Revival anni ’80: cinque gioielli dell’usato targati IOR

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Revival anni ’70-’80 per la nostra rubrica dedicata alle barche usate. Poppe strette, baglio massimo accentuato, prue dai volumi ridotti e grandi doti boliniere: potremmo sintetizzare così l’era della barche IOR, che hanno segnato un capitolo importante della storia della progettazione di modelli a vela. Abbiamo selezionato, su vari segmenti di mercato e di prezzo, alcuni modelli di barche usate particolarmente significativi di questo periodo e tra questi ce ne sono alcuni che senza dubbio hanno segnato un’epoca. Ancora oggi sono barche piuttosto richieste sul mercato dell’usato.

Ziggurat 995

Un progetto di Andrea vallicelli, il più grande della linea Ziggurat e forse uno dei più riusciti sotto il profilo delle performance. Ce ne sono in giro diverse versioni, che si differenziano per il piano velico (standard o maggiorato) e in alcuni casi per la tecnica di costruzione. Ne esistono infatti alcuni modelli con dislocamento alleggerito e rinforzi in kevlar. Questi ultimi sono tutt’oggi barche molto veloci di bolina ed in un vasto ventaglio di condizioni. Nelle versioni a piano velico standard, e con qualche accorgimento per gli interni, può essere una buona soluzione anche per crociere sportive. GUARDA QUI LA QUOTAZIONE DI UNO ZIGGURAT 995

Canados 37

Un altro progetto firmato Vallicelli che negli anni ’80 riscosse un buon successo soprattutto sui campi di regata. Il prototipo partecipò a un prestigioso campionato del mondo di categoria (One Ton Cup) a Napoli nel 1980 con successo. E’ una bella barca da crociera veloce, ben costruita dal cantiere Canados di Ostia, con una buona qualità della falegnameria degli interni che potevano essere, a scelta, in teak o in rovere. Il layout sottocoperta è classico con una cabina prodiera, un quadrato con dinette trasformabile e una cuccetta alta a paratia, cucina e carteggio, una cabina poppiera, un bagno. GUARDA QUI LA QUOTAZIONE DI UN CANADOS 37

Baltic 37

Una delle vere icone di questo periodo storico, una barca indimenticabile. Il Baltic 37 (prodotto dal 1978 all’86) era una “scheggia” in andatura di bolina, con vento medio e forte (CERCA QUI UN BALTIC IN VENDITA). Come tutte le carene di allora tagliava l’onda con facilità, l’unico neo era nelle andature di poppa, dove non era molto veloce e un po’ instabile. La qualità costruttiva della costruzione in vetroresina con sandwich di balsa e la qualità dell’ebanisteria degli interni erano al massimo livello. Le disposizioni sottocoperta comprendevano due cabine, il quadrato, la cucina, il carteggio, la toilette e vari armadi. L’armamento velico era in testa d’albero e la coperta, in quasi tutti i modelli, rivestita a listelli di teak. GUARDA QUI LE QUOTAZIONI DI UN BALTIC 37

Grand Soleil 39

Li chiamavano “spaghetti swan”, per via di una certa somiglianza tra il modello Del Pardo e i “cigni” del nord Europa firmati da Freers (CERCA QUI UN GRAND SOLEIL IN VENDITA). Disegnato da Jezequel, ha segnato un pezzo importante della storia di questo cantiere. Negli anni ‘80 è stata una delle barche più ambite: elegantissima e veloce, ben costruita con interni dai legni pregiati. Certo, non fa al caso vostro se cercate un pozzettone o maxi cabine ma se vi piacciono le linee classiche, il Grand Soleil 39 (m. 12,50; prodotto dal 1983 al al 1990 in 200 esemplari) è la barca giusta. GUARDA QUI LA QUOTAZIONE DI UN GS39

Swan 47

Non si può parlare dell’era IOR senza citare almeno uno Swan, le barche che forse hanno interpretato nel modo più elegante quest’epoca (CERCA QUI UNO SWAN IN VENDITA). Lo Swan 47 è tutto quello che ti aspetti da uno Swan classico: grande slancio prodiero, specchio di poppa “a cuore” stretto, grande larghezza al baglio massimo,  tuga a scomparsa inconfondibile. Sicuramente questo 14,50 metri, uscito in 70 esemplari dalla mano magica di Sparkman & Stephens, è uno dei più eleganti e marini dei suoi tempi (1975/1984). Sottocoperta due o tre cabine, un bagno e un grande quadrato con cuccette alte. GUARDA QUI LA QUOTAZIONE DI UNO SWAN 47

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