J/70, aka “The World’s Fastest Growing Sailing Class”, ovvero la classe che sta crescendo più rapidamente nel mondo. Di solito si diffida degli slogan, soprattutto quando provengono dai produttori e la tendenza all’iperbole è una consuetudine. Ma in questo caso è tutto vero. “Al 15 di agosto”, ci racconta Vittorio Di Mauro, presidente della classe italiana J/70, “sono state consegnate 1.111 barche”. Avete capito bene, 1.111, in meno di quattro anni (i primi monotipo sono arrivati sul mercato statunitense nel corso del 2013, in Italia a fine novembre dello stesso anno). “Una crescita esponenziale iniziata ovviamente negli Stati Uniti, paese d’origine del cantiere J Boats, dove sono state varate le prime 100 barche, ma che si è allargata a macchia d’olio anche in Europa (meta delle seconde 100 imbarcazioni)”.
LA “TRASVERSALITA’” DEL J/70
Colpisce la “trasversalità” del J/70: “Circa 300 barche battono bandiera statunitense”, continua Di Mauro, “segue la Germania con più di 120 unità (pensate che sul lago di Costanza i circoli, dopo aver avviato uno studio comparativo tra monotipi, hanno scelto il J/70 come barca su cui investire per sfidarsi tra loro e per la Sailing Champions League, la competizione europea per Club in stile calcistico), la Gran Bretagna con quasi 100 barche e poi noi, con attualmente più di 40 barche (8 appartengono allo Yacht Club Costa Smeralda). Per il 2017 pensò proprio che arriveremo a quota 50 iscritti!”. Nel Principato di Monaco navigano 22 barche, in Svizzera più di 20 e si sta assistendo a un proliferare del monotipo (lungo 6,93 metri e largo 2,25) anche in Francia, Austria Croazia.
QUALI SONO I SEGRETI?
Ma qual è il segreto di questo ennesimo progetto vincente di Alan Johnstone? A risponderci è sempre Di Mauro: “Innanzitutto si tratta di uno scafo pensato bene in termini di accessibilità economica… e fisica. Il costo per una barca nuova pronta a regatare (quindi con vele in dacron – sono banditi i laminati per regolamento – e carrello per il trasporto, indicativamente, è intorno ai 42/43 mila euro (la barca, di listino, costa 33.000 euro + IVA, ndr). Non pochissimo in termini assoluti, poco rispetto ad altri monotipi di fascia. Di usato non parliamