Lo sapevamo che Gaetano Mura avrebbe venduto cara la pellaccia (stiamo parlando di un marinaio che aveva disalberato alla Transat Jacques Vabre ed è riuscito a ripartire lo stesso senza stop tecnici a terra!). L’ocean racer di Cala Gonone, impegnato a bordo del Class 40 Italia nel tentativo di record nella circumnavigazione del globo non-stop e senza assistenza, nella notte fra il 9 e il 10 dicembre ha urtato un OFNI (oggetto flottante non identificato), che ha colpito i due timoni, in quel momento entrambi abbassati. Alle 22:00 UTC, mentre navigava a velocità sostenuta (circa 13 nodi), nell’Oceano Indiano a Sud Ovest del Madagascar.
In costante contatto con 1Off, il suo team basato a Cagliari, Gaetano si è portato verso nord attendendo condizioni di luce e di mare per poter ispezionare a fondo la barca e in particolare la timoneria. Seguendo le istruzioni dei tecnici del cantiere ha proceduto alle prime riparazioni.
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BUONE NOTIZIE!
Ecco il primo resoconto di Gaetano nella giornata di ieri: “Buone notizie. Ho fatto un primo test sul timone sinistro. Dopo aver prudenzialmente applicato dei rinforzi, l’ho nuovamente abbassato in acqua. Già con questi primi accorgimenti, il timone ha diminuito movimenti e rumori del 90%, e questo nella condizione peggiore, ossia sopravvento con scarsa velocità della barca e onda.
MA NON E’ FINITA QUI
“Una volta giunto in acque più calme dovrò intervenire anche a prua della timoneria. Sono certo che al momento non c’è alcun tipo di lesione o cedimento strutturale”. Detto questo, Gaetano ha comunicato al team di aver temporaneamente rafforzato la barra del timone utilizzando delle controventature (ossia cime di rinforzo) e si è apprestato a testare il lavoro eseguito. A questo punto, in attesa di un ulteriore esame della situazione, la scelta è stata di procedere verso nord, raggiungendo acque più tranquille per completare gli interventi di riparazione, dopodiché fare prua a est da latitudini più basse, in maniera da non esporre Italia a stress eccessivi. Questo per monitorare il comportamento della timoneria e la solidità dell’intervento, proseguendo comunque in direzione dell’Australia, per poi scendere nuovamente verso sud a latitudini più alte quando le condizioni lo consentiranno.
FELICE DI AVERE RISOLTO
In alternativa c’era naturalmente l’ipotesi di una sosta tecnica a terra, ma Italia si trova a oltre 800 miglia nautiche (ossia circa 1.500 km) dalla costa più vicina! Oggi Gaetano trasmette a 1Off, il suo team, notizie decisamente più positive: “Ho sistemato tutto e credo di aver fatto un buon lavoro con i mezzi a disposizione. I timoni sembrano saldi e non fanno più rumore. Ho potuto sostituire il carrello randa e il punta stecche, cosicché ora le strambate (ossia il passaggio della randa da un lato all’altro con vento in poppa) comporteranno qualche manovra in più per spostare tutti i paranchi che ho aggiunto, ma questa è la vita del navigatore. “Sono già felice di aver risolto. Non ci sono mai stati meno di 25 nodi, ma si sarebbe dovuti salire troppo a nord per avere condizioni più calme. Ho già strambato e con Italia sono nuovamente in rotta verso est e sono contento di rientrare in gioco.”
E, assieme a Gaetano, l’Italia tira un sospiro di sollievo. Bravo Gaetano!
4 commenti su “Che marinaio Gaetano Mura: ha riparato i timoni ed è tornato in corsa!”
È tenace come lo sa essere un sardo. Bravo Gaetano, tieni duro e procedi così che sarai ricompensato!!
Bravissimo Gaetano,t ieni duro, siamo tutti con te!!!
Bravissimo Gaetano, tieni duro, siamo tutti con te!!!
Bravo Gaetano.. come tutti i sardi hai dimostrato determinazione.. vedrai che alla fine sarai premiato