Cosa stanno combinando gli eroi della vela oceanica? Facciamo il punto
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Questo è un periodo nel segno della vela oceanica, tra Vendée Globe, RORC Transatlantic, ARC, tentativi di record in corso. E’ il caso di fare il punto della situazione per vedere cosa sta accadendo lontano dalla civiltà, nel blu degli oceani.
MASERATI ALL’INSEGUIMENTO DI PHAEDO
Partiamo dalla RORC Transatlantic Race, partita ieri dalle Canarie (la rotta, a favore di Alisei, è di 2.865 miglia e il traguardo alle Grenadine sull’isola di Grenada). Subito i due multiscafi in regata, Maserati di Giovanni Soldini (con a bordo Guido Broggi, Francesco Malingri, Jean-Baptiste Vaillant, François Robert, Oliver Herrera e Carlos Hernandez) e Phaedo 3 di Lloyd Thornburg (skipper Brian Thompson) si sono staccati dalla flotta, come era prevedibile. Per adesso è in testa Phaedo, che si è tenuto più sulla rotta ortodromica e ha un vantaggio di circa 100 miglia (non poche, se consideriamo che la regata è iniziata da meno di 24 ore), mentre Maserati ha optato per salire più a nord e per adesso si trova al traverso del Sahara occidentale. CLICCATE QUI PER SEGUIRE IL TRACKING e QUI PER LE ULTIME NEWS DA MASERATI
GAETANO MURA E’ UN PUNTINO NELL’ATLANTICO
Partito da 31 giorni da Gibilterra per il giro del mondo in solitario senza scalo a bordo del Class 40 Italia (il record da battere sono i 137 giorni dell’appena scomparso Guo Chuan, anche se lui partì da Qingdao, seguendo una rotta completamente diversa), il nostro Gaetano Mura, dopo aver incrociato l’IMOCA 60 di Jean Le Cam, si trova nel bel mezzo dell’Atlantico Meridionale, nel nulla, sulla linea immaginaria che congiunge l’Uruguay al Capo di Buona Speranza, dove si suppone che il sardo arriverà intorno ai primi di dicembre. Scrive sul suo blog: “Il mondo attorno a noi si è tinto di grigio con qualche sporadico squarcio nel cielo che fa ricordare che esiste un sole su questo pianeta. Eolo ha cominciato a respirare seriamente, a pieni polmoni, aggredendo il mare che reagisce alla sua spinta sollevando onde mastodontiche. I groppi sono una costante e non è facile trovare una giusta configurazione sulle vele. Ora si parte in un surf a 18 nodi sul dorso dell’onda e poi si rallenta sino a dieci sulle bianche creste…”. CLICCATE QUI PER SEGUIRE IL TRACKING
FATE ATTENZIONE A THOMAS COVILLE!
Attenzione a Thomas Coville, che sta tentando per la terza volta di battere il record di Francis Joyon (57 giorni, 13 ore e 34 minuti) sul giro del mondo in solitario senza scalo (passando per i capi di Buona Speranza, Leeuwin e Horn e partendo dalla Bretagna) a bordo del maxi trimarano Sodebo. Complice un’ottima scelta della finestra meteo, attualmente il francese si trova sulla rotta per capo Leeuwin e, dopo quasi 13.000 miglia e velocità davvero importanti (si parla di 27 nodi di media nell’Indiano), si trova in vantaggio sulla proiezione del record di 619 miglia. Noi lo stiamo seguendo con attenzione. CLICCATE QUI PER SEGUIRE IL TRACKING
FRANCIS JOYON RIMANDA IL SUO INGRESSO NELLA LEGGENDA
Abbiamo citato Joyon, e ci siamo ricordati che il detentore del record sul giro del mondo in solitario, a 60 anni suonati, non è stato con le mani in mano ma si è lanciato nuovamente (dopo aver fallito nel 2015) alla conquista del Trofeo Jules Verne, che viene assegnato alla barca che, in equipaggio, compie più velocemente la circumnavigazione del globo (stesso percorso che sta facendo Coville), a bordo del suo maxi trimarano IDEC, l’ex Groupama III. Partiti da 6 giorni e mezzo, Joyon e compagni stavano approcciando l’Equatore quando hanno deciso di fare dietro-front e tornare a Brest, in accordo con il loro routier Marcel Van Triest. la finestra meteo non è ancora quella giusta, quindi. Il tempo da battere resta quindi quello di Loïck Peyron e il suo equipaggio: nel 2012, a bordo di Banque Populaire V impiegarono 45 giorni 13 ore 42 minuti e 53 secondi a 19,75 nodi di velocità media. CLICCA QUI PER SEGUIRE IL TRACKING
VENDEE GLOBE, MATCH-RACE IN OCEANO INDIANO
Passato il capo di Buona Speranza, quasi al traverso del Madagascar (dopo 20 giorni dalla partenza di Les Sables d’Olonne, pare che il Vendée Globe (la regata intorno al mondo senza scalo in solitario a bordo degli IMOCA 60) si sia trasformato in un match race. Alex Thomson su Hugo Boss e Armel Le Cleac’h su Banque Populaire VIII sono separati soltanto da 10 miglia. Praticamente nulla, dopo averne percorse quasi 10.000. Potrebbe essere avvantaggiato Le Cleac’h visto che Thomson deve fare i conti con un foil rotto (ma l’inglese ha dimostrato di saper far correre la barca comunque in Atlantico del sud). Gli altri, dietro “stanno a guardare”. In terza posizione c’è Sebastien Josse a bordo di Edmond de Rothschild, ma il ritardo è di quasi 400 miglia. CLICCATE QUI PER SEGUIRE IL TRACKING
ARC, RAMBLER IMPRENDIBILE (MA COSI’ E’ TROPPO FACILE)
Ieri vi abbiamo raccontato dell’affondamento di una barca tedesca alla ARC (Atlantic Rally for Cruisers, la traversata di flotta semi-competitiva da Las Palmas di Gran Canaria a Rodney Bay, Saint Lucia, nei Caraibi), oggi vediamo come stanno andando le cose in regata. Ovviamente, come era previsto, vista la grande presenza di barche da crociera, Rambler 88 di George David non ha avuto avversari e mentre il resto della flotta, a una settimana dalla partenza, è ancora nel bel mezzo dell’Atlantico, il maxi americano è a 500 miglia dall’arrivo, potrebbe arrivare già domani. Circa 300 miglia più indietro c’è Trifork, VOR70 battente bandiera maltese. La sfida è molto più interessante nelle categorie cruising. Ad esempio nella categoria A Lo Swan 90 Woodpeckercube, con l’italiano Max Cavallo come skipper, sta conducendo i giochi ed è in terza posizione overall a 1.222 miglia dall’arrivo… CLICCATE QUI PER SEGUIRE IL TRACKING
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