Barche usate: quando la classe non è acqua, tre modelli da impazzire
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.
Ci sono barche che entrano nelle vene del suo proprietario, generando un amore viscerale, divetando delle vere e proprie mogli. Sono quelle barche che hanno un’anima, un’identità ben precisa e non passano mai inosservate. Barche che si fanno riconoscere anche a grande distanza, che si distinguono da tutto il resto.
Curiosando su Topboatmarket ne abbiamo trovate tre con queste caratteristiche, barche dalla bellezza senza tempo e dall’animo nobile.
Swan 46 MK I
Siamo in periodo IOR ed un signore chiamato German Freers è uno degli interpreti di maggiore successo di quest’epoca. Il connubbio Swan-Freers da vita ad alcune delle più belle barche mai costruite e naviganti. Lo Swan 46 è senza ombra di dubbio uno di queste: poppa a “fetta di salame” (come la si usava chiamare) dai contorni morbidi, tuga bassa, slanci pronunciati ed eccellenti doti veliche soprattutto di bolina. Lo Swan 46 è un vero e proprio sogno ad occhi aperti. GUARDA QUI IL MODELLO IN VENDITA
Freya 45 Sparkman & Stephens
Sparkman & Stephens è un nome che ha fatto la storia dello yachting. Questo 13 metri è stato varato la prima volta nel 1972 e la sua estetica si caratterizza per grandi slanci a prua ed a poppa, come tutte le barche di quel periodo. La costruzione è in sandwich di airex e vetroresina, robusta ma rigida e leggera. La barca naviga bene soprattutto di bolina con aria fresca e può dire ancora la sua anche contro modelli molto più giovani. GUARDA QUI IL MODELLO IN VENDITA
Una barca dal passato glorioso e dal curriculum di altissimo livello. La barca fu varata nel 1984 su progetto di Andrea Vallicelli, costruita in lamellare west system, rigida e leggera. Esplosiva con vento leggero, tecnica ma veloce quando l’aria sale, è un progetto IOR che potrebbe ancora dire la sua nelle regate di circolo e perché no anche a livelli molto più alti. Una barca non per tutti, ma per chi sa apprezzare il valore di un progetto forse non più attuale ma con un fascino notevole. GUARDA QUI IL MODELLO IN VENDITA
Condividi:
Sei già abbonato?
Catamarani fuori dal coro per il 2025: guarda questi modelli
Catamarani 2025: quattro multiscafi per crociere da sogno
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche
USATO Classic Boat. Le cinque migliori barche del CANTIERE DEL PARDO (10- 19 m)
Il panorama relativo le Classic Boat –ovvero le barche di serie ultraventiquenni e varate a partire dal 1967– è un contesto vasto e in continua via d’espansione, composto da scafi di ogni foggia e dimensione e, forse, non così facilmente “navigabile” come
Classe 2000: 5 nuove barche che diventano Classic Boat di valore storico
Anno nuovo, nuove Classic Boat: arrivano le ‘Classe 2000’. Apriamo l’anno sul fronte ‘classic’ parlando di quei progetti di inizio XXI secolo che, nei prossimi 12 mesi, compiranno ben 25 anni dal loro primo varo, classificandosi così come Classic Boat.
USATO Classic Boat. Le cinque migliori barche di FARR da 7.5 a 12,4 metri
Il panorama relativo le Classic Boat –ovvero le barche di serie ultraventiquenni e varate a partire dal 1967– è un contesto vasto e in continua via d’espansione, composto da scafi di ogni foggia e dimensione e, forse, non così facilmente “navigabile” come
Matchless, storia e testamento di uno Swan 57 eccezionale
C’era una volta una vela diversa, forse più romantica, forse più appassionata – forse non sta a noi dirlo. Certo è che, oltre alle leggende, ce ne rimangono oggi i custodi. E, grazie ai tanti di loro, il sogno e