Vittorio Malingri risponde a un lettore: “Soldini flop? Ma provateci voi!”

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Come immaginavamo, la lettera del lettore/ammiratore deluso di Soldini dopo il terzo posto alla Transpac del Multi 70 Maserati ha suscitato la reazione del web
. Tanti i commenti di chi si dichiarava d’accordo con l’immagine del Soldini “Buffalo Bill”, “velista fortissimo imprigionato in vetrina”. Ma c’è anche chi la pensa diversamente. Tra questi, il navigatore Vittorio Malingri (il fratello Francesco era su Maserati), che ci ha inviato una lunga lettera in risposta a quella pubblicata che vale la pena leggere, nella quale difende l’amico Giovanni. Il senso della lettera è… “Wee pirletti! Provateci voi a fare i record oceanici, con budget ridicoli rispetto ai francesi”.  E… “I Mini? Le elementari della vela oceanica“. E ancora, chiamando in causa la recente Ostar: “Quando si corre da soli non ci sono metri di paragone per stabilire il valore di una vittoria…“.

SOLDINI FLOP? PROVATECI VOI – LA LETTERA DI VITTORIO MALINGRI

Sono alle porte del Mediterraneo in rientro dai Caraibi. Ho seguito the Bridge, la Ostar, la Traspacifica. La Les Sables-Acores 40′, il record di Joyon.

malingri
Vittorio Malingri e Giovanni Soldini

C’E’ IGNORANZA?
Ho visto anche il pezzo uscito su questo sito e che riguarda la prestazione di Maserati con il commento del lettore, a suo dire fan di Soldini, e i commenti che seguono. Sono commenti abbastanza comuni sui social, e va bene che la gente scriva quello che vuole, però denotano una grande non conoscenza del nostro sport e delle sue prerogative, e in alcuni casi dello sport in generale. Se può aiutare avere il punto di vista di un tecnico, immaginate che io sia un direttore tecnico di un team, un allenatore, un consulente, un avversario, in generale uno che la sa tutta dall’inizio alla fine perché ci vive in mezzo, posso enunciare qui il mio modesto punto di vista che magari potrà aiutare a considerare le cose, che continuamente succedono, permettendo il formarsi di giudizi più credibili, positivi o negativi che siano.

Amico o non amico di Soldini. Vi renderete conto che parlo di corse e delle loro particolarità, e non di difendere le persone. Inoltre se non lo avete notato io corro per Citroen, anche qui automobili, per cui l’ultima cosa che mi conviene è difendere un altro brand, anche se di target diverso, in quanto sempre automotive.

MINI? ELEMENTARI. CLASS 40? LE MEDIE
Senza assolutamente voler togliere valore ne agli eventi ne ai loro partecipanti: nella vela oceanica il circuito Mini rappresenta le scuole elementari, la Class 40 e Figaro le medie, le Ostar la Jaques Vabre la rotta del Rhum ecc, nelle classi dai 50′ inclusi in giù, le scuole superiori e il circuito Imoca, Orma, Mod, Il Vendée ecc. sono l’università.

Questo non lo stabilisco io, lo stabilisce il livello dei concorrenti che uno ha come avversari. Loick Peyron non corre né in Mini né in Class 40, né alla Ostar né al Vendèe. Non corre in queste cose perché oltre che mangiarsi a colazione quelli delle elementari e delle superiori italiani, si mangia senza troppo sforzo anche gli universitari francesi come Gabart. Lo abbiamo visto all’ultima Rotta del Rhum sui maxi trimarani.

ALTRO CHE “FUTILI RECORD”!
Cosa fanno Peyron, Joyon, Coville, Soldini, ecc.? Fanno i record. Navigano cioè in quella zona altamente superiore a tutte quelle precedenti, facendo la cosa più difficile in assoluto. Per la quale non basta essere i migliori marinai del mondo, ma bisogna continuar a innovare e inventare tutte quelle cose che 30 anni dopo arrivano alla Coppa, alla Volvo, e a cascata alle altre barche. Questo alza notevolmente l’asticella della difficoltà e abbassa la garanzia di buon esito di ogni prova.

