattutto una dotazione professionale di strumenti per navigazione, sicurezza e per le comunicazioni, tra cui: due radar, tre satellitari (un Iridium Pilot con stazione fissa a bordo per voce e dati alta velocità, un’altra dock station con un Iridium Extreme, per dati/voce ed un Iridium Extreme per emergenza) , PC di bordo con MaxSea per la cartografia. E poi Epirb, Ais, Ais Mobile e l’InReach di Garmin (con la casa americana c’una partnership per la strumentazione). Tutto l’equipaggiamento tecnico personale (cerata, intimo termico, secondo strato…) è stato fornito dalla Montura, che ha studiato molti capi ad hoc per questa spedizione. Enrico Tettamanti è testimonial della linea nautica di Montura, marchio di altissima qualità e punto riferimento per la realizzazione di capi tecnici per la montagna.
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