Piccoli, volanti o classici: 10 catamarani sportivi che dividono gli appassionati
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La diffusione dei modelli dotati di foil è parte integrante della nuova esplosione di camatarani sportivi. I modelli “classici” rispondono con un’evoluzione dei loro armi e con un calendario di appuntamenti fitto e adatto a tutti i livelli
Dieci modelli scelti per voi
Bimare Stunt S9
Anima tutta italiana per questo modello con foil disegnato da Michele Petrucci che sta spopolando soprattutto in Francia, puntando tantissimo sulla facilità d’utilizzo grazie a un particolare sistema di foil. Lung. 4,16 m; larg. 2,36 m.
Classe A
Una delle classi più longeve e diffuse del mondo risulta ancora oggi molto moderna: carbonio e Kevlar vengono utilizzati per la produzione di massa di scafi e alberi. Esiste anche una versione con i foil davvero spettacolare. Lung. 5,49 m; larg. 2,30 m.
RS Cat 16
Il cantiere inglese e l’esperto di multiscafi Jo Richards hanno sviluppato questo catamarano che può essere utilizzato anche in singolo. Può essere considerato un modello adatto a chi muove i primi passi nel mondo dei multiscafi ma che vuole comunque già divertirsi. Lung. 4,7 m; larg. 2,35 m.
Formula 18
Probabilmente si tratta della classe col calendario di appuntamenti più ricco d’Italia, sia a livello nazionale sia locale. è il catamarano sportivo in doppio per eccellenza, grande fucina di talenti. Lung. 5,52 m; larg. 2,60 m.
Hobie 16
Dici catamarano e pensi al 16 piedi del cantiere americano, che in quarantacinque anni dalla sua nascita è stato prodotto in oltre 135.000 esemplari. è il capostipite di una gamma oggi molto variegata. Lung. 5,05 m; larg. 2,41 m.
Minicat 420
Il gonfiabile che più di tutti si sta facendo conoscere, disponibile in diverse versioni più o meno sportive, anche con boma in fibra di carbonio. Si smonta e si trasporta in una sacca. Lung. 4,20 m; larg. 2,15 m.
Nacra 17
Nato nel 2011 è il simbolo dell’ingresso dei catamarani volanti ai Giochi Olimpici, per di più con equipaggio misto, a dimostrazione della grande versatilità di questo modello. è la punta dell’iceberg. Lung. 5,25 m: larg. 2,59 m.
Phantom 18
Il più grande dei modelli prodotti dal Centro Nautico Adriatico è un catamarano con albero stagno in alluminio per facilitare il raddrizzamento ed è costruito in vetroresina stratificata a sandwich con rinforzi in fibre speciali. Lung. 5,45 m; larg. 2,45 m.
Topaz 16
Uno dei catamarani che negli Stati Uniti ha conosciuto in questi anni una notevole diffusione, soprattutto per le diverse configurazioni nelle quali può essere equipaggiato. Ha anche due “fratelli” più piccoli. Lung. 4,87 m; larg. 2,25 m.
Whisper
Costruito in resina epossidica e con un ampio uso di carbonio, questo modello pesa, foil esclusi, meno di 80 chilogrammi complessivi. Bastano quattro nodi di vento per farlo sollevare dall’acqua. Lung. 5,40 m; larg. 2,30 m.
La nostra analisi del mercato
E’ finito il tempo delle classiche derive, delle giornate sui 420 o sui 470? Forse finito no, però quello che è certo è che i catamarani hanno invaso letteralmente il mondo della vela sportiva, affrancandosi dall’associazione “catamarano-spiaggia-vacanza”. Un tempo si parlava quasi solo dei Formula 18, oggi la possibilità di scelta è davvero ricca.
