Che cos’hanno in comune il nuovo ClubSwan50 e una megattera?
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Juan Kouyoumdjan, il progettista re delle velocità sull’acqua, è famoso, oltre che per disegnare bolidi da regata, anche per stupire gli armatori con sorprendenti innovazioni. Così è stato per le carene a spigolo e le poppe larghe dei VOR 7o. E oggi per i profili delle pale dei timoni del ClubSwan 50 che prendono ispirazione diretta da Madrenatura riprendendo le linee dei turbecoli delle pinne delle balene.
Uno studio dell’Università di Harvard ha infatti provato che l’angolo di attacco (l’angolo tra la pinna e la direzione del flusso dell’acqua) di una megattera può essere fino a quaranta volte più acuto rispetto a quello di una pinna liscia, fornendo maggiore controllo nelle manovre e aiutando questo animale a muoversi nell’acqua ad angolazioni particolarmente acute. Queste pinne inoltre non vanno mai in stallo, sembra grazie ai tubercoli, ovvero quelle sporgenze presenti proprio sul profilo della pinna che è quindi un ottimo modello idrodinamico.
Il profilo delle pale dei timoni del ClubSwan 50 è stato disegnato con una linea molto simile a quella della pinna delle megattere. A detta di Mister K questo permette di posticipare il momento di stallo del timone a che aumenti il flusso laminare.
.Una soluzione che il progettista argentino aveva già testato a bordo di Rambler 88. Non c’è infatti nulla di peggio di un timone che non risponde quando si naviga lanciati a tutta velocità, magari di lasco sotto gennaker o quando in partenza bisogna allontanarsi da un ingorgo di barche.
Per poter navigare velocemente tra le onde, il timone è infatti spesso scosso violentemente, per separare lo scorrimento dell’acqua dalle pale, ed evitare lo stallo. Le “onde” presenti sulla parte finale della pala del timone permettono che il profilo superiore della pala navighi invece sempre in un flusso di acqua costante.
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