“Cosa è per voi una vacanza in barca?”, boom di risposte. Ecco alcune delle più belle
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Dobbiamo essere sinceri. Quando abbiamo lanciato assieme a Globe Sailor (in collaborazione con Sailitalia) l’iniziativa “Indovina dove andare in vacanza con Globe Sailor. Vinci una crociera in barca!”, mai ci saremmo immaginati una così grande risposta da parte di voi appassionati, ingolositi dalle due crociere in barca a vela in palio per chi, oltre a risolvere il quiz (mettendo nella corretta sequenza le nazioni dei luoghi ritratti nelle foto), ci racconta al meglio che cosa sia per lui una vacanza in barca.
Al momento in cui scriviamo, abbiamo ricevuto oltre 400 (QUATTROCENTO!) risposte. E c’è tempo fino alle ore 12 del 21 giugno per partecipare! Cliccando sul bottone qui sotto potrete partecipare al QUIZ e compilare il form dedicato!
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CONTINUATE A SCRIVERCI!!!
Ricordandovi che pubblicheremo le più belle sia sul web che nei prossimo numeri del Giornale della Vela, ecco una prima selezione di vostre definizioni di vacanza in barca. Una curiosità: sapete qual è la parola più utilizzata da chi ci ha scritto? E’… libertà (davanti a “armonia”, “relax” e “contatto con la natura”. Perché la vela è innanzitutto libertà.
“PER ME UNA VACANZA IN BARCA E’”…
“…vivere una emozione grandissima. Ti da la possibilità di vivere il mare in tutti i suoi aspetti tra vento, sole, sapore del salmastro. Ti da sensazioni fortissime per i profumi che ti inebriano, per i colori che ti affascinano. Ti da la possibilità di dormire in una baia senza poter scendere a terra, rimanendo lontani dalla vita normale ed avere un soffitto di stelle, tantissime, lucentissime. Ti lascia impressi nella mente, i paesaggi, i meravigliosi tramonti, la vegetazione verdissima, il colore delle rocce, la felicità innocente che segue ogni tuffo in acqua”.
Salvatore Polimeno
“…gioia pura”.
Monica Bonomelli
“…un viaggio, l’unico, lontano dal fragore del traffico cittadino. Distante dagli orari di punta e dai luoghi comuni, dove non esiste controllo ma solo una pura abile capacità di saper gestire”.
Elena Da Molin
“…silenzio, tranquillità, distacco dal caos quotidiano, non guardare l’orologio, vivere col tempo della natura”.
Enrico Albano
“…il piacere quest’anno a 67 anni di portare con me le mie due nipotine di 3 e 1 anno, come 35 anni fa ho portato la prima volta le mie figlie di 3 e 1 anno …….il tempo si ferma veleggiando”.
Federico Romanelli
“…il soffio del vento che accarezza le vele e lo sciabordio dell’acqua sulle fiancate della barca in navigazione. Il sole caldo sulla pelle e il refrigerio di un tuffo nell’acqua cristallina di una piccola baia. Poi, la sera, una birra fredda con gli amici mentre il soffio della brezza diventa morbida carezza e, allo sciabordio si sostituisce il respiro profondo del mare. Infine il dondolio della barca coccola i sogni dei marinai, sotto un cielo nero traforato da mille piccole luci”.
Nicola Tarantello
“…lasciare gli ormeggi della quotidianità verso la libertà”.
Giulia Albuzio
“…evasione totale, senso di libertà, contatto con la natura. Può essere impegnativa per il corpo, ma è totalmente rilassante per la mente”.
Marco De Palma
“…tutto”.
Gianluca Grosso
“…libertà e responsabilità. Disegnare la rotta e il programma di viaggio, condividerlo con l’equipaggio, definire i ruoli, fare cambusa, sistemare la barca, scegliere i posti da non perdere sulla rotta. E poi cambiare tutto strada facendo…”
Federico De Nardis
“…libertà e partecipazione: copyright Giorgio Gaber!!”
Giacomo Ceccone
“…lasciare l’orologio a casa, Telefono spento e vento tra i capelli”.
Mauro Rovati
“…’salire’ sul mare per assaporare il cielo”.
Paolo Satta
“… isolarsi. Zero routine. Ho fame? Mangio. Ho sonno? Dormo. C’è vento? Navigo. Bonaccia? Aperitivo! È la vita come dovrebbe essere…”.
Alessandro Pagliuca
“…Un sogno che si è avverato. Il mare, dal mare”.
Daniele Zambelli
“…è libertà, è il ricordo più bello della mia infanzia, è famiglia, è salsedine addosso per settimane, è fatica e gioia, è la ricarica per un anno, è la cosa che più mi manca e che porto stretta nel cuore come un tabernacolo prezioso a cui far rimedio nei momenti più duri di questa vita, un rifugio di ricordi salati ma mai così dolci”.
Donata Morelli
“…svegliarsi sempre col sorriso”.
Luigi Iampieri
“…mettere il diaframma più piccolo possibile tra l’anima del mare e la tua: ovvero una carena!”.