Già basterebbe dirvi questo per farvi capire cosa bisogna prendere in merito nei ragionamenti, ma i lettori hanno evidenziato dei punti e per cui almeno quelli vediamo di aiutare a comprenderli meglio.

Qui sono stati tirati in ballo più argomenti:
– mentre altri navigatori portano a casa risultati Soldini no.
– il solito foils non foils e stigmatizzazione dei multiscafi

SOLDINI LO ABBIAMO “CREATO” NOI
Soldini è Soldini perché tutti noi l’abbiamo fatto diventare Soldini. Ma noi non siamo scemi, l’abbiamo fatto diventare Soldini perché ci ha regalato delle soddisfazioni vedendolo fare delle cose incredibili anche solo con un 50′. Invece di vincere le Ostar arrivando davanti ad un 40′ o meno, le ha vinte arrivando secondo assoluto davanti a tutti i 60’Open, idem alle tappe dei vari BOC.

Li noi abbiamo deciso che Giovanni doveva diventare Soldini. Era troppo lampante che era avanti anni luce alla quasi totalità della vela oceanica mondiale. Qui tutti pensano solo a timonare, tirare su e giù le vele o cazzare le scotte, ma invece lui era avanti, e tutt’ora imbattuto, a trovare il budget e comunicare, innovare facendosi progettare barche e attrezzature imbattibili, Stupefacente, FILA, TIM trimarano e Class40 erano nella pratica più veloci di qualsiasi altra barca della loro classe. In metereologia e ad andarci, in barca , pure non fa schifo.

LA LAUREA “SUL CAMPO”
L’ho detto tante volte, noi la laurea non ce la siamo data da soli. Ce l’hanno data a parole e pacche sulle spalle Loick e tutti gli altri, dopo esserci corsi dietro per tutto un oceano, con i migliori Imoca 60′ del momento, a noi che avevamo un 60′ di merda e un 50′ fighissimo. Cosa sto dicendo?

MURA NON AVEVA AVVERSARI
Sto dicendo che: non avete detto niente alla vista di post come “Vittoria senza se e senza ma…” oppure “Mitica impresa” su una recente vittoria Italiana alla Ostar. Non aveva avversari, il che non è assolutamente colpa sua, ma non c’erano ne in questa ne in quella ne mai ci sono stati nelle ostar ne nelle regate precedenti. Tecnicamente non abbiamo elementi per giudicare il valore reale di un determinato navigatore se non c’è il termine di paragone. Invece possiamo ridere a simili titoli, (per me errore gravissimo a suo danno) si dicono boiate simili. Non è sorto nessun sospetto mai a nessuno, né pubblico né giornalisti ne hanno parlato.

Come anche sul fatto che uno che ha fatto qualche stagione in Mini, ad ottimo livello ma senza vincere la minitransat, il giorno dopo dice vado a fare il Vendée; dalle elementari all’università. Nullaaaa!!!. Neanche un giornalista di vela. Non avete detto niente quando l’ottimo Gaetano si è ritirato da un record personalissimo (altro record che non esiste perché o andava da Qingdao a Qingdao come il cinese, o le due cose non sono minimamente paragonabili) navigando non stop attorno al mondo per aver divelto un timone contro un oggetto galleggiante, o quando l’altrettanto ottimo Zambelli (lui si che stava vincendo la ostar sul serio con un 9,50) ha sderenato mezza barca contro una balena, o Ryou per identiche ragioni si è ritirato da un Vendée che stava dominando,o quasi, senza foils. Non capisco, o costoro non avevano i foils o non erano abbastanza famosi, e per cui, al tifoso da bar , mancano gli argomenti per un buon post sui social.

“WEE PIRLA! PROVA TU A CAPIRE DI NOTTE A 30 NODI CONTRO COSA HAI SBATTUTO”
Se guardate gli ultimi ritiri nelle corse oceaniche quelli che sono andati a casa per un foil rotto sono uguali a quelli che sono andati a casa per un timone rotto o una chiglia rotta in seguito ad impatto con oggetto galleggiante. Oggetto galleggiante non identificato….., si da la colpa ad un oggetto galleggiante per mascherare altro….?. Sono sempre insinuazioni provenienti da post vari. A Milano ti direbbero ” Wee pirla!!! Prova te di notte a 30 nodi a capire contro cosa hai sbattuto. Cosa dovevano fare tornare indietro a cercarlo e fargli una foto per farla vedere a te?”.

