L’emergenza nascosta: le navi in Mediterraneo sono bombe inquinanti. Potete fare qualcosa anche voi
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Il Mediterreaneo e’ in pericolo ambientale. Ma questa non e’ una notizia nuova, le concentrazioni di plastica che soffocano pesci e mammiferi marini, l’inquinamento da rifiuti scaricati a mare. E adesso ci si sono messi anche i container semisommersi abbandonati dalle navi. Ma c’e’ un’altra emergenza che e’ rimasta sino ad ora occultata all’opinione pubblica, ancora più pericolosa per la nostra salute. Stiamo parlando delle decine di migliaia di navi che solcano il Mediterraneo, ammorbando l’aria che respiriamo non solo per mare ma anche in città.
Ecco lo spaventoso dato che ci deve mettere in allarme: a parità di distanza percorsa, una nave da crociera emette inquinanti atmosferici pari a 5 milioni di automobili. L’inquinamento atmosferico prodotto dalle navi anche a molte decine di miglia dalla costa viene trasportato dal vento sulla terraferma per centinaia di chilometri.
Per questo semplice motivo Il Giornale della Vela ha aderito come partner del concorso fotografico “Un mare di fumo” lanciato dall’associazione Cittadini per l’Aria per quest’estate, basta inviare delle foto scattate per mare quest’estate che testimoniano (come l’agghiacciante immagine qui sopra) a www.cittadiniperlaria.org.
Vi sollecitiamo a partecipare perche’ le navi oggi sono delle bombe atomiche dell’inquinamento e vi spieghiamo perche’: non usano il gasolio come carburante ma olio pesante (bunker oil), una micidiale morchia petrolifera che a terra non sarebbe ammessa prodotta con i residui della raffinazione. Per quest’ultimo motivo costa pochissimo, ma in compenso fa malissimo.
L’olio pesante utilizzato dalle navi può avere un contenuto di zolfo fino a 3.500 volte superiore a quello dei carburanti diesel usati sulla terraferma. Per effetto delle reazioni chimiche che subiscono in atmosfera lo zolfo e gli ossidi di azoto emessi dalle navi si trasformano in particolato secondario, in micidiali aereosol composti principalmente da nitrati e solfati. Non solo, le navi emettono quantità enormi di black carbon, fuliggine ed il particolato utrafine, che entra nei polmoni, supera la barriera dei tessuti ed entra in circolo nel sangue attivando stati di infiammazione che possono causare infarti e insufficienza respiratoria. Le emissioni delle navi contengono poi sostanze cancerogene.
Si calcola che in Europa, le emissioni navali siano responsabili di 50.000 morti premature ogni anno. Ma non e’ finita, le emissioni di zolfo e di ossidi di azoto prodotte dalle navi comportano un gravissimo danno al nostro patrimonio storico e artistico che ne viene corroso.
Cosa succedera’ se non si cambia la situazione? Le analisi più recenti prevedono che le emissioni derivanti dal trasporto navale aumenteranno entro il 2050 in una misura che si aggira fra il 50% al 250%. Oggi le emissioni navali sono responsabili, a livello globale, del 2,5% dei gas climalteranti. Per ridurre questo vero e proprio disastro ambientale continuo va cambiata a livello europeo e mondiale la normativa che permette oggi di usare come carburante il micidiale olio pesante.
Ecco qui a lato la locandina del concorso fotografico “Un mare di fumo” lanciata dall’associazione Cittadini per l’Aria, partecipate, avete tempo fino al 30 settembre 2017: c’è in palio un pernottamento con prima colazione per due persone al Gritti Palace Hotel di Venezia è il primo prestigioso premio. Un corso di iniziazione alla vela per due con pernottamento incluso presso la Scuola di Mare Santa Teresa di Lerici, nel Golfo dei Poeti, è il secondo premio cui seguono borse e zainetti offerti da Patagonia e due abbonamenti a Bioecogeo e al Giornale della Vela!
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1 commento su “L’emergenza nascosta: le navi in Mediterraneo sono bombe inquinanti. Potete fare qualcosa anche voi”
Articolo fazioso, numeri sparati senza riscontri ufficiali e fotografie artefatte, mi stupisce che venga pubblicato da una rivista cone vela.