Vi ricordate della lettera dell’ammiratore deluso di Soldini che lo paragonava a Buffalo Bill (la trovate qui) e che aveva suscitato un acceso dibattito oltre che la lunga risposta di Vittorio Malingri (“provateci voi a fare i record in oceano!”, leggetela QUI)? Ebbene, qualcuno si è preso la briga di rispondere a Malingri.
Sentite cosa ci ha scritto Piero Fresi, 73 anni da Sassari, un passato da navigatore solitario.
MA IL VALORE DELLA VELA ROMANTICA?
“Mi voglio riallacciare a ciò che ho letto sul G.D.V.: in questi giorni Vittorio Malingri, istigato da un lettore riguardo alla nuova sconfitta di Soldini, va oltre e tocca tanti punti della vela oceanica. In linea di massima mi trovo d’accordo con lui ma non ho potuto non notare che nel suo lungo intervento non accenna minimamente alla vela “ROMANTICA” così da me classificata.
A cosa sono servite le imprese di J. Slocum, Vito Dumas, B. Moitessier? ecc.. Bisogna per forza di cose far parte del mondo delle regate per apparire da qualche parte?. Non capisco perché tutto venga associato alla sola velocità, cosa molto subdola in questi tempi perché si è ben potuto capire che ultimamente la fortuna è una grande componente.
Mi spiego meglio. Se non perdo la chiglia, non sbatto i timoni o i foils da qualche parte di sicuro ottengo un buon risultato, per cui, per dirla alla maniera di Vittorio Malingri mi sembra tutto una cazzata. Non credo per esempio che il navigatore australiano J. Sanders non abbia lasciato il segno avendo, egli, fatto 3 giri del mondo consecutivi.
Con ciò voglio dire che oltre a premiare la velocità è importante riconoscere anche che stare negli oceani per lungo tempo, esposti a tutto, con barche lente, non sia proprio una passeggiata. A questo punto non saprei chi dei due si meriti l’appellattivo di “navigatore” perché a ben vedere, il navigatore oceanico di oggi ha forse più la figura di un atleta, se no di un funambolo, figura molto lontana dal vero navigatore inteso come tale.
Nel 2018 c’è la replica della “Golden Globe” per i 50 anni della sua ricorrenza, da corrersi con barche dai 32 ai 36 piedi di vecchia concezione. Mi aspettavo che si iscrivessero tanti navigatori moderni , ma così non è stato, ad eccezione di Jean Luc Van den Heede. Emblematica è stata, al riguardo, la risposta di Loyck Peyron a Vittorio Malingri.
Sarebbe stata l’occasione per qualcuno di loro di dimostrare che oltre al saper correre con le barche che ben conosciamo, fossero altrettanto bravi a stare a mare per svariati mesi con quelle altre barche. Son sicuro che l’avvenimento avrebbe riscosso un grande interesse da parte dei media, quanto e forse più che seguire un Vendée Globe. Poi cosa vogliamo dire di quei navigatori che sono più bravi a navigare sui social che nella realtà? Come li classifichiamo?. Forse ha ragione Vittorio Malingri nel dire che la vela in generale è una grande “cazzata”!.
Buon Vento a tutti

PIERO FRESI SECONDO PIERO FRESI
“Piero Fresi da Sassari classe 1944
1997 Traversata Porto torres – Martinica con un solo scalo a Gibilterra, in solitario sul famoso Mini ” American Express”
2003 Traversa Porto Torres-Barbados-Porto Torres in solitario e senza scalo, durata 110 giorni su “Onitron 1° di 10 ,50 in acciaio.
2008/2009 213 giorni sempre su “Onitron1°” col figlio Vittorio nel tentativo di giro del mondo per i 3 Capi finito con scuffia tra la
Nuova Zelanda e il Cile. La mia presentazione non vuole essere motivo alcuno di narcisismo o altro ma solo quel minimo che può servire ad inquadrare il personaggio”.
5 commenti su ““La vela? Una grande cazzata”. La controreplica di un lettore a Malingri”
Intanto che osannate Soldini e litigate su multi o mono, un italiano (sardo e quindi non milanese) vince in solitario tutte le regate prestigiose dell’emisfero settentrionale.
Non fosse milanese Soldini sarebbe da un decennio un buon velista, ex campione, ad ingaggio nei circoli del mediterraneo, come tanti altri.
Ah, ma dici quello che vince in reale perché ha la barca più grande e poi perde in compensato?? 😉
Grande Nuvola! Meglio che gli spieghi perchè il fenomeno Sardo non compete ad armi pari… Alla Route du Rhum lo hanno passato i 3/4 della flotta dei Class40! Fortuna che lui era in un altra categoria… 😉
Tornando a Fresi
Certo che una persona di oltre 70 anni e con 3 TDM sulla pelle, può avere una visione più che sensata sul mondo che frequenta da così tanti anni.
Chissà però quanto questa visione sia ancora collegata al mondo che c’è fuori dal suo universo di riferimento.