“NON VOGLIO TIFOSI COSI'”
Io ve lo dico subito, lo so che per me è controproducente dirlo, ma io di tifosi così non ne voglio. Qui si apre una linea netta di confine. Dovete fare una scelta nella vita: o me e quelli che ci danno dentro sul serio, dove è difficile, dove non ci sono garanzie, dove i soldi non bastano mai ma ce la facciamo lo stesso con un quarto dei nostri avversari, oppure quelli che la studiano mediaticamente prima, che si vantano di aver rubato la palla a i bambini, che si autoreferenziano da soli, che loro devono averci l’albergo, il coach, di qua e di la e che le cose o le fanno al top o niente.

“UN MARE DI CAZZATE, OCCHIO!”
Leggiamo una quantità industriale di balle atomiche sui giornali main stream e nei vari social e tv, che ci raccontano le cazzate più imbarazzanti sul nostro paese e sul resto del mondo, siamo tutti convinti che la guerra in Siria si faccia per dei motivi mentre la si fa per degli altri, o la Brexit e via dicendo, però dubitiamo su dei comunicati stampa sportivi. Ragazzi attaccare il cervello, al Giornale della Vela non gli sembra vero che gli arrivi una lettera così. Si vede subito che sono un monte di cazzate ma faranno scaturire una polemica per cui VAIII!. Poi ci sono due che commentano con altre cazzate, Malingri che scrive le sue, via altre cazzate e vai così. Poi ti svegli in Italia e ti chiedi perché siamo l’ultima ruota del carro. A babbi!!!! Occhio a non cadere nelle trappole.

Da sinistra, John Elkann, Pierre Casiraghi, Giovanni Soldini

ELKANN SECONDO MALINGRI
Elkann non lo conosco, ma secondo me è: stanco e triste come il resto dell’equipaggio di cui ha fatto parte, contentissimo di averci fatto parte indipendentemente da come è andata, perché si fa una vita che non è proprio il top del divertimento e perché sono tutte imprese indimenticabili per chi le fa, indipendentemente da come finiscono. Contento perché la ricerca e lo sviluppo di quel tipo di foils, e di come portarli in oceano, é roba loro, di lui e Soldini. Come armatore? Uguale, tranquillissimo, ha la Juventus, lo sport ragazzi è fatto di vincite e perdite.

SOLDINI SECONDO MALINGRI
Soldini lo conosco, ho visto l’intervista dell’arrivo e mi spiaceva per lui. Era veramente triste perché ci hanno dato dentro da due anni a studiare delle cose che neanche i francesi stanno studiando, rischi inclusi, perché hanno fatto due mesi di cantiere massacranti, perché a bordo ci hanno dato dentro a palla e, perché sapendo dei detriti già navigavano più a sud e lontano dalla rotta diretta, non ostante gli facesse perdere tempo. Non ostante questo hanno preso qualcosa che gli ha divelto il timone. Non ha sbagliato niente stavolta…e in più sa benissimo che ci sarebbe stato qualcuno che avrebbe detto delle scemenze e via cosi.

Poi in realtà gli va anche bene perché intanto siamo qui a parlare di lui e Maserati…… e allora buttiamoci dentro anche un po’ di Citroen per par condicio ” Yeah FEEL GOOD!!!! BE DIFFERENT, YO FRATELLO SURFISTA”.
Poi parliamoci chiaro: sei li in un piazzale con la tua Cactus e c’é uno con un Maserati. Fermi li sotto il sole. C’è anche una tipa bellissima, che guarda alternativamente l’uno e l’altro, non sapendosi decidere dove scroccare l’aria condizionata. Alla fine se sale con te sulla Cactus tutto bene, ma se sale sulla Maserati anche. Ti è andata di culo fratello. Non sai cos’hai rischiato perché una cosi è una cintura nera 3°dan di sfracassamento di maroni ed esigenze varie.

