
La Volvo Ocean Race rivoluzione è partita e questa volta la sorpresa è grande. Il giro del mondo per equipaggi rilancia, raddoppia: non una sola barca per l’edizione 2020 ma ben due. Un 60 piedi foil (sul modello dei nuovi IMOCA) per la tratte offshore. Un cat volante per le In-port Race.
La campagna per la Volvo Ocean Race, secondo quanto dichiarato dal CEO Mark Turner continuerà a costare intorno ai 10-12 milioni di euro.
Non sono queste le uniche novità del giro del mondo in equipaggio. E’ stata annunciata infatti una partnership importante con World Sailing, che dovrebbe portare un evento dedicato alla vela offshore all’interno del programma di Tokyo 2020. Un punto sul quale verranno diffusi maggiori dettagli a breve.
Cambia anche la rotta futura della regata: più tappe sul continente americano, aggiunti ai soliti stop asiatici, ma soprattutto potrebbe arrivare la grande novità, la maxi tappa antartica: dalla Nuova Zelanda alla Nuova Zelanda, circumnavigando l’Antartide.
Novità principali dalla conferenza di Goteborg:
La regata più impegnativa. Dall’edizione successiva a quella 2017/18, la Volvo Ocean Race si correrà con due tipi di barche:
Un monoscafo di 60 piedi con foil per le tappe oceaniche e dei catamarani “volanti” da 32/50 piedi da utilizzare per le In-Port Race Series. Con questa scelta, la Volvo Ocean Race diventerà la prova all-round più impegnativa della vela e il test più duro per gli equipaggi professionisti.

Le barche della Volvo Ocean race 2020
Dall’edizione successiva a quella 2017/18, la Volvo Ocean Race si correrà con due tipi di barche:
Un monoscafo di 60 piedi con foil per le tappe oceaniche e dei catamarani “volanti” da 32/50 piedi da utilizzare per le In-Port Race Series. Con questa scelta, la Volvo Ocean Race diventerà la prova all-round più impegnativa della vela e il test più duro per gli equipaggi professionisti.
Il monoscafo One Design disegnato dall’architetto navale del momento, il francese Guillaume Verdier si baserà sulle più recenti tecnologie foiling per diventare una barca velocissima e altamente spettacolare. L’equipaggio sarà composto da 5 a 7 velisti, con incentivi mirati a introdurre sempre più velisti giovani e donne. Gli organizzatori costruiranno otto barche, che saranno consegnate a partire dal gennaio 2019. Le barche potranno essere noleggiate dai team per ridurre i costi di ingresso, mentre gli sponsor dell’edizione 2017/18 avranno un opzione prioritaria quando verranno pubblivati il Bando di Regata e i Commercial Participation Agreements (Accordi di partecipazione commerciale) il prossimo ottobre.
Compatibilità con la classe IMOCA
Secondo il brief per la progettazione della barca, questa potrà essere convertita velocemente e con costi ridotti secondo le regole IMOCA. I 60 piedi della classe IMOCA, usati in regate famose come il Vendée Globe, hanno portato incredibili innovazioni tecniche al mondo della vela negli ultimi anni.

Il catamarano “volante” per le regate costiere
Gli organizzatori, inoltre, hanno anche lanciato un bando per la progettazione di un catamarano volante di 32/50 piedi da usare per le regate costiere, che utilizzerà alcune delle tecnologie usate anche per la Coppa America e altre nuove classi di multiscafi, anche se si tratterà di una barca strettamente monotipo.
Un futuro sostenibile
La regata ha tre pilastri su cui si fonda la sua azione di eco-sostenibilità: ridurre l’impatto ambientale, aumentare la consapevolezza tramite le sue piattaforme di comunicazione e lasciare un’eredità positiva in ogni luogo che visita. Basato sulla collaborazione con la campagna Mari Puliti (Clean Seas) delle Nazioni Unite, il progetto chiamerà all’azione tutte le persone coinvolte per “Cambiare la Marea” alla plastica (Turn the Tide on Plastic). Grazie all’aiuto della fondazione 11th Hour Racing, che metterà a disposizione le risorse per un aumento significativo dei programmi scientifici, educativi e del Summit sugli Oceani. Anche AkzoNobel darà un ulteriore contributo per i progetti di educazione. L’ambizione a lungo termine della Volvo Ocean Rac è di ridurre e quindi in futuro eliminare l’uso di combustibili fossili a bordo delle barche, pur mantenendo le prestazioni e la comunicazione, di sviluppare nuovi metodi di costruzione e di creare nuove strategie operative per la regata in generale.
