Che volpone Armel Le Cleac’h! Zitto zitto, si è messo fin dall’inizio dell’edizione più veloce del Vendée Globe (il giro del mondo in solitario senza scalo a bordo di IMOCA 60) in coda ad Alex Thomson. E mentre i riflettori erano puntati su Hugo Boss, e sullo spettacolo che era in grado di dare lo skipper britannico, velocissimo pur senza un foil, lui se ne stava lì dietro, ma senza mollare un miglio. Fino a Capo di Buona Speranza, sembrava dire a Thomson “vai, vai, prenditi pure tutti gli onori della cronaca. Ma intanto sono qui, ti sto col fiato sul collo, e al momento giusto ti farò vedere io”.
LOTTA IN INDIANO, VITTORIA IN PACIFICO
Nell’oceano Indiano, Le Cleac’h, secondo classificato nei Vendée 2008 e 2012, si è affiancato a Thomson e i due hanno dato luogo a un match race lungo un oceano anche se, almeno a giudicare dalle immagini girate dalla tv francese al largo delle sperdute isole Kerguelen, sembrava che Banque Populaire VIII stesse navigando in modo più conservativo. Da Cape Leeuwin in poi Le Cleac’h ha azionato il turbo: il Pacifico lo ha premiato, adesso sta navigando verso capo Horn sfruttando una depressione (dalla quale rimane fuori Thomson) con un vantaggio di oltre 500 miglia. Le cose si sono messe davvero bene per Armel, che si prepara ad affrontare la risalita dell’Atlantico da leader.
LOTTA SERRATA PER IL PODIO
La lotta all’ultimo sangue si è spostata tra il terzo e quarto posto: Paul Meilhat (nella foto) su SMA (1.300 miglia da Le Cleac’h) deve difendersi da Jérém,ie Beyou su Maitre Coq, che lo tallona a 30 miglia di distanza. Beyou può contare inoltre sui foil. Al quinto posto il buon Jean-Pierre Dick che si era rifugiato nello stretto di Bass per fuggire dalla tempesta e ora, in Pacifico, è ritornato in corsa.

INTANTO, CADONO ALBERI E SI URTANO OFNI
Nel frattempo, si susseguono i danni tra gli inseguitori: Stephane Le Diraison (skipper di Cie du Lit – Boulogne Billancourt) ha disalberato mentre stava navigando con 35 nodi d’aria. Lui sta bene e e si sta dirigendo verso l’Australia a 4 nodi di velocità. Danni ancora peggiori per Thomas Ruyant, skipper di Le Souffle du Nord pour le projet Imagine: ha colpito l’ennesimo OFNI. L’urto ha causato una via d’acqua e la rottura di un timone. A motore, Ruyant si sta dirigendo verso Bluff, la città più a sud della Nuova Zelanda.
IL VIDEO DI RUYANT IN DIFFICOLTA’