Si sono sbagliati quelli di Phaedo a girare attorno all’isola sbagliata e ha vinto Maserati, anche se si vedeva che andava molto meno. Poi hanno sbagliato Soldini e soci a girare attorno all’isola dalla parte sbagliata, e ha vinto Phaedo, che si vedeva che andava più piano. Qui all’inizio, non appena hanno visto come è partito Maserati si sono cagati tutti addosso.
Loick ha pensato “speriamo bene, non è detta l’ultima, ma tanto ho un 60 piedi ed è normale che gli arrivi dietro”.

Brian ha pensato “Chissà se i miei vecchi hanno buttato via il mio Optimist che avevo in garage”. E alla fine della corsa: ” o dalla prossima prova in poi ho i foils o non c’è storia. Gli errori e i colpi di sfiga a disposizione li abbiamo esauriti. O iniziamo anche noi sto programma, facendo tutti gli sbagli, e per cui soldi, tot tempo e problemi nelle prossime gare”. “Stavolta è andata bene ma siamo definitivamente fuori gioco”.

C’è uno che commenta dicendo perché non fanno passare avanti altri navigatori Italiani invece del solito Soldini. Ho già risposto: uno delle elementari, anche molto brillante, o uno del liceo se li mangiano a colazione al Vendèe.

Bona e Zambelli hanno fatto bene a mettersi in gioco in altro. Intanto giocano, e poi continuano a farsi le ossa. Non basta essere ambiziosi bisogna avere esperienza, e come dicevo prima non solo a tirare le scotte ma anche in tutto il resto. Da direttore tecnico spiace vedere ottime possibilità sprecate per delle scelte sbagliate. Yannick Bestaven dai Mini è andato sui 40′, ha dominato anche li, si è fatto più esperienza e la prossima volta farà il Vendée. C’era da fare il Golden Globe, sarebbe stato per tutti loro un ottima piattaforma di lancio a costo zero. Chi vince quella cosa lì va negli annali, come Di Benedetto per il giro del mondo senza scalo sulla barca più piccola…e poi Vendèe Globe.

Ci avevo pensato subito, solo che non faccio cose in cui non ho il piacere di sapere che c’è parecchia gente più brava di me contro cui scontrarmi e imparare. Ho scritto a Loick dicendo “Andiamo?”, non volevo rubare la palla ai bambini (non sapevo che si sarebbe iscritto Jean LucVan den Heede). Peyron mi ha risposto così. ” Vitto, il giro del mondo a 5 nodi di media è un po’ lunga, ci ho famiglia io”. E allora ho desistito, poi sono successe altre cose e mi sono trovato col Nano a prendere secchiate d’acqua su un pedalò a vela. Record, difficili, la cosa più figa del mondo, spero di avere la possibilità di continuare.

Poi dice sempre il commentatore “… perché non fa il Vendée o altro con un 60′ facci sognare”. Arrivare in fondo ad un Vendée, anche ultimo, è un colpo di culo esagerato. Non c’è nessuna navigazione che ti esponga per cosi tanto tempo o miglia all’urto con un oggetto galleggiante o a rotture di parti dell’imbarcazione. Giovanni lo ha detto a me anni fa. “Non ci vado perché è troppo alta la possibilità di fallimento”, e ha ragione, “e noi qui facciamo un lavoro per uno sponsor che ci permette di vivere. Siamo 7 famiglie”. Lo stesso disse sulla nave quando siamo naufragati: “E adesso cosa facciamo per continuare a farli lavorare?”.

BUDGET RIDOTTISSIMI
Ricordo per la centesima volta che noi italiani corriamo con budget di 3/4 volte inferiori ai nostri avversari e per cui non abbiamo alberi, chiglie, timoni pronti ad essere portati via aerea ed elicottero nei posti più remoti del mondo. Il nostro migliore minista oggi affronta un anno di Mini, Minitransat inclusa, con 20.000 euro di budget. Se vince va bene, se arriva decimo ha vinto lo stesso, se si ritira o perde non puoi dirgli niente.

maseratiLA STIGMATIZZAZIONE DEI FOIL
Sulla stigmatizzazione dei multi o dei foils anche i commenti lasciano il tempo che trovano perché la realtà e che, come spiegato qui sopra, gli oggetti galleggianti sbattono contro qualsiasi cosa gli arrivi addosso. Se gli arriva addosso lo scafo lo possono anche bucare, un timone o un foil lo rompono, e tu continui a galleggiare. Basta come la guardi la questione. In acqua c’è la stessa roba, cara grazia che il nano ha visto le due balene, e le ha dribblate. Due, mamma e figlio, le ho viste giorni fa controluce, solo perché avevo occhiali fighissimi, e ho potuto correggere molto prima la rotta. Pezzi di legno, plastica o peggio ce ne sono a tutto spiano ovunque.Loro spaccano i foils, tu vai giù come un piombo, te e tutta la tua bella barchetta, sempre che non sia costruita prima del 1980, chiglia in un pezzo unico con lo scafo, li rompi solo il timone…per l’appunto.

