Al varo del Mylius 65 FD, una barca tutta italiana che vuole dettare uno stile
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.
Ci sono barche che colpiscono immediatamente e, soprattutto, che hanno carattere. E’ il caso dei Mylius, barche tutte italiane da sempre caratterizzate da linee nette e da scelte stilistiche che possono piacere o non piacere, ma che hanno sicuramente dettato uno stile.
E’ il caso del nuovo Mylius 65 FD, appena varato a Cala de’ Medici, in Toscana. Noi c’eravamo.
Il Mylius 65 FD si ispira al fratello maggiore 19E95. Il progetto, ancora una volta, è di Alberto Simeone e rappresenta un’evoluzione delle carene dei precedenti 60’-65’ del cantiere: su questo nuovo 65 piedi, infatti, si è lavorato per migliorare il rapporto tra superficie velica e dislocamento. La nuova carena è anche decisamente più larga delle precedenti, soprattutto per quanto riguarda le sezioni poppiere, caratterizzate da un baglio massimo arretrato, promettendo migliore stabilità di forma, performance nelle andature portanti e stabilità di rotta alle alte velocità.
Lungo 20,20 m, larga 5,25 m, con una superficie velica (in bolina) di 258 mq, è costruito interamente in sandwich di fibre di carbonio, unidirezionali e multiassiali, con anima in PVC espanso a densità differenziata – salvo alcune zone con laminazione “solida”, in matrice epossidica con tecnica del sottovuoto (vacuum-bag) e “post cura”. Una scelta che ha consentito di contenere il dislocamento intorno alle 20 tonnellate: una caratteristica, questa, che rientra perfettamente nei parametri dei fast cruiser targati Mylius.
La coperta risulta molto pulita, grazie anche alla decisione di disegnare una tuga corta e filante: il colpo d’occhio è decisamente notevole. Un senso di pulizia accentuato dalla presenza del winch della scotta randa posizionato su una colonnina a centro barca, mentre i primari e quelli di manovra sono dislocati sulle estremità poppiere delle panche, dove troviamo rimandate anche tutte le manovre dell’albero.
Ad aumentare ulteriormente la sensazione di pulizia concorre l’eliminazione delle rotaie trasversali, sostituite da un sistema volante di barber per i fiocchi da regata, sgombrando così i passavanti: la sola rotaia presente è quella classica del fiocco autovirante per le navigazioni in crociera. L’ormai irrinunciabile delfiniera è perfetta per murare le vele asimmetriche e funge anche da musone dell’ancora.
L’armo è con crocette acquartierate e sartie a murata; l’albero è in carbonio “alto modulo”, con sartiame in PBO, della Hall Spars; le vele sono della North Sails, curate da Andrea Casale. L’attrezzatura di coperta è della Harken e Ubi Maior.
L’armatore di Oscar3 è l’Architetto Aldo Parisotto, ex armatore del Mylius 50’ “Oscar2” e titolare della “Parisotto + Formenton Architetti”. Forte della sua esperienza di Interior Design, anche per la nautica, ha collaborato con Alberto Simeone arrivando a creare un layout interno sperimentale, sia nei dettagli che nei materiali di arredo.
Negli interni il cantiere e l’armatore hanno scelto di utilizzare eucalipto affumicato e rovere a poro aperto. La dinette è un grande open space caratterizzato dalla presenza di divani contrapposti. Particolare la concezione della zona dedicata all’armatore: dopo aver superato una porta scorrevole in carbonio si accede a una suite “erxtralarge”. Particolare la scelta degli allestimenti, che ricorda quelli delle valigerie da viaggio. Il letto matrimoniale è stato posizionato sulla paratia di prua, mentre la zona bagno è divisa in due, con una doccia separata.
TECNOLOGIA ALL’AVANGUARDIA
L’impianto elettrico è basato sul “Masterviews system” della Mastervolt, che permette il controllo e la gestione di tutte le utenze di bordo, sia dal pannello “touch screen” che tramite connessione remota; strumentazione elettronica e pilota automatico sono della B&G, con le innovative funzioni di diagnostica wireless integrata, mentre il motore è uno Yanmar da 160cv.
Il tutto mentre in cantiere sono attualmente in costruzione altri due Mylius 65’ (uno in versione Flush Deck ed uno in versione Raised Saloon) e tre Mylius 76’ (due Flush Deck ed un Deck Saloon).
DATI TECNICI
Lft. 20,20 m
Larg. 5,25 m
Pesc. 3,95 m
Disl. 20500 kg
Randa 146 mq
Fiocco 112 mq
Gennaker 451 mq
www.mylius.it
Condividi:
Sei già abbonato?
Catamarani fuori dal coro per il 2025: guarda questi modelli
Catamarani 2025: quattro multiscafi per crociere da sogno
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche
Jean Marie Finot: 10 Classic Boat per ricordare il maestro di Francia
Jean Marie Finot ci ha lasciato, uno dei più grandi architetti navali che abbiano mai progettato uno scafo. Pioniere e firma d’eccellenza, Finot è stato un vero e proprio scultore della nautica, partecipando a pieno titolo nel renderla così come
USATO Classic Boat. Cinque barche svedesi da non sottovalutare (9-14 m)
Il panorama relativo le Classic Boat –ovvero le barche di serie ultraventicinquenni e varate a partire dal 1967– è un contesto vasto e in continua via d’espansione, composto da scafi di ogni foggia e dimensione e, forse, non così facilmente “navigabile” come spesso
USATO Classic Boat. Le cinque migliori barche (serie) firmate da Dick Carter (9-13 m)
Il panorama relativo le Classic Boat –ovvero le barche di serie ultraventicinquenni e varate a partire dal 1967– è un contesto vasto e in continua via d’espansione, composto da scafi di ogni foggia e dimensione e, forse, non così facilmente “navigabile” come spesso si
Armatori X-Yachts, unitevi: c’è una regata apposta per voi (anche Classic!)
Nel 1979 nasce un cantiere destinato a scolpire il proprio nome nella storia dello yachting: è X-Yachts, di cui il mitico X-79 si fa portabandiera. Eccellente primo progetto, firmato Jeppesen, il piccolo 7.9 metri sarà un immenso successo, apripista per