Salvataggio ok per de Pavant, ma l’Oceano Indiano continua a far pagare il suo tributo
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Buone notizie per Kito de Pavant, che dopo l’incidente di ieri che aveva causato una considerevole falla nello scafo del suo Bastide Otio, è stato recuperato dalla Nave Marion Dufresne II in condizioni non facili, con venti intorno ai 30 nodi.
Il velista francese sta bene e ha così commentato, una volta salito a bordo: “Nella sfortuna sono stato… fortunato! La Marion Dufresne era in zona e non accade che ogni quattro anni… Le condizioni, alla fine della notte, erano cattive e non riuscivo più a sgottare l’acqua né a chiudere la falla. I paglioli galleggiavano: è stata dura lasciare la mia barca e abbandonarla in mezzo al nulla, mi fa male cuore perderla. Ma era l’unica soluzione perché non avevo praticamente più energia per le pompe, il motore era sommerso… Una buona parte dello scafo era danneggiata…”
L’INDIANO NON PERDONA
Per una buona notizia, purtroppo ce ne sono di cattive. Sebastien Josse ha annunciato il ritiro dopo il danneggiamento di uno dei foil che ha interessato anche le parti strutturali della barca. Una delusione immensa per il suo Edmond de Rotschild che si trovava in terza posizione.
Ma i problemi più seri riguardano Thomas Ruyant e Le Souffle du Nord pour le projet Imagine: durante una manovra di riempimento del ballast di babordo, il tubo che ne permette lo riempimento è stato strappato a causa della velocità della barca, causando una falla. L’acqua è entrata nella cellula di sopravvivenza. Ruyant è riuscito a chiuderla sommariamente con alcuni sacchi che aveva a portata di mano e ha immediatamente strambato, così da navigare tenendo la falla fuori dall’acqua. La situazione sembra, se non tranquilla, almeno gestibile, e il velista francese ha a bordo il materiale necessario per chiudere la falla.
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