Diecimila verdoni di ricompensa se ritrovi questa barca alla deriva. Ecco come intascarli
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Vuoi guadagnare 10.000 dollari? Ritrova una barca e li avrai come ricompensa. Il 9 gennaio sul blog di Sailing Anarchy è comparso questo post:“URGENTE $ 10.000 RICOMPENSA PER IL RECUPERO.
Un report del 6 gennaio dichiara che: “Seguendo questa rotta, la barca potrebbe trovarsi nei pressi delle N coste delle Isole Vergini, PortoRico probabilmente nel giro di 2-3 settimane. Le informazioni vanno inviate a: https://westerlyadventures.wordpress.com
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9 commenti su “Diecimila verdoni di ricompensa se ritrovi questa barca alla deriva. Ecco come intascarli”
chi trova la barca non ne diventa il proprietario e’ una lòeggenda, ma gli spetterebbero più di 10.000 credo. Sarebbe molto interessante sapere cosa è successo al timone, è anche una barca robusta x quel che so !Un augurio ai proprietari di ritrovare la loro barca
Mah,
primo) mi sembra strano che tra radar e satelliti non si riesca a trovare una barca di 67 piedi!
secondo) anche con una bella bufera ed il timone rotto ma con 17 metri di barca completamente sana non credo che avrei preso i miei figli piccoli e li avrei trasferiti su di una zattera.
Terzo) si vede che questi non hanno mai letto il Giornale della vela Come navigare 1500 miglia senza timone in pieno oceano.Posted on febbraio 8, 2016 by La Redazione in Crociere&Avventure, L’articolo l’ho stampato e messo nel tavolo da carteggio e appena raggiungo la barca lo testo.
quarto) Se la trovassi in giro o la restituirei gratuitamente o per $ 10.000 dollari me la terrei dopo aver sistemato il timone e offerto $ 10 per la loro zattera usata.
Naturalmente la mia è solo una battuta infatti in questo caso si tratterebbe di Recupero fortuito di relitto in mare: (art. 510 codice navigazione) comporta un esborso per l’armatore o per il suo assicuratore corpi fino a un terzo del valore dell’imbarcazione nello stato in cui si trova una volta recuperata: il rimborso è altissimo in questo caso perché presuppone un ritrovamento “fortuito” durante la navigazione e chi la trova in mezzo al mare si “sobbarca” i costi e rischi di un’impresa che porta al recupero di un’imbarcazione dispersa e fuori dal controllo del proprio armatore che non sa più dove si trova la sua barca e in nessun altro modo potrebbe recuperarla.
assurdo abbandono: finchè la barca galleggia non deve essere abbandonata! non ha senso quello che hanno fatto! chi poi la recupera ha diritto sicuramente ad una ricompensa ben superiore a $10.000.-
Perchè in quelle zone credete che non pensano ad una “rivendita” dell’imbarcazione?
Lo fanno con le automobili, a fronte di 350.000$ di valore di mercato, lo faranno anche con un Discovery 67.
Tutti bravi,tutti esperti,qualcuno offeso,le danno 10 dollari per la zattera, 10.000 dollari…….ma siamo matti? Che schifo!!!!
Anche nella vela,dove la solidarietâ ERA di norma…… il mondo ê cambiato!!!!!
Mi spiace che lei non abbia capito il tono del commento, dove ponevo una serie di perplessità sull’incongruenza delll’articolo, e che piuttosto la barca era da restituire gratuitamente o sarebbe stato come offrire pochi spiccioli per la zattera. Mi scuso perchè non volevo assolutamente offenderla, anzi.
La invito a leggere direttamente dalle pagine della famiglia Coombes, come siano andate realmente le cose e leggerà di una tragica avventura ma colma di solidarietà: https://westerlyadventures.wordpress.com/2016/12/31/atlantic-crossing-week-3/
…ma siete sicuri che la storia sia questa … io l’ho letta totalmente diversa: https://www.gofundme.com/coombes-family-rescued-at-sea
Grazie colmar per avere postato questo link, che chiarisce un assurdo articolo, Come intascare $ 10.000.
Niente di più forviante.
Le 10.000 sterline sono l’obiettivo di una raccolta fondi organizzata per Aiutare questa famiglia che ha perso barca e che dovrà pagare le ricerche.
Leggere sul loro diario come siano andate realmente le cose è veramente angosciante, ma il lato positivo è che sono salvi e chi ha contribuito a salvarli ora sta organizzando una raccolta fondi per cercare di sostenerli!
Il racconto è colmo di gesti di aiuto disinteressato da parte di tutti coloro che hanno potuto offrire conforto ed assistenza, dimostrando ancora una volta che in mare la solidarietà esiste.
L’ articolo non aveva senso e ha scatenato qui, sui blog e addirittura in banchina commenti di ogni tipo,
Sono contento di avere potuto conoscere meglio i dettagli di questa tremenda avventura che ha dovuto affrontare la famiglia Coombes perchè l’articolo mi aveva lasciato solo con dubbi e perplessità, è bello sapere che la realtà fatta di solidarietà e aiuto reciproco sia ben diversa da questo “articolo” fuorviante, ed auguro tutto il meglio a questa coraggiosa famiglia.
Emanuel