Tre colpi di genio (a costo zero) per un pozzetto comodissimo

IL REGALO PERFETTO!

Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.

EinsteinVolete semplificarvi la vita in pozzetto, senza alleggerire il portafogli? Ecco tre chicche che altrettanti amanti del fai-da-te di bordo ci hanno mandato. Soluzioni “smart” semplici da realizzare, grazie alle quali risolverete alcuni problemi: come faccio a non far cadere i bicchieri in navigazione? Come posso avere il cartografico sempre sott’occhio, anche su una barca piccola, senza installare ripetitori? Come evito che le cime delle manovre in pozzetto si ingarbuglino tra loro e siano sempre in chiaro? Leggete qui sotto!

thumb_900x6706IL PORTABICCHIERI DA POZZETTO
Ecco l’idea di Giancarlo Sorrentino: “Allego – ci scrive – la foto della soluzione da me ideata e realizzata su un Bavaria Cruiser 46 per sfruttare al meglio il vano presente all’interno del tavolino nel pozzetto. Poichè in navigazione è sempre stato un problema l’equilibrio delle bottiglie e dei bicchieri, ho pensato di sfruttare il gradino presente in questo vano per riporvi sopra un foglio di plexiglass che, da me opportunamente forato con una fresetta a mano, permetta un comodo utilizzo e stivaggio di bicchieri e bottiglie.

portastrumentiIL PORTACARTOGRAFICO
Giovannella Fresi ci ha segnalato un accorgimento che rende più comoda la vita a bordo: “Questo lavoro l’ho realizzato per poter utilizzare il gps cartografico sia dal tavolo di rotta, magari alla fonda od in porto, che dal pozzetto in navigazione. Ho realizzato un supporto in legno che si incastra perfettamente sul fondo del binario che serve per contenere il pannello frontale di chiusura della barca. Ho dovuto sagomare con pazienza una listello di legno facilmente reperibile su cui ho avvitato una tavoletta a cui ho poi applicato il supporto standard del mio gps. Il risultato è stato ottenere la possibilità di utilizzare facilmente ed in posizione ben visibile lo strumento in navigazione e di toglierlo con facilità a fine navigazione per utilizzarlo sul tavolo di rotta. Si limita un pochino il passaggio per scendere sottocoperta in navigazione, ma una volta fatta l’abitudine è solo una comodità”.

appendicime-1L’APPENDICIME
L’ingegner Eugenio Denti era “stanco di avere drizze, borose e scotte varie tutte disordinate”, e ha deciso di realizzare con le proprie mani un semplice appendi-cime. Ci ha mandato anche la “lista della spesa” per effettuare il lavoro.
Ingredienti:
due barre di plastica di 45 cm di lunghezza
dieci viti inox
dieci dadi
dieci rondelline inox
dieci rondellone inox
dieci pulegge di plastica con gola
un po’ di silicone per attaccare le barre in coperta…
Costo: pochi euro.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

1 commento su “Tre colpi di genio (a costo zero) per un pozzetto comodissimo”

  1. sul fondo del binario che serve per contenere il pannello frontale di chiusura della barca
    in termini più comprensibili sarebbe la gola inferiore della tagliola

    sul tavolo di rotta sarebbe il tavolo di carteggio (se la barca ne ha uno, visto che tende a scomparire nelle recenti produzioni di serie)

    🙂

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla nostra Newsletter

Ti facciamo un regalo

La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!

Una volta cliccato sul tasto qui sotto controlla la tua casella mail

Privacy*


In evidenza

Può interessarti anche

Adesso hai l’incentivo se compri un motore elettrico

  Arrivano gli incentivi per l’acquisto di un motore elettrico marino. Dopo anni di vane attese, lungaggini burocratiche e la sensazione di essere praticamente “invisibili” agli occhi del Governo in quella tanto sbandierata corsa alla “transizione ecologica”, finalmente anche per

Torna in alto