Per concludere, rimane in sospeso sta cosa qui della tipa che ti è salita sul Cactus. Le ragazze, le signore e i gay la immaginino naturalmente al contrario, ma la sostanza non cambia. Qui stiamo parlando di psicologia e di rischi mortali e non di sesso. Tornando a noi, a meno che non sia Joss Stone che mi dice ” Ugo cercavo proprio te sapevo che giravi da ‘ste parti” cosa praticamente impossibile, anche se la speranza è l’ultima a morire (e se vedete uno con una Cactus in un piazzale al sole sono io che aspetto Joss Stone), dicevo metti che sta tipa alla fine invece del Maserati sceglie la Citroen, non puoi stare ancora tranquillo. Nossignore…… col Cactus….li puoi ancora essere in una situazione di pericolo. Enorme pericolo.

Va beh, devi cercare di non sbrodolarti addosso, perché la tipa è effettivamente bellissima, ma devi essere lucido. Da quello che fai in quel momento dipenderanno molto cose, come quando io e il Giò abbiamo chiuso il boccaporto di entrata del trimarano mentre stava per ribaltarsi. Sanque freddo, e veloce come un rettile, devi chiedergli: ” fai yoga?” e poi: “sei vegetariana?” poi dovresti anche chiedergli per che partito vota ma qui, su queste pagine, non vorrei essere scurrile e poi dipende dalle inclinazioni di ognuno di noi. Comunque, con una risposta affermativa e due no te la puoi rischiare….. ma non promettere niente. Con due risposte affermative devi fare una rapida valutazione della tua capacità a starci assieme senza mai dire qualcosa che potrà essere usato contro di te, con tre risposte affermative controlla di aver montato sulla tua Cactus il dispositivo EFDL (ejection…….) è un dispositivo che lancia fuori il passeggero e lo sparaflesha. Non si fa niente ne ricorda gli ultimi 5 minuti.

Con tre risposte negative ….Sposala!!!.

Vittorio

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12 commenti su “Vittorio Malingri risponde a un lettore: “Soldini flop? Ma provateci voi!””

  1. Per essere d’accordo o meno con la straripante marea di temi che Malingri ha trattato nella sua lettera, sarebbe stato prima necessario essere stati messi in condizione di capire almeno la gran parte di quello che intendeva dire , ma così non è stato perchè il suo linguaggio risulta assolutamente incomprensibile ai più e criptico per una troppo ristretta cerchia di addetti ai lavori…Forse ci sarebbe stato bisogno di un “portavoce” che avesse usato forme espressive più convenzionali…voi lo avete capito fino in fondo il discorso delle domande poste dal proprietario della Cactus alla strafiga che gli entra in auto ? Io, con tutto il rispetto, no…

  2. Vitto’ la prossima volta prima di scrivere, dormi!!! Poi, dopo, magari a terra, nella hall di un albergo o sul divano di casa, prendendoti il giusto tempo, scrivi.
    Ma poi, rileggi!!!

  3. Mah che dire se uno senza conoscere nulla della vicenda, legge la risposta di Malingri non capisce nulla o quasi….Prendersela cosi duramente con un lettore, appassionato, neofita o che magari manco naviga è irriverente e quasi troppo facile….conoscendo Loick Peyron personalmente posso assicurare che non avrebbe certo avuto la necessita di rispondere…. visto che parla poco, di natura e per lui parla la sua storia velica!!

