Pronti a buttare il GPS? Arriva il sistema satellitare Galileo
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State tranquilli, con l’arrivo del sistema di navigazione satellitare europeo Galileo, lanciato oggi, il vostro GPS non andrà in pensione. Precisissimo il nuovo rivale europeo del GPS per ora non servirà a nulla nell’ambito nautico. L’unico risultato è che è costato alle tasche dei contribuenti europei 10 miliardi di euro ed è arrivato sul mercato dopo 17 anni di gestazione, polemiche e costi triplicati rispetto al budget.
IDEA BUONA, TEMPI DI REALIZZAZIONE ASSURDI
Quando è nato Galileo, il sistema di navigazione satellitare sviluppato da Unione Europea ed Agenzia Spaziale Europea (ESA), doveva essere il rivale europeo del GPS che è di proprietà statunitense. L’idea di fondo era giusta: perché lasciare il monopolio della localizzazione satellitare nelle mani di una sola nazione, e se un giorno la oscurassero cosa accadrebbe? Ma tra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare… e la lentezza burocratica dell’Unione Europea ha ritardato di più di 10 anni il lancio del sistema europeo. Permettendo al GPS degli USA di diventare il riferimento di mercato mondiale, se si eccettuano i russi che usano il loro sistema GLONASS.
COSA SUCCEDERA’
Adesso, secondo voi le case produttrici di apparati si mettono a cambiare sistema, dal GPS al Galileo, in nome di una presunta maggiore precisione annunciata da Galileo? La millantata precisione annunciata al millimetro invece di quella “ad un metro” del GPS del tanto strombazzato lancio del Galileo, è ancora utopia.
IL FUTURO NON E’ ROSEO
Ad oggi il sistema Galileo può contare su 14 navicelle più altre 4 in fase di test: una volta che lo schieramento sarà completato, nel 2020, il numero totale dei satelliti sarà di 30. Si tratta di una quantità di navicelle inferiore a quella del GPS che conta su 31 satelliti, con altri 5 che sono stati decommissionati ma possono essere riattivati in caso di necessità. Speriamo di essere smentiti dai fatti per il futuro.
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