Eh no Signor Coutts, così proprio non si fa! Hanno ragione i kiwi, le regole non possono essere cambiate, più e più volte, in corso d’opera. Dalla pagina facebook di Emirates Team New Zealand al quotidiano nazionale NZ Herald, si alza un coro unanime di dissenso del mondo NZL verso l’ennesima “marachella” del defender e dei suoi sfidanti alleati (concedeteci l’ossimoro).
Gli speed test con due barche, chiamiamole pure regate simulate, erano infatti previsti ma con delle regole specifiche: le date consentite per questi test dovevano essere pubblicate almeno un anno prima dell’inizio della prima regata ufficiale. Succede però che la direzione della corsa, un anno fa, non ha reso noto alcun comunicato in merito, lasciando di fatto cadere nel dimenticatoio le regate simulate tra i team dato che non erano state rese note le date in cui queste potevano effettuarsi. Questo fino a una settimana fa, quando all’improvviso il tema è tornato di moda e con decorrenza sette giorni le regate simulate sono andate in scena grazie ad un comunicato pubblicato all’improvviso dalla direzione della regata.
Ovviamente i primi a scendere in acqua sono stati il defender e il fido alleato Land Rover BAR Racing. Può sembrare un particolare irrilevante, ma ai fini della preparazione degli AC50 le regate simulate sono al dir poco fondamentali, dato che consentono di sperimentare i vari assetti di foil e timoni confrontandoli con quelli di un altro team. Il fatto di avere comunicato con brevissimo preavviso le date concesse per i test mette di fatto, per l’ennesima volta, fuorigioco Team New Zealand, tagliato fuori dalla cooperazione tra i team. Il patto di ferro tra Oracle e gli sfidanti BAR Racing, Team France, Team Japan ed Artemis, è quindi più saldo che mai.
Gli attriti vanno avanti dal famoso “Annuncio di Londra”, dove il convitato di pietra erano i coraggiosi kiwi. Ne sono seguite scintille, anche via social, come dimostrano le due schermate che vi mostriamo sotto.

La risposta, e controrisposta kiwi, di Oracle non si è fatta attendere

Se non fosse che c’è di mezzo il defender, queste scaramucce sarebbero tipiche delle settimane che precedono l’inizio della Coppa America. Da sempre infatti esistono accordi, più o meno taciti, tra gli sfidanti nella fase di preparazione. In questo caso ad essere fuoriluogo è il ruolo del defender, cha ha scelto i suoi sfidanti “prediletti”, decidendo apertamente, e da tempo, di penalizzarne uno, Team New Zealand appunto.
Il clima insomma si fa sempre più infuocato e forse contribuisce anche a far salire l’attenzione su una Coppa altrimenti ingrigita dalla prepotenza Oracliana. I pedali di Team New Zealand, a questo punto, sono una ventata di aria fresca e sospettiamo che in molti, tra il pubblico, vorrebbero spingere la “bici” dei neozelandesi.
Mauro Giuffrè