Italiano d’Altura, Be Wild fuori stazza. L’armatore Grottesi: “Pretendo chiarezza”
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Primi controlli di stazza e una “vittima illustre” al Campionato Italiano Assoluto d’Altura (che assegna il Trofeo Stroili): nella serata di ieri una delle barche protagoniste, Be Wild di Renzo Grottesi (CV Portocivitanova) è stata oggetto di un controllo, a seguito del quale il Comitato di Stazza ha rilevato delle difformità con il Certificato dell’imbarcazione (uno Swan 42, spesso ai vertici delle classifiche di altura nazionali).
La barca è stata penalizzata con l’aumento del 50% sui piazzamenti fin qui ottenuti (per la cronaca, 9-2-2-3: Grottesi si trovava in terza posizione e in terza posizione rimane, anche con la penalizzazione: 13-3-3-4 i suoi nuovi parziali) e a partire da oggi la barca regaterà con un nuovo certificato.
GROTTESI: “PRETENDO CHIAREZZA”
Grottesi ha accettato di parlare con noi: “Sono da tre-quattro anni nel mondo dell’Altura, sono socio UVAI, secondo voi non mi sarei dovuto aspettare controlli al Campionato Italiano? Io sono sceso in acqua tranquillo, la barca era stata controllata varie volte, di cui l’ultima a Porto Cervo, in occasione della Swan Cup: il peso in quel frangente (non ORC, dato che si regatava con un sistema diverso, a classi monotipo, ndr) risultò essere di 7.750 chili. Poi per redigere il certificato ORC, ad aprile, per venire all’Italiano, ho fatto venire lo stazzatore a Civitanova e mi ha emesso un certificato.
La differenza tra i due certificati? Non il peso, soltanto il piano velico: arrivo qui, mi controllano, e sembra che la barca risulti quasi 200 chili più leggera. Me l’hanno comunicato all’una di notte e non alla riunione con gli stazzatori nel dopo-regata. Io ne sto facendo una questione di principio: non mi importa del risultato (come detto, Be Wild è ancora al terzo posto, tutto sommato si tratta di una pena “lieve” dal punto di vista sostanziale), voglio capire. Non sto accusando il Comitato di Stazza. Voglio che mi facciano capire se c’è stato un errore e dove ho sbagliato. Non voglio essere “condannato” per un reato che non so di avere commesso. Pretendo chiarezza: non sono un tecnico, non sono un ingegnere navale, faccio tutt’altro nella vita. Ma in banchina ci sono sempre andato a testa alta. Io, e il mio equipaggio. Voglio risolvere la questione: magari è il sistema che non funziona. Potrebbero mandare due stazzatori invece che uno a redigere i certificati, e pesare tutte le barche!”.
IL COMITATO DI STAZZA: “MISURAZIONI ACCURATE”
Il Comitato di Stazza, dal canto suo, fa sapere che “Le misurazioni sono state effettuate con la maggior accuratezza possibile, da più persone, per limitare al massimo qualsiasi possibilità di errore umano. Dopo quasi quattro ore (dalle 17.30 fino alle 21.30) di controlli, ci è risultato che la barca fosse più leggera (il peso è determinato indirettamente sulla base della misurazione dei bordi liberi, i file offset della barca, la densità dell’acqua e altri complessi parametri) di oltre 170 chili“.
Intanto le barche, qui a Monfalcone, si stanno preparando per uscire in acqua: il vento, come spesso accade da queste parti, latita, ma salirà presumibilmente intorno alle 13.
Eugenio Ruocco
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1 commento su “Italiano d’Altura, Be Wild fuori stazza. L’armatore Grottesi: “Pretendo chiarezza””
Apprezzo il modo con cui l’armatore affronta questa situazione chiedendo chiarezza per se è per gli altri. Potendo capitare a tutti chiedo al vostro giornale e agli specialisti:
il calcolo del peso “determinato indirettamente sulla base della misurazione dei bordi liberi, i file offset della barca, la densità dell’acqua e altri complessi parametri”, comprensibilmente, dovrebbe essere un modo per ottenere un parametro senza dover alare la barca. C’è una statistica sulla discrepanza tra peso calcolato e peso reale? Quale tolleranza è stata calcolata?
Difronte a simili discordanze, prima di penalizzare, avrebbe una valenza scientifica e regolamentare pesare realmente la barca?