Dieci chilometri di cime made in Italy per vincere la Coppa America
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.
“Sul catamarano di Emirates Team New Zealand? A spanne direi che ci sono circa 10.000 metri di nostre cime”. A parlare è Stefano Finco, titolare di Armare Ropes, storica azienda italiana specializzata in cordami e accessori ad alte prestazioni per la vela. Infatti Armare è stata scelta come Official Supplier dai kiwi per la loro sfida alla riconquista della Coppa America. E c’è da dire che fino a qui (le finali contro il Defender Oracle inizieranno sabato prossimo) non hanno sbagliato un colpo.
IL TRUCCO C’E’ MA NON SI VEDE
Chi ha memoria delle barche tradizionali di America’s Cup (i monoscafi utilizzati qualche edizione fa) ricorderà decine e decine di manovre correnti composte da centinaia di metri di cime, che ingombravano il deck; oggi invece i catamarani sembrano quasi “nudi” e sprovvisti di cime. In realtà l’uso di svariate cime altamente performanti è massiccio e fondamentale, pur se poco è visibile a bordo.
TUTTO NACQUE DA UNA CHIAMATA DI MAX…
“Abbiamo gettato le basi per una collaborazione con ETNZL alla fine del 2015, quando siamo stati contattati da Max Sirena (che per il team neozelandese è manager con competenze tecniche e sportive), che è voluto venire a parlarci di persona e a vedere le nostre tecnologie nello stabilimento di San Giorgio di Nogaro (Udine). Abbiamo avuto proficui scambi con i loro tecnici, abbiamo preparato una serie di campioni di prodotto e dopo i primi test soddisfacenti abbiamo siglato il contratto da Official Supplier per la Campagna di Coppa America”. Le cime Armare sono state quindi scelte sia per l’impiego sulle barche utilizzate durante le qualificazioni, gli AC Acts, sia per il catamarano AC50 varato il 16 febbraio 2017 ad Auckland, in Nuova Zelanda, proprio quello che vediamo in questi giorni sfrecciare e vincere sulle acque cristalline del Great Sound in Bermuda.
LE CIME PER BATTERE ORACLE
Di che cosa avevano e avranno bisogno i kiwi, in termini di cime, per provare a soffiare la “vecchia brocca” a quel volpone di Russell Coutts? “Ci hanno chiesto prodotti ovviamente custom e la cui composizione è vincolata da segreto per contratto, con alcuni requisiti fondamentali. C’era la necessità di avere cime ad altissima resistenza, dotate di basso allungamento e nel contempo del minore diametro possibile, per risparmiare peso. A bordo sono state pensate mille soluzioni diverse, i diametri variano da 2 millimetri a 12-14 mm, i materiali utilizzati sono generalmente il Dyneema® SK99 e il PBO Zylon, più altre miscele di fibre”.
I PUNTI CARDINE
Ma quali sono, su queste velocissime “non barche” volanti, i punti cardine dove una cima di buona qualità può fare la differenza? “Sicuramente uno è il cavo di controllo dell’ala”, ci racconta Finco, “che abbiamo realizzato con una tecnologia segreta. In passato fu proprio con quello che i kiwi ebbero i maggiori problemi”. Poi, le cime servono per regolazioni che la maggior parte dei diportisti – a ragione – ignorano completamente, visto che stiamo parlando di vere e proprie astronavi.
UNA COLLABORAZIONE FRUTTUOSA
Chiediamo a Stefano come sia lavorare a contatto con i neozelandesi: “Non potevamo chiedere di meglio. Innanzitutto, sono veramente alla mano, e sanno esattamente cosa vogliono. Forse è più facile soddisfare le loro richieste piuttosto che quelle di un armatore che fa cinque regate l’anno”, scherza. “La collaborazione con loro ci ha fornito l’accesso a una miriade di dati sul comportamento delle nostre cime in azione e sotto carico, ne faremo tesoro per migliorarci ulteriormente”.
Cime a parte, un pronostico spassionato su come finirà questa Coppa? “Penso (e spero) che Team New Zealand possa portare a casa la Coppa. Ho visto un team determinato, carico e concentrato”.
www.armareropes.com
LEGGI TUTTE LE NEWS DEL GIORNALE DELLA COPPA
Condividi:
Sei già abbonato?
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche
Luna Rossa la chiude 5-3: è finale di Louis Vuitton Cup contro Britannia
Vento da 8-10 nodi da sud, onda inferiore a 1 metro, sono queste le condizioni con cui si correrà la giornata decisiva delle semifinali di Luna Rossa Prada Pirelli contro American Magic. Gli statunitensi entrano mure a sinistra, italiani a
Barcellona thriller, Luna Rossa rompe il carrello randa: semifinale sul 4-3
Su Barcellona è passata una perturbazione che ha lasciato i suoi segni sul campo di regata, dove va in scena la quarta giornata di semifinale della Louis Vuitton Cup. Il Levante ha soffiato forte ieri, il segnale del suo passaggio
Coppa America dei giovani, Luna Rossa è un missile. Gradoni/Ugolini show!
Oggi seconda giornata per la Unicredit Youth America’s Cup, la Coppa America dei giovani che si corre a bordo dei monotipo volanti AC 40. Strapotere di Luna Rossa Prada Pirelli, che vince le due prove odierne e con i parziali
Coppa America dei giovani, il duello è sempre Luna Rossa – American Magic!
E’ iniziata a Barcellona la Unicredit Youth America’s Cup, la “Coppa America dei giovani” sui monotipi volanti AC4o. Nella prima giornata, due prove sotto al cielo minaccioso e con una brezza tesa per i primi sei team in gara, quelli