Il governo neozelandese caccia 5 milioni di dollari per la Coppa America. Pensate se succedesse in Italia!
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UTOPIA ITALIANA
Riuscite a immaginarvi cosa accadrebbe se il governo italiano decidesse di finanziare direttamente la prossima Coppa America con cinque milioni di dollari come fanno i neozelandesi? Interrogazioni parlamentari, insulti, richieste di dimissioni dell’esecutivo. E fiumi di articoli dei giornali e dei siti dei soliti moralisti della domenica. Attacchi allo sport della vela, uno sport riservato solo ai ricchi.
Invece in questo paese si continua a finanziare il calcio, addirittura con leggi speciali per salvare il presidente della Lazio Lotito a cui viene concesso di spalmare i debiti con lo stato per non fallire. O si finanziano piscine per i mondiali di nuoto, che poi si scopre che sono fuorilegge e vengono sequestrate. O si aiutano con una pioggia di miliardi teatri che in nome della cultura sopravvivono mettendo in scena spettacoli che neanche nel teatrino parrocchiale oserebbero mettere in cartellone.
Per non parlare degli “atleti”. Mentre un velista professionista si fa “un culo così” per un misero rimborso spese con il sogno di entrare in un team di Coppa America, il fratello “scarso” del portiere del Milan Gigio Donnarumma riceve in regalo un milione di euro all’anno con manovre finanziare oltre il limite del lecito. Così i tifosi sono contenti.
E già, “tanto la vela è uno sport da ricchi, quelli i soldi ce li hanno già” potrebbe dire in una interrogazione parlamentare un deputato populista. Intanto i neozelandesi vincono la Coppa America e dominano nella vela mondiale grazie al supporto dello Stato. Il solito deputato alla Gasparri direbbe: “per forza quella è una nazione che ha più pecore che abitanti!”.
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2 commenti su “Il governo neozelandese caccia 5 milioni di dollari per la Coppa America. Pensate se succedesse in Italia!”
concordo pienamente con questo articolo, e meglio pecore neozelandesi che italiane 😉
Io di cretinate così enormi ne ho lette poche (e dire che di cretinate ne leggo tantissime).
Ma che accidenti c’entra? A parte il fatto che il governo ha recentemente buttato qualche decina di milioni di Euro per un torneo di golf che nessuno vedrà, tanto per fare una cortesia al circolo di proprietà della famiglia di Laura Biagiotti. Così, tanto per chiarire che dalle nostre parti nessuno si fa il minimo scrupolo di regalare ai ricchi i soldi dei contribuenti.
Il punto è che la vela per l’Italia, come pure l’autore dell’articolo osserva (senza però trarne le dovute conclusioni), non è nemmeno lontanamente ciò che è per la Nuova Zelanda. Se la Nuova Zelanda finanzia la Coppa America è un fatto di orgoglio nazionale, paragonabile a quello che in Italia si risveglia unicamente in occasione dei mondiali di Calcio e con la differenza che qui si è coinvolti nell’evento mondiali di calcio stando sul divano di casa, laggiù si è coinvolti nell’evento Coppa America andando per mare. Cosa dovremmo fare, destinare milioni di Euro di tasse PAGATE DAI CONTRIBUENTI per consentire ad una torma di beceri ignoranti “tifosi” di discettare dell’ultima regata ripetendo a pappagallo i commenti sentiti in TV davanti al barista?
Vogliamo dire che mare e vela sarebbero una palestra, una scuola, dove i più giovani attraverso un bellissimo sport potrebbero formarsi un carattere forte, capace di assumersi le proprie responsabilità e di affrontare la durezza degli elementi? Ben benissimo, ma allora se si devono spendere soldi sarebbe il caso di farlo per finanziare corsi di vela per ragazzi, non certo per la Coppa America.
Giusto? Sbagliato? Non lo so, ma è così. Oltretutto, da loro esiste una vera cultura della vela e dell’Oceano, da noi i “velisti” … lasciamo perdere, meglio che sto zitto, mooolto meglio.