Nuovi formati e rotte
La regata prevede anche l’introduzione nel prossimo decennio di importanti cambiamenti nella rotta e nei formati delle tappe, azioni che tutte contribuiranno ad aumentare l’appeal commerciale, pur preservando l’integrità sportiva dell’evento. La Volvo Ocean Race ha sottoscritto un accordo per le prossime due partenze da Alicante, ma in futuro la regata potrebbe partire e finire in porti non europei, e potenzialmente includere tappe non-stop intorno all’Antartide o persino un giro non-stop del globo. Tuttavia, anche se le rotte potranno cambiare, la regata è impegnata a visitare il Nord America, il Sud America, l’emisfero australe, la Cina e altri 5 importanti mercati europei almeno una volta ogni due edizioni. L’offerta commerciale sarà comunque chiara per poter stilare progetti su un ciclo biennale, senza sapere la rotta esatta che si percorrerà. Inoltre le città sedi di tappa, saranno in grado di scegliere dei formati flessibili, un pit-stop di 24 o 48 ore, stopover corti di 5 giorni, fino alla tradizionale tappa con due weekend. Oggi è stato lanciato anche il bando di gara per gli stopover delle prossime tre edizioni.
Attività tutti gli anni e potenziale introduzione di un ciclo biennale. Il Board della Volvo Ocean Race ha chiesto ai responsabili della regata di verificare se sia possibile spostare la regata a un ciclo biennale. Si tratta di un processo ancora in fase di definizione, ma quel che è già certo è che in futuro l’attività sarà estesa a tutti gli anni, e dunque continuativa, una chiara evoluzione rispetto a quanto avviene oggi con “buchi” di due anni fra un’edizione e l’altra.
Una nuova via per la Volvo Ocean Race
La regata e le aziende proprietarie, Volvo Car Group e Volvo Group, diventeranno partner ufficiali della federazione mondiale della vela, la World Sailing, nel quadro di un piano strategico a lungo termine per lo sviluppo della prossima generazione di velisti oceanici e dei loro sponsor. Si creeranno delle Volvo Ocean Race Academies come parte integrante delle future collaborazioni con le città sede di tappa, e si punterà anche a creare nuovi eventi offshore olimpici, se e quando saranno programmati ai Giochi, il che potrebbe avvenire con un evento dimostrativo già a Tokyo 2020.
Il Leadership Development and Team Performance Programme e un Global Team Challenge
Gli organizzatori introdurranno un nuovo Programma Leadership Development and Team Performance per le aziende, basato sulle esperienze maturate durante la regata in aree come la leadership e il lavoro di squadra. Il programma includerà una regata “ombra” chiamata Global Team Challenge, pensata per le aziende sponsor che potranno dare ai loro dipendenti una piattaforma unica per sperimentare la vela in condizioni pressoché identiche a quelle dei professionisti. Naturalmente il Global Team Challenge avrà come focus la sicurezza. Si potrà correre su parte della rotta della Volvo Ocean Race, su una versione “depotenziata” delle attuali barche Volvo Ocean 65 e con un equipaggio composto di 3 professionisti e 8 amatori. Il pacchetto base sarà incluso nell’offerta per gli sponsor, con opportunità di attivazione a supporto di progetti di sviluppo delle Risorse Umane delle aziende, e ulteriori opportunità di comunicazione e B2B. Questo programma servirà anche per aiutare l’entrata di nuovi sponsor di team.
Edizione celebrativa del cinquantennale
La Volvo Ocean Race è nata nel 1973 con il nome di Whitbread Round the World Race e nel 2023 compirà cinquant’anni. Gli organizzatori stanno prendendo in esame la possibilità di organizzare un evento speciale per il cinquantesimo anniversario che renda onore alle leggende della vela che vi hanno preso parte.
2 commenti su “Volvo Ocean Race, rivoluzione totale: monoscafo foil per l’offshore, cat volante per le In Port”
tutto bello. ma per ora ci sono solo 4 barche iscritte ,un po poco
Mi fa ridere l’ipocrisia dell’ecosostenibità, si parla di ridurre ed annullare poi l’uso di combustibili fossili a bordo delle barche ma allo stesso tempo si introduce le in-port race a bordo di catamarani one design (che verranno di fatto spediti da porto a porto a mezzo di navi o aerei cargo..). Per carità, a me piace così, sono felicissimo ma non sbandierate l’ecosostenibilità della cosa perché il contrasto stride.. pensiamo al fatto che la vincitrice della prima Withbread è ancora navigante ed rimane una delle più belle barche mai prodotte! Quindi ben venga il progresso, ben vengano due classi distinte durante il persorso ma non fate gli ipocriti!!