Il motivo, a nostro parere, va ricercato nel diverso modo di intendere la vela tra i più giovani, che stanno abbandonando le derive storiche e convergono su barche con i foil o sui catamarani, alla ricerca prima di tutto di maggiore velocità. Tecnicamente questo passaggio comporta un diverso approccio alle manovre e una mobilità maggiore a bordo. Senza parlare della difficoltà in virata: è il momento nel quale due scafi non sono decisamente meglio di uno.
Uno degli scogli maggiori nella scelta del catamarano rispetto a una deriva classica riguarda il trasporto. E’ vero che sono facilmente smontabili, ma abbisognano comunque di un maggiore sforzo. Anche per questo non va sottovalutata la sempre maggiore diffusione di quei modelli con scafi gonfiabili, trasportabili poi in una sacca nel bagagliaio. Un tempo relegati a puri giochi da spiaggia, oggi si stanno evolvendo e non è da escludere che possano in un futuro raggiungere un livello che consenta loro di avere anche prestazioni di tutto rispetto. Ne è un esempio il Minicat 420, che sta conoscendo una grande diffusione anche lungo le nostre coste.
Sul mercato stanno anche diffondendosi propotipi che al momento non sanno neppure se verrano messi realmente in produzione, segno di una corsa all’innovazione che sembra non conoscere pause. Tra questi possiamo citare il progetto francese Voilavion, un catamarno con foil ma, soprattutto, dotato di un albero che corre su una rotaia, imitando di fatto quello del windsurf. Genio o follia?
VOLANTI O CLASSICI?
Il primo quesito che ci si deve porre al momento della scelta di un catamarano è se lo vogliamo coi foil o classico. La moda attuale porta alla prima scelta, anche per emulazione rispetto ai grandi e spettacolari circuiti mondiali, senza arrivare a toccare i vertici della Coppa America.
In realtà, anche se il numero di modelli dotati di foil è in costante aumento, la diffusione dei catamarani sportivi “classici” fa propendere per questa seconda scelta chi desidera cimentarsi anche in un circuito di regate. Rimangono infatti sulla cresta dell’onda due grandi classici come il Classe A e il Formula 18, che soprattutto in Europa stanno conoscendo una seconda giovinezza.
UN MERCATO IN EVOLUZIONE
Non c’è, in questo segmento di mercato, una nazione che più delle altre abbia sviluppato modelli innovativi. Il fenomeno “catamarani sportivi” è davvero trasversale. Sono diversi anche i produttori italiani, come BiMare, che ha lanciato lo Stunt S9, un catamarano con i foil il cui primo prototipo ha visto la luce nel 2012 e che è stato poi perfezionato in questi anni e lanciato sul mercato nel 2015.
Sempre tra i modelli con foil, uno degli ultimi nati è Whisper, modello del cantiere inglese che si vuole porre come il primo step per chi si avvicina al mondo dei foil, grazie a un sistema “autobilanciante” che dovrebbe aiutare a mantenere l’equilibrio. Impossibile poi non citare il Nacra 17, che per certi versi può essere considerato la punta dell’iceberg, essendo l’unico catamarano tra le Classi Olimpiche. Il suo successo ha messo in realtà in secondo piano la gamma Nacra, che conta ben otto modelli.
Numerosissima anche la produzione del mostro sacro nel mondo dei catamarani, quella Hobie Cat che con il suo Hobie 16 è diventata quasi sinonimo di multiscafi (oltre 135.000 esemplari prodotti dal 1971 a oggi). Il produttore americano ha diversificato la propria offerta, lanciando anche una gamma di modelli senza trampolino, ma con piattaforma rigida in polietilene.
Infine, tra i modelli che hanno registrato la maggiore crescita in questi ultimi mesi non possiamo non citare l’RS Cat 16 di RS Sailing. Il cantiere inglese, che nel mondo delle derive sta insidiando il predominio del Laser, sta puntando forte su questo modello, focalizzandosi tra l’altro sulla facilità d’utilizzo: i fori per l’assemblaggio tra scafi e traverse non attraversano la pelle della barca, che può così essere montata o smontata in circa 15 minuti usando solo una chiave.
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