“Così abbiamo vinto la 151 Miglia”: il racconto del super tattico
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Si è conclusa con la classica festa allo Yacht Club Punta Ala l’edizione 2017 della 151 Miglia Trofeo Cetilar, che anche quest’anno ha regalato grandi emozioni alla numerosissima flotta di barche iscritte (190 barche partite e 184 arrivate) e condizioni meteo mai banali.
Il Maxi Pendragon di Nicola Paoleschi (tattico Lorenzo Bodini) è statp primo sul traguardo di Punta Ala e per il secondo anno consecutivo vincitore della 151 Miglia in tempo reale. L’X-41 Lisa di Giovanni Di Vincenzo è il vincitore del gruppo overall ORC International, il più numeroso della 151 Miglia, davanti all’altro X-41 WB Five di Gianclaudio Bassetti e al Comet 38 Scricca di Leonardo Servi. Al First 40 Tevere Remo Mon Ile di Gianrocco Catalano è andato invece il successo overall nel gruppo IRC (secondo il First 45 Obsession di Mario Igor Rossello e terzo il Grand Soleil 45 Big Star di Sandro Musu), mentre nella classifica riservata ai Mini 6.50, primo è VI.PE.R di Davide Lusso, seguito da Big Jim di Diego Paterno ed Elima di Marco Nannini.
Per saperne di più su quello che è successo in acqua lungo le 151 miglia di percorso abbiamo contattato Francesco Bertone, tattico dell’X41 Lisa di Giovanni Di Vincenzo, barca veterana delle regate d’altura in Italia vincitrice della classifica ORC overall destreggiandosi in una grande prova nel vento leggero.
Francesco, intanto complimenti per la vittoria, raccontaci che 151 Miglia è stata sotto il profilo meteo e quindi strategico
La 151 Miglia è strategicamente una regata sempre particolare. Per diverse edizioni, come anche questa, è capitato che i momenti in cui fare dei colpi tattici o provare a fare qualcosa di particolare siano pochi quindi vanno sfruttati al massimo. Può capitare che ci siano lunghi bordi obbligati, quindi quando si presenta l’occasione devi essere pronto a coglierla. Nonostante non sia un bastone ritengo che la partenza e i primi lati tra Livorno e Pisa siano fondamentali: per una barca come Lisa, agile nel vento leggero, è importante liberarsi dal gruppone e provare sin dalle prime battute a navigare puliti, ai fini del risultato finale è possibile fare subito piccoli guadagni di minuti che possono rivelarsi fondamentali nel bilancio finale.
Vento leggero ma…
La tendenza è stata di vento leggero ma rispetto ad altre edizioni abbastanza costante il che ha determinato una regata mediamente veloce. Dopo la boa di Marina di Pisa, con il tipico Ponente del pomeriggio, è iniziato il classico bordo mure a destra verso la Giraglia che abbiamo impostato volutamente molto sottocosta. Sapevamo infatti che sarebbe entrata la rotazione a sinistra, verso sud, ed era importante coglierla tra i primi per poi virare e “chiudere” mure a sinistra verso la Giraglia. Così è stato, abbiamo navigato molto bassi lungo la costa e gradualmente abbiamo iniziato a sentire lo “scarso” che entrava. Poco dopo le 18.30 abbiamo virato e gradualmente il vento è diventato sempre più “sinistro”, in serata avevamo la prua sulla Giraglia. C’è chi ha anticipato la virata, ma era una scelta rischiosa (Anche se per alcuni si è rivelata azzeccata), perché il pericolo era quello di non entrare bene nella rotazione e subire un calo radicale della pressione. Abbiamo doppiato lo scoglio intorno alle 3 con circa 11-12 nodi di aria in avvicinamento, leggero ma costante. Poi mure a dritta verso l’Isola d’Elba con lo schema tipico dell’ “atterraggio” sulle coste dell’Isola andando a bordeggiare “a scogli” e giocando su buoni e scarsi sotto i capi.
In quel momento dove si trovava il vostro avversario diretto, l’X-41 WB Five?