Patrizio Corrò
“…libertà, condivisione, avventura, il piacere del viaggio e non la fretta di arrivare. Riprendendo una celebre frase di Mark Twain: “Tra vent’anni sarai più dispiaciuto per le cose che non hai fatto che per quelle che hai fatto. Quindi sciogli gli ormeggi, naviga lontano dal porto sicuro. Cattura i venti dell’opportunità nelle tue vele. Esplora. Sogna. Scopri”.
Stefano Conti
“…Cosa è per me una vacanza in barca?
E’ lasciare a terra tutti i miei problemi, il mio essere quotidiano, le mie nevrosi, le persone, gli amici, le relazioni, i negozi, le chiacchiere, la routine, la fretta e tutti gli orpelli che normalmente mi porto in spalla. E’ come staccare con la “civiltà”. Per un po’ di tempo tutto il mio mondo sarà quel microcosmo di pochi metri quadri in cui dovrò essere autosufficiente e pronta ad affrontare ogni situazione prevedibile e imprevedibile. E’ una sfida affascinante in cui bisogna essere all’altezza della situazione, reagire di fronte agli imprevisti e mettere in pratica tutte le nozioni imparate.
E ogni volta che torno mi riprende la voglia di continuare ad assaporare ancora una volta il piacere di andare in barca, di veleggiare e i miei sensi, la mia anima riprendono a cercare il vento, le stelle, i cieli limpidi, i tramonti, i colpi di vento, le onde gigantesche, le nuvole, i silenzi, l’immensità di un mare scintillante di bellezza…per arrivare solo dove potrò…per arrivare solo quando potrò compatibilmente con quanto la natura mi vorrà concedere nella libertà più completa.
Veleggiare è affidarsi al mare, al vento, è sperimentare qualcosa di unico e straordinario, è una sfida che può portare chissà in quale altro luogo nascosto dell’anima e far scoprire nuovi e più lontani orizzonti”.
Ilaria Vallati
“…Passi tutto l’anno a rispettare orari, impegni, obblighi, destinazioni. Cosa può esserci di meglio in una vacanza di staccare completamente la spina dallo stress quotidiano, non dovendo pensare a dover correre in spiaggia per accaparrarsi un asciugamano, dopo essersi svegliati (con la sveglia), per non perdere la colazione (già pagata), e lottare con la sabbia bollente per arrivare al mare e fare il bagno sempre nella stessa spiaggia? Adoro la vela anziché il motore non solo per il fatto che sentire il rumore del motore è di per sé fastidioso, ma sopratutto per il fatto che l’idea di andare con il vento mi da la serenità di potermi concentrare sul viaggio e non sul quando arriverò a destinazione o ancora peggio entro quando DEVO arrivare a destinazione (lo faccio già sull’autostrada per lavoro, in vacanza ne faccio volentieri a meno).
In ogni caso , che sia vela o motore, la serenità è totale. Che tu sia lo skipper, e quindi oltre alla responsabilità unisci di certo la passione del comando di una barca, o che tu sia membro dell’equipaggio, la barca in vacanza, a mio parere, rappresenta l’eccellenza della vacanza perfetta, e se ami l’avventura, anche l’incognita del brutto tempo, aggiunge quel po’ di brio che fa parte del divertimento, ma sempre in sicurezza. Mi sono avvicinato al mondo delle barche per la voglia di provare qualcosa di nuovo (da buon Trentino, escluso il lago di Garda, il mondo delle barche è abbastanza remoto). Credevo che la barca fosse un privilegio riservato a pochi fortunati ricchi. In realtà ho scoperto che non è così. Se escludiamo naturalmente i panfili da 100 metri (oops intendevo 328 piedi), la vacanza in barca è alla portata di tutti.
Altra cosa che adoro è il linguaggio romantico che viene utilizzato in barca e che per i profani è arabo. Corde che diventano cime drizze e scotte, manovre che assumono nomi assurdi tipo orza e poggia, persino la destra non si chiama così. Ma per chi è dentro questo mondo, persino questi nomi assurdi assumono un fascino che ti entra dentro, e non esce più. Ti rimane nel cuore, ogni singolo giorno che sei stato in barca ha un senso a sé, ogni singolo momento, inconveniente, incontro, esperienza, ha un valore che sarà sempre tuo. Ed ogni giorno ha arricchito il tuo bagaglio di esperienza.
Dal dondolare in rada, al mettere la lenza in acqua, all’ingaggio sporadico di una regatina “amatoriale amichevole” con un’altra barca (che di solito, sarà un caso, batte bandiera Francese).
Appena finito di issare le vele, esiste un preciso istante in cui, dopo aver spento il motore, una parte della tua testa pensa ancora al rumore del motore che hai appena spento,le vele a segno emettono quel sussurro che si mescola al ricordo del rumore del motore, e senti il ricordo del rumore venire sempre meno, e il sussurro del vento che si mescola col sussurro dell’acqua.Il tuo corpo diventa sempre più leggero, ti muovi e hai la sensazione di volare nel vento. Ed emetti un sospiro che diventa vento.Per chi non è mai andato in barca a vela, e non ha quindi mai provato questa sensazione, difficilmente può capire, ma gli consiglio di provare: è una sensazione unica. Per chi invece ha già fatto un’esperienza in barca, sa che è un’emozione che non si dimentica”.
Andrea Pellegrini
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