9. Come faccio a capire se le mie vele sono “cotte”?
Come faccio a capire se le mie vele hanno bisogno di una revisione o se è arrivato il momento di cambiarle? Nel tempo è sicuramente più frequente la sostituzione di una vela di prua, piuttosto che della randa per una questione di carichi alla quale le vele vengono sottoposte. Il genoa è più stressato rispetto alla randa, soffre maggiormente le onde e spesso quando si riduce sull’avvolgitore non lavora correttamente secondo il disegno della forma. Se notate che è troppo panciuto e si è deformato conviene rifarlo con un tessuto più rigido per non avere troppo sbandamento. Controllate anche lo stato della balumina e della base, che si rovinano a causa del sole e dello sfregamento sulle draglie e sulle crocette. Se trovate la vela in balumina con una forma negativa, la classica unghia o se la banda UV è danneggiata e il tessuto si è indebolito, potete portarle dal velaio per rifarle al massimo uno o due volte, oltre vi trovereste con una vela alterata e poco efficiente e vi conviene prenderla nuova, magari riducendone la superficie per avere maggiore facilità di manovra in virata e ritardare la riduzione della vela permettendole di navigare più a lungo con la sua giusta forma. Altro problema sono le cuciture che saltano, per capire se sono fatte male alcuni velai usano fili colorati per unire i pannelli. Sono utili per capire quando salta una cucitura fondamentale e una meno necessaria.
Passiamo alla randa: il problema fondamentale è la perdita della forma che porta ad avere una vela troppo grassa. Le vele in dacron si sformano prima rispetto a quelle in laminato o in membrana, perché il tessuto è elastico e con la forza del vento si allarga, perché le fibre si allungano sotto sforzo. Se dopo 6/7 anni notate che il grasso è eccessivo e la randa troppo panciuta bisognerà cambiarla passando magari alle membrane di ultima generazione con un taglio Full Batten: grazie alle stecche che corrono orizzontali lungo tutta la vela avrete un’ossatura rigida e una minore deformazione. Un controllo accurato andrà fatto anche dei punti di maggiore sforzo, in corrispondenza delle mani di terzaroli e dei punti di maggior carico.
Sei consigli per prolungare la vita delle vostre vele. Sole e sale sono i loro nemici peggiori: copritele quando non le usate e risciacquatele appena possibile quando vengono esposte ad acqua di mare. E non dimenticatevi di effettuare ispezioni periodiche alla ricerca di “taglietti”.
1. QUANDO NON LE USATE NON LASCIATELE AL SOLE
I raggi UV sono il peggiore nemico per le vostre vele. Se avete randa e genoa dotati di sistemi avvolgibili, lo sforzo è minimo. In caso contrario le vele vanno stivate e riposte in una sacca. Se non avete coperture adatte a disposizione non vi rimane che piegarle e stivarle sottocoperta.
2. COPRIRANDA E GENOA
Per le vele avvolgibili da crociera si usano solitamente delle coperture su misura per lasciare le vele armate. Per le vele da regata invece vengono utilizzate delle sacche molto leggere che, se da una parte permettono di risparmiare peso, dall’altra non assicurano una difesa completa dai raggi UV. Con il tempo infatti le protezioni anti-UV si consumano se esposte frequentemente al sole, arrivando a durare anche solo un paio d’anni. In ogni caso vanno controllate con frequenza e riparate nel caso in cui presentino danni. Ogni tre anni andrebbero ricucite le parti più stressate per evitare rotture più serie.
3. TENETE LE VELE PULITE
Dopo il sole, il secondo nemico più pericoloso per le vostre vele è il sale. Il segreto è lavarle periodicamente: una vela che è stata esposta ad acqua di mare va lavata appena possibile. I genoa hanno bisogno di essere risciacquati più spesso rispetto alla randa, perchè il più delle volte non sono protetti da un’apposita copertura.
4. STIVATELE CON CURA
I velai si riferiscono alla longevità delle vele in termini di stagioni o addirittura ore, piuttosto che di anni. Ovviamente la durata di una vela dipende da quanto viene utilizzata e da quanta manutenzione viene fatta dall’armatore. Se una vela viene abbandonata avvolta nel boma o sullo strallo per interi inverni, ovviamente non avrà lunga vita. Non abbandonate le vostre vele a bordo all’aperto per lunghi periodi, ma stivatele con cura nelle loro sacche, o chiedete al vostro velaio di fiducia di farlo: gli allungerete la vita!
5. EFFETTUATE CONTROLLI REGOLARI
Almeno una volta all’anno, le vele hanno bisogno di fare un check-up. Se lo fate da soli, posizionatevi in un luogo asciutto e con una buona luce, dove poterle stendere a terra e ispezionarle centimetro dopo centimetro alla ricerca di parti consumate o cuciture allentate. Un piccolo taglietto sulla vela oggi, può diventare un grosso strappo domani. Affrontate i problemi quando sono ancora piccoli per non dover mettere mano al portafoglio più avanti.
6.PROTEGGETE I PUNTI PERICOLOSI
Il sartiame e l’attrezzatura di coperta possono danneggiare le vele, durante una virata o una manovra sbagliata. Proteggete questi “punti caldi” con del nastro adesivo adatto o con un protezione in pelle. Un altro “punto debole” sono le luci di prua che virata dopo virata poterebbero danneggiare il genoa. Se notate che la vostra vela di prua in virata “si trascina” sulle luci, cercare delle protezioni da posizionare per evitare strappi.