#6/ Il motore. Speciale Refitting. Il momento di cambiare. Dieci domande in dieci puntate.
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Quando si accantona l’idea di cambiare barca, di acquistare sul mercato del nuovo o dell’usato, in attesa di tempi migliori, l’impulso è di aggiornare tecnicamente quella di cui si dispone. In generale, più che sulle migliorie d’interni o di design, è sul motore che si concentrano le attenzioni di “restyling”, con uno sguardo verso tecnologie più avanzate, spesso propendendo per l’aumento della potenza o, per risparmiare.
6.Cosa faccio se devo cambiare motore?
Nonostante qualcuno sostenga che se ne faccia un uso marginale, il motore di una barca a vela, in realtà, è utilizzato fra le 80 e le 150 ore a stagione per arrivare a picchi di 200 ore per le barche più pesanti, che raramente vanno a vela o per le barche di quegli armatori che fanno crociere particolarmente lunghe. Quando un motore arriva ad avere tra le 2500 e le 3500 ore di moto, se non ha avuto una buona manutenzione costante nel tempo, comincerà a dare qualche segno di affaticamento: una certa difficoltà nell’avviarsi, che spesso indica scarsa compressione, una fumosità azzurrina, che indica una combustione dell’olio di lubrificazione, o peggio un’eccessiva rumorosità o un’eccessiva vibrazione in navigazione, che possono indicare delle parti in movimento pronte a rompersi. Anche le perdite d’olio o un trasferimento della pressione del motore nel circuito dell’acqua dolce di raffreddamento ci devono mettere in allarme. Questi sono tutti segnali che ci dicono che il motore ha lavorato troppo o ha lavorato male e preludono a danni che possono essere seri. Un motore con vent’anni e 3500 ore di servizio non solo può presentare dei problemi, ma non ha più l’efficienza degli anni di gioventù. Se si dovesse misurare la compressione di una macchina di questa età che ha effettuato queste ore di lavoro, questa oscillerebbe tra il 50% e il 70% della compressione originaria, il che significa che per quanto normalmente il motore abbia ancora una certa potenza, all’atto pratico la potenza che è in grado di esprimere è molto più bassa, quindi la barca è più lenta e consuma di più.
Se vi siete resi conto che non è più economicamente conveniente riparare il vostro vecchio motore, per mancanza di pezzi di ricambio, per una forte corrosione o per una rottura irreparabile, è il momento di sostituirlo. Il consiglio è quello di passare dalla linea d’asse a un motore sail drive, ovvero con piede di trasmissione ed elica integrata al motore. L’installazione non ha un basso costo, perchè è necessario intervenire sullo scafo effettuando nuove laminazioni. Tuttavia si otterrà un significativo risparmio sulle componenti oltre a un miglioramento delle prestazioni e dell’efficienza. Un motore di seconda mano spesso è un rischio. Un motore nuovo conviene sicuramente in termini di affidabilità, di costi di funzionamento e di inquinamento acustico. Il cambio del motore è poi un’occasione per accedere al vano motore e rinnovare tutti gli impianti. Spesso si rimuovono le casse del combustibile per pulirle con l’idropulitrice dopo aver preventivamente sgrassato la morchia con prodotti dedicati o benzina. L’accesso al vano motore è quindi una buona opportunità per migliorare tutti gli impianti al nuovo motore e un buon investimento di futura affidabilità.
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