Maledetti OFNI! Anche Gaetano Mura “vittima” dell’oceano-spazzatura
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Qualche giorno fa avevamo raccontato le peripezie dei velisti che stanno partecipando al Vendée Globe, alle prese con gli oggetti semisommersi, i maledetti OFNI (oggetto galleggiante non identificato). In un oceano-spazzatura (colpa nostra!), dati alla mano, il pericolo più comune per chi naviga è appunto urtare qualcosa a pelo d’acqua.
Purtroppo è toccato anche al nostro Gaetano Mura, lo skipper sardo impegnato nel giro del mondo in solitario senza scalo a bordo del Class 40 Italia. Intorno alle 22:00 UTC, mentre navigava a velocità sostenuta (circa 13 nodi), nell’Oceano Indiano a Sud Ovest del Madagascar, Italia, il Class 40 di Gaetano Mura che sta tentando di stabilire un nuovo record nella circumnavigazione del globo a vela in solitario, ha urtato un OFNI, che ha colpito i due timoni, in quel momento entrambi abbassati.
VERSO NORD, BARCA AL SICURO
Assistito dal suo team, alle 22:30 UTC Gaetano ha deciso di strambare per dirigersi verso Nord alla ricerca di condizioni meteo marine più favorevoli, e quindi verificare l’entità dei danni. Non ci sarebbero vie d’acqua, ossia falle o infiltrazioni importanti, un pericolo sempre in agguato quando si urtano oggetti in mare. La barca è quindi al sicuro, l’ocean racer sta bene. Italia in questo momento è esposta a 25-30 nodi di vento, il mare mosso e la temperatura dell’acqua è di 3,5 gradi centigradi.
Gaetano è in contatto con il suo team di terra, e in particolare con il cantiere. Ha inviato dei video via satellite per permettere al team e ai tecnici di esaminare al meglio la situazione. Appena sarà possibile fare un’esatta stima dell’entità del danno, verificando se il danno riguarda uno o entrambi i timoni, si valuterà se è possibile una riparazione affidabile tale da consentire a Italia e a Gaetano Mura di proseguire la navigazione, che comprende ancora due terzi dell’Oceano Indiano, tutto l’Oceano Pacifico, il passaggio di Capo Horn e quindi la risalita dell’Atlantico.
IL RACCONTO DI MURA
Questo il racconto di Gaetano:
“Ieri sera alle 23.00 circa stavamo navigando con 30 /35 nodi di vento sui 13/15 nodi di velocità. Mi ero appena messo a riposare quando ho sentito una botta forte sullo scafo e subito a poppa, un rumore anomalo. Sono volato fuori. C’era un po’ di luna ma non sono riuscito a vedere nessun oggetto in mare. Il timone di sinistra, che era in acqua, era stato sollevato dall’urto con qualcosa galleggiante che deve aver colpito anche il timone di dritta.
La barca non è partita in straorza perché eravamo molto piatti e sono riuscito subito a prendere il controllo afferrando la barra del timone. Ho riabbassato il timone che a vedersi sembrava integro. Ma i timoni fanno entrambi un gran rumore come fossero disassati e hanno gioco nella loro sede, specie il sinistro. A una prima ispezione lo scafo sembra non aver subito danni seri. Ora però è necessario procedere a un controllo accurato e tentare una riparazione che garantisca una navigazione in sicurezza. Rimane molta strada da fare e in acque tutt’altro che tranquille. Quindi la sicurezza viene prima di tutto.
Dopo un rapido consulto col mio team e con Andrea Boscolo, il mio meteo, ho strambato e facciamo rotta verso nord per cercare acque più tranquille dove poter controllare accuratamente e programmare un intervento. Al momento su questo bordo, con mure a sinistra, il timone più colpito è fuori dall’acqua e navighiamo in sicurezza. Io sto bene, la situazione è sotto controllo e non ci sono al momento pericoli per la navigazione. Sono ottimista e spero si possa affrontare in maniera risolutiva ogni problema. Ce la metterò tutta per proseguire la navigazione.“
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2 commenti su “Maledetti OFNI! Anche Gaetano Mura “vittima” dell’oceano-spazzatura”
Auguri a Gaetano Mura, nella speranza che i danni non siano troppo estesi da costringerlo ad interrompere il suo viaggio, da parte di chi ancora non è nemmeno riuscito a partire a causa di una serie infinita di problemi tecnici.
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Visto che questa eventualità continua a lasciarmi turbato, chiedo ai più esperti: ma non è possibile trovare una soluzione con un sonar, o qualcosa che avvisi?