Provo a spiegarmi meglio: a leggere quello che dice Fresi sembra di sentire uno di quegli scrittori che vivono ai piedi di fitti boschi, insegnanti di scuola media per vocazione e tempo libero, che per scelta morale non hanno la televisione, odiano filosoficamente tutti i computers, internet non vogliono sapere cos’è, per telefonare usano solo apparecchi in bachelite nera con girello e quando un nipotino birbante gli sussurra “facebook” nell’orecchio durante il loro pennichino pomeridiano, si svegliano di soprassalto con la pelle d’oca e i brividi lungo la schiena
Poi però scrivono libri bellissimi, che trattano di personaggi profondi, con storie ricche di riflessioni, con un periodare erudito e articolato, e che vengono letti da 6/7 persone esclusivamente italiane. Probabilmente che vivono, o vorrebbero vivere, come lui
Intanto il resto del mondo va da un’altra parte … senza che se ne vogliano accorgere, convinti come sono che il loro mondo sia “Il” mondo
Non che l’altra parte sia più giusta, più bella o migliore, ognuno la pensi come vuole, solo che va da un’altra parte.
Come quando, ad esempio, Fresi scrive che la “Golden Globe (…) avrebbe riscosso un interesse da parte dei media quanto e forse più che (…) un Vendée Globe”.
Per me, ad esempio, basare una regata sul tempo di permanenza sugli oceani con barche vecchie di 50 anni, per dare un giudizio sui velisti, potrebbe produrre situazioni … particolari:
“Ed ora ci colleghiamo con il nostro Vero Navigatore che, partito da La Rochelle poco più di 4 mesi orsono, ha già passato oggi alle 17.21 il meridiano di La Coruna, primo traguardo di tappa: allora, ci dica come mai?
– Beh, io avrei voluto arrivare a La Coruna dopo minimo 5 mesi, ci ho provato, ma purtroppo nelle ultime settimane una corrente inaspettata mi ha spinto a 1.5 Kts e mi muovevo anche senza vele … mi spiace averci messo così poco, ma fare di più con questo mare era impossibile
Borbottii dal pubblico in studio
– Ho provato di tutto, anche a buttare un’ancora paracadute, ma contro la corrente a favore non c’era niente da fare!
Ancora borbottii dal pubblico in studio, qualcuno grida “Velocista!! Sei un atleta non un Navigatore!! Mio zio remava contro corrente!”
Ma sig. Vero Navigatore, è vero che ogni tanto tira su una vela specifica per metterci meno tempo?
– Nooooo! Ci tengo a restare in oceano più a lungo possibile e a dimostrare di essere io il Vero Navigatore assoluto. Pesni che non ho portato nemmeno il Genoa 1!!
Eppure un mercantile l’ha fotografata con il gennaker! Appare sullo schermo la foto inequivocabile
Il pubblico in studio “Oooooooooohhh!! Venduto !!! Velocista!!” e, i più arrabbiati, “Funambolo!!!!”
– Nooo aspettate, c’era onda, la barca rollava e non si dormiva bene. L’ho ammainata appena sveglio e ho dormito solo 5 minutini!! … Se guardate bene, sono vele di cappa … Anzi, era solo la tormentina, era pure strappata … No, è l’asciugamano stesi, non una vela! … O forse i fazzoletti, ma no, ora mi ricordo, erano i calzini!!!
Ma sig. Vero Navigatore – interrompendolo – guardi che tutta l’Italia si aspetta che ci impieghi almeno 6 anni per fare il giro del mondo senza stop: non può deludere queste 3 persone che la seguono
– Mamma, papà, zia, ve lo giuro, sto cercando di fare il possibile per dimostrare di essere un vero Navigatore, non vi deluderò.
Pubblico in studio “Vai figlio mio! Siamo tutti con te e ricordati di andare piano!!”, “Chi la dura, la vince!!”, “Mi raccomando non frequentare cattive compagnie di non navigatori: non chiamare più Gabart che da piccolo gli piaceva andare veloce sull’altalena e poi guarda com’è finito!! E non mandare più messaggi a Mich Des che poi ti da consigli sbagliati! E lascia stare Joyon, lo sai che ormai è anziano e ha qualche problema con la velocità”
Scherzo eh 🙂
Andrea Mura che non viene citato direttamente ne da Malingri ne da altri è un grande campione di vela. Regata con un vecchio open 50′ concepito e costruito nel secolo scorso (per Pasquale De Gregorio) da lui ottimizzato e aggiornato con grande maestria e con vele da lui disegnate e costruite…e… leggete il suo palmarès! Trovare gli sponsor non è un mestiere facile e regatare e fare record con una barca ormai datata non fa notizia e non da sufficiente visibilità… Ma non apprezzo chi snobba e riduce i successi altrui. Propongo di organizzare una regata di confronto in solitario, con dei figarò o class 40 per esempio, tra i nostri principali navigatori oceanici … in mare non sulle pagine dei giornali.