In principio fu Robin Knox-Johnston, che con il suo ketch Suhaili chiuse la Golden Globe Race (giro del mondo in solitario senza scalo) nel 1969 in 313 giorni, a una media di 3.39 nodi.

JOYON E’ NUOVAMENTE NELLA STORIA
Alla fine della nostra storia, che passa per quasi 50 anni di record di circumnavigazione c’è lui, che ieri è diventato l’eroe indiscusso, Francis Joyon, skipper sessantenne del maxi trimarano Idec Sport. Con il suo equipaggio (Bernard Stamm, Gwénolé Gahinet, Alex Pella, Clement Surtel, Sebastien Audigane) è diventato l’uomo più veloce intorno al mondo, in assoluto. 40 giorni, 23 ore, 30 minuti e 30 secondi a una velocità media di 22,84 nodi per compiere il giro del mondo in equipaggio senza scalo (partenza dalla linea immaginaria che collega il faro di Créac’h su l’île d’Ouessant e il faro di Capo Lizard, doppiaggio dei capi di Buona Speranza, Leeuwin e Horn e ritorno in Bretagna, su una distanza ortodromica ufficiale WSSRC di 21 600 miglia nautiche, 40 003 km) e conquistare così l’ambito Trofeo Jules Verne. Polverizzato il precedente record di Loick Peyron, che con Banque Populaire V aveva impiegato nel 2012 45 giorni. Ma la cosa pazzesca è la velocità media sulle miglia reali percorse (COG), 2.6412: 26,85 nodi, un passo incredibile.
Ma dicevamo. Un vecchio bialbero a chiglia lunga di 9,88 metri contro un mostro a tre scafi ultratecnologico. Conosciamole, queste due barche entrate nella storia a quasi 50 anni di distanza: capiremo perché Joyon, dati alla mano, è andato otto volte più veloce di Knox-Johston (ricordando ancheil fatto che l’inglese era in solitario e Joyon in equipaggio).
SUHAILI – 1963 (MA IL PROGETTO E’ DEL 1923)
La storia di Suhaili è altrettanto affascinante come l’impresa che ha effettuato. Nasce nel 1963 a Bombay in India. Il progetto di questo due alberi di soli 9,88 metri (13,40 con bompresso prodiero e struttura poppiera) largo soli 3,37 metri è di William Atkins. L’incredibile è che il disegno di Suhaili risale al 1923 e si ispira ai battelli norvegesi di salvataggio progettati da Colin Archer. Viene costruito con il prezioso ma pesantissimo teak di Burma, la chiglia lunga del peso di due tonnellate e un quarto, profonda 1,67 m, è in ferro. Nel 1965 Robin Knox Johnston, sino ad allora ufficiale di marina, parte dall’India a bordo di Suhaili e raggiunge l’Inghilterra. Nel 1968 parte per il Giro del Mondo che vince e diventa la prima barca della storia ad aver circumnavigato il globo non stop. Suhaili diviene la barca più famosa del mondo. Naviga con alterne fortune – nel 1990 disalbera in mezzo all’Atalantico – sino a prepararsi ad un meritato riposo quando diventa un monumento nazionale inglese presso il National Maritime Museum di Greenwich. Ma il suo teak soffre e il suo armatore, Knox Johnston, se ne accorge. Così Suhaili rinasce a nuova vita quando decide di restaurarla con le sue stesse mani e farla tornare a navigare. La “nuova” Suhaili viene varata a novembre 2016.
IDEC SPORT – 2006
Il maxi trimarano IDEC Sport è l’ex Groupama III di Franck Cammas (poi divenuto Banque Populaire VII): varato nel 2006, ha detenuto il Jules Verne dal 2010 al 2012 e ha vinto, tra i tanti successi, le ultime due edizioni della Route du Rhum. Realizzato dal team di Van Péteghem e Lauriot Prévost (VPLP), è lungo 31,5 metri e largo 22,50. Pesa 18.000 chili con un pescaggio di 5,70 m. L’albero è alto 33,5 metri e la struttura dello scafo è in carbonio e Nomex. Di bolina ha una superficie velica di 411 mq, alle portanti di 678.