Abbiamo inseguito WB Five a lungo, ci era scappato nel lato tra Livorno e Pisa perché noi siamo rimasti intrappolati con i rifiuti di altre barche (per questo dicevo dell’importanza di quei bordi iniziali) e fino all’Elba è rimasto sempre poco più di mezzo miglio avanti. A quel punto è arrivata una delle occasioni da cogliere. Lasciate le coste dell’Elba restava il passaggio alle Formiche e poi il bordo verso Punta Ala dove sapevamo fosse difficile fare la differenza. WB Five è andato a caccia dell’ulteriore rotazione a sud, staccandosi prima dall’Elba. Noi siamo rimasti leggermente più a nord e siamo riusciti a passarli da sottovento facendo meno strada verso le Formiche, un gioco sul filo delle traiettorie. Abbiamo chiuso verso le Formiche sotto A0 e dopo la strambata sotto A1 verso Punta Ala. WB Five ci è arrivato dietro di una manciata di minuti in reale e compensato.
Come si vince una 151 Miglia?
Il “succo” è restare sempre in movimento, non fermarsi mai. Come dicevo è una regata dove può essere veramente difficile recuperare se resti indietro. Fondamentale essere sempre “curiosi” sulle regolazioni e non lasciare mai nulla di intentato, non abbassare mai la guardia.
Come li organizzate i turni su Lisa?
Sull’X-41 regatiamo in 10 e anche la 151 la affrontiamo in modalità offshore a parte in alcuni passaggi. Lo schema prevede sempre 6 persone “on”, 3 a riposo e il navigatore che resta fuori turno costantemente a disposizione.
Che strumentazione avete? Usate software per la navigazione?
Abbiamo una strumentazione ibrida B&G e Garmin. Come software per la navigazione usiamo Adrena con il quale ci troviamo molto bene. Adrena, sul quale carichiamo le polari della barca, elabora le potenziali opzioni di routing. Una volta scelta la rotta non bisogna affidarsi esclusivamente al software ma è fondamentale capire che differenza c’è tra le condizioni reali e quelle “teoriche” dei file meteo analizzati dal programma. Per esempio è importante fare dei check orari: valutare con cadenza regolare dove si trova la barca e dove in teoria sarebbe dovuta trovarsi secondo il software, in definitiva diventa cruciale osservare le discrepanze di condizioni tra il “virtuale” e ciò che accade sull’acqua. E’ fondamentale un uso critico di questi strumenti, sono un aiuto ma vanno “letti” e soprattutto incrociati con l’osservazione tattica sul campo.
Che corredo di vele ha Lisa?
Oltre alla randa abbiamo ovviamente d’obbligo randa di cappa e tormentina. A prua abbiamo un super light molto potente, poi fiocco 1-2-3-4. Per le portanti A0-A1-A1.5 come asimmetrici, S2 ed S4 come spinnaker simmetrici. Di volta in volta decidiamo se caricare a bordo tutto o meno, in base alle previsioni meteo e al tipo di regata.
Chi navigava a bordo di Lisa?
Partiamo dal nostro armatore-timoniere, Gianni Di Vincenzo. Voglio ringraziarlo perché in questi anni ci ha dato fiducia ed è una persona che in barca da grande tranquillità, anche nei momenti concitati. E’ un armatore a cui piace vincere ed ha le idee molto chiare su come fare. Io mi occupo della tattica e durante il mio turno timono. Poi c’è Luca Pierdomenico, randista e all’occorrenza timoniere. Alessandro Menè e Nicola Di Vincenzo sono i trimmer di Lisa. Francesco Murrillo fa la prua ma all’occorrenza nei turni è stato anche trimmer. Marco Ventura drizze ed albero, Matteo Pagliuca prua, Piero Riccetti prua e Capitano. Come navigatore in quest’occasione abbiamo avuto Antonio Giordano, giovane e molto bravo, generalmente in questo ruolo il nostro navigatore storico è Michele Malandra che per questa regata era un “avversario”.
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Mauro Giuffrè
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