
Non capita spesso di vedere varare contemporaneamente due barche gemelle, diverse tra loro solo per alcuni particolari costruttivi. Per questo siamo andati a Varazze, Ponente Ligure, per assistere agli speed test delle ultime due nate in casa Ice Yachts. Due Ice 52, Belatrix e Nonnoveloce, che, sotto gli occhi compiaciuti dei rispettivi armatori, si sono dati battaglia per alcune ore nelle acque liguri, sotto lo sguardo vigile dello staff del cantiere e del progettista Umberto Felci.

Le due barche come dicevamo sono a tutti gli effetti due sistership ma, grazie all’ampia possibilità di customizzazione offerta dal cantiere, i rispettivi armatori hanno dato il proprio tocco per personalizzarle e realizzare il concept perfetto per le proprie esigenze.

Le differenze sostanziali partono da un punto di vista costruttivo: Belatrix, scafo bianco, è stata realizzata in 100% carbonio, mentre Nonnoveloce al 57%. Sempre in un’ottica di risparmio di peso, per un utilizzo sportivo, Belatrix è stata attrezzata con un asse del timone in carbonio più leggera di quasi 70 kg rispetto alla gemella, winch allegeriti e finto teak in coperta, per un risparmio di peso complessivo (esclusa la costruzione), prossimo ai 200 kg.

Il layout delle manovre di coperta è identico, così come le vele (North Sails 3Di per entrambe). Nonnoveloce ha degli interni più classici, con legni altamente definiti; su Belatrix invece spazio al carbon look in composito e un utilizzo del legno più misurato. Due versioni differenti dello stesso progetto, che in mare hanno comunque dimostrato la bontà delle linee d’acqua disegnate da Umberto Felci.

Sotto un buon Libeccio tra i 10 e i 15 nodi i due Ice 52 hanno bordeggiato a lungo una a fianco all’altra, per la delizia dei fotografi. Molto interessanti i riscontri che abbiamo rilevato, sia osservando le due barche dal gommone che navigando a bordo.

Complessivamente le velocità di punta delle due barche sono sembrate del tutto simili: nelle condizioni d’intensità descritte, con un’onda lunga piuttosto accentuata, i due 52 hanno bolinato con un angolo di circa 40 gradi reale al vento superando con facilità gli 8 nodi, con punte sopra i 9. La differenza che abbiamo notato è stata soprattutto sugli spunti: Belatrix sulle raffiche, o uscendo dall’angolo morto dopo una virata, o anche in fase di poggiata dalla bolina al traverso, ha dato la sensazione di essere leggermente più reattiva e di avere accelerazioni superiori. Sul passo lungo la differenza si assottiglia, merito di una carena equilibrata e un piano velico ben proporzionato che garantisce una buona riserva di cavalli senza mettere in difficoltà la conduzione.
Mauro Giuffrè