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Il Mediterraneo è da sempre uno dei campi di regata tra i più complessi ed affascinanti del panorama internazionale. E’ evidente che quando un velista gioca in casa il primo pensiero è che possa essere avvantaggiato dal conoscere gli scenari ambientali del campo di regata. Come, realisticamente, ovviare a questo svantaggio per chi proviene da qualsiasi altra parte del globo? Lo abbiamo chiesto a Riccardo Ravagnan, Meteo Forecast & Services Manager di Meteomed. (foto di Andrea Carloni)
MICROMETEOROLOGO: CHI ERA COSTUI?
“I modelli meteorologici previsionali sono oggi sempre più performanti ma c’è dell’altro”, esordisce Ravagnan. “La consulenza di un esperto micrometeorologo è quel fattore che permette di conoscere i fenomeni fisici che si verificano alla scala locale che un modello matematico difficilmente può intravedere. Perché scegliere la destra o la sinistra del campo di regata? Possiamo fidarci della previsione di un vento da 280° che passa a 230°? In questa condizione è così scontato che valga la pena prediligere la sinistra del campo di regata?”. Sono molte le domande ma la risposta è solo una: avere a bordo un esperto di consulenza strategica o poter beneficiare di una consulenza da remoto è la marcia che può addirittura permettere di superare il velista esperto locale. “Questo lo possiamo dimostrare”, prosegue Ravagnan, “perché noi all’Italiano e al Mondiale ORC nel Golfo di Trieste c’eravamo. Il nostro responsabile Meteomed era a bordo di Sheraa, lo Swan 42 di Maurizio Poser (argento all’Italiano e bronzo al Mondiale)”.
Le carte sinottiche centrate sull’area di interesse (in questo caso il Golfo di Trieste) permettono di analizzare l’andamento delle condizioni del vento (direzione e intensità) e del meteo (pressione) per quello specifico punto.
IN PRINCIPIO FURONO LE CARTE SINOTTICHE
“Tutto parte dalle tabelle sinottiche, centrate sull’area di regata: si analizza l’andamento previsto dal modello per quello specifico punto. In seguito si studia la cartografia, non solo l’andamento reale del vento in direzione ed intensità ma anche la distribuzione della pressione. E’ fondamentale posizionare il campo di regata nel giusto contesto barico, ci si può aiutare con un barometro a bordo. Questa sequenza aiuta a orientare correttamente la previsione, alla quale si deve aggiungere la componente umana. Il consulente specializzato in regate deve saper leggere un’immagine satellitare, osservare la nuvolosità attorno all’area di regata, avere chiara la differenza termica tra la terra ed il mare. Cosa dà il risultato finale? La sensibilità del consulente, quella componente non scalabile che mixa l’esperienza nella lettura dei dati e la capacità di interpretarli”.
PREVEDERE SIGNIFICA OTTIMIZZARE
Secondo Ravagnan, “un esperto locale ragiona per esperienza e rimane confinato in schemi piuttosto rigidi, un consulente dev’essere abbastanza competente nella materia scientifica per orientare costantemente le sue analisi e interpretare continuamente il campo di studio senza essere influenzato dall’andamento apparentemente ripetitivo di una certa località. Servirsi di un consulente esperto di analisi ambientale per la strategia di regata, a bordo o in remoto, è utile non solo per le scelte di navigazione, quale campo prediligere, ma per scegliere le vele con le quali regatare, quali portare a bordo, quali tenere pronte anticipando un fenomeno ed i propri avversari. Avere un micrometeorologo significa possedere una marcia in più rispetto all’avversario che crede di poter fare affidamento solo sulla propria esperienza di regata, senza considerare che l’analisi ambientale è una materia tanto complicata quanto la produzione di una vela”. www.meteomed.it
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Questo articolo è tratto dal numero del Giornale della Vela di Agosto, in edicola e in digitale!
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