Ecco cosa si rompe a bordo e con che frequenza (and the winners are…)
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Come ogni anno, la rivista Yachting World, organizzatrice della ARC (3.000 miglia dalle Canarie a Saint Lucia), ha pubblicato lo studio sulle rotture e le avarie occorse durante la traversata atlantica aperta alle barche da crociera. Si tratta di statistiche utili perché consentono di stilare una sorta di classifica su cosa si rompa con maggiore facilità a bordo.
FACILE ROMPERE
Iniziamo subito con un dato molto importante: delle 290 barche al via (249 motoscafi, 41 multiscafi) ben 167 hanno avuto avarie a bordo. In percentuale, il 57,6%! Questo significa che quando si affrontano lunghe navigazioni, dobbiamo mettere in conto che la probabilità di trovarsi di fronte a un problema sono altissime e quindi bisogna farsi trovare preparati (cassetta degli attrezzi iperfornita, ricambi e attrezzatura di rispetto).
OCCHIO ALLE VELE
Qua sopra potete dare un’occhiata alla tabella che abbiamo compilato basandoci sui dati forniti da Yachting World: il numero delle avarie alle vele (ben 97 sulle 354 totali registrate alla ARC) è di gran lunga superiore a tutto il resto. Questo deve far riflettere. Bisogna salpare sempre dopo aver controllato il nostro “motore” nei minimi particolari, dai matafioni della randa all’ingresso delle stecche, dalla tavoletta in testa all’attacco della base, dalla caduta prodiera del fiocco alle bugne dello spi.
Cercate di portare con voi del buon nastro da vele, l’attrezzatura per le riparazioni e via dicendo. Subito dietro nella “disaster list”, le avarie alle manovre correnti, al sartiame e all’attrezzatura di coperta. Anche in questo caso non fatevi trovare impreparati con ricambi e cime di rispetto. Seguono il rigging, dissalatori, generatori, elettronica e via via.
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