  4. Io invece Vittorio, che ho pure conosciuto molto tempo fa, l’ho capito benissimo.
    E condivido quasi tutto
    Un abbraccio a chi la vela la conosce e la fa ad alto livello.
    BV

  5. Raffaele Accetti

    Mi sembra un ignobile gioco al massacro, quello che GDV sta facendo ai danni di alcuni dei pochi italiani noti nel panorama della vela internazionale.
    GDV non esita a mettere in ridicolo gente di cui dobbiamo essere fieri, allo scopo di fare «clickbait» e introito da pubblicità. A GDV non importa del male che avrà fatto loro, mentre i loro concorrenti sono elevati al rango di eroi dalle testate giornalistiche dei loro paesi.
    Continuate pure a portare acqua al mulino degli altri e vedrete che prima o poi qualcuno, dall’estero, vi darà la vostra sozza medaglia.

  6. Per me invece ha ragione, di giudici è pieno il mondo e ne abbiamo i maroni pieni…giudicare gli altri, ma perchè e con che diritto…e magari vanno anche allo Stadio a vedere i miliardari a giocare a palla!

  7. Sono un appassionato con i capelli bianchi. Il tifoso social ha dimostrato di non capire un c…o di vela, perchè si vede che crede alle favolette. Il budget è il budget, poi ogni tanto ci si mette la sfiga.
    Non ha senso prendersela per una sconfitta. Soldini lo sapeva benissimo che poteva anche perdere.
    Inoltre credo che il tifo da stadio stia rovinando il nostro bellissimo sport arrivandoci da quella fogna che è internet, dove, lo ricordo, hanno avuto diritto di parola milioni di imbecilli (U. Eco, che condivido). Quindi delle due l’una, o non ci frega un c…o dell’imbecille incompetente internettaro di risulta, che se gli chiedi cosa sia un caricabasso ti dice che è un camallo alto un metro e cinquanta, o invece ci importa. Se ci importa significa che siamo imbecilli come lui, è evidente.
    La lettera di Malingri la dice lunga sul suo carattere sanguigno e la sua passione. Purtroppo è un po’ troppo infarcita di “velese”, ed è in “brutta” ovvero mai riletta e corretta. E, comunque, dico io, che ci frega ? Chi la capisce la capisce, e chi non la capisce si accontenti del titolo, che tanto la dice davvero tutta.
    A noi Vittorio piace così, e pure Giovanni, che è un fottutissimo genio della vela. Un grande, come ce ne sono pochi.
    Tutto il resto sono solo stronzi che galleggiano, nell’oceano, appunto.

  8. Massimo Ruatti

    Perfettamente d’accordo con Umberto: Grande Giovanni! e grande Vittorio, sottoscrivo!. Apprezzo e condivido molto anche lo stile provocatorio ed eclettico, ancorhè poco comprensibile a molti, sembra.
    Anche a me è successo di urtare chissà cosa in navigazione, ma il mio “legno” era d’acciaio (autocostruito) oltre che ante ’80. Non ho rotto neppure il timone: me la sono cavata perdendo l’elica e piegando l’asse.
    I tre “NO” li ho presi trent’anni fa’, e l’HO SPOSATA!. Allora era salita su un’Alfetta, e ne ha fatte di miglia. B.V. Max

  9. Da un grande VELISTA come Vittorio accetto qualunque giudizio, con un unica eccezione.Non condivido la suddivisione in elementari , medie ,superiori ed universita’ associate alle varie classi.I mini ,e’ vero che sono l’entry level della vela di altura, ma lo sono per il badget ridotto a cui un giovane aspirante alla vela oceanica puo’ accedere. Inoltre mentre sulle barche piu’ prestazionali (class 40 , imoca 60 )hai accesso ad una elettronica che ti puo’guidare nella scelta della condotta di regata, nei mini cio’ non succede. Cio’ che decidi di fare e’ frutto di intuito, esperienza, classe e anche e spt culo.La minitransat e’ la solitaria piu’ solitaria in assoluto.

  10. Domenico Argento

    Come umani e poi come velisti possiamo facilmente comprendere anche il senso di quanto ci dice Malingri. Io condivido praticamente tutto e mi piacerebbe che le ” persone vere ” potessero avere più spazio , anche di comunicazione , come in questo caso la rivista offre anche a noi. Forza Italiani e forza agli amanti del mare e dello sport praticato. Buon vento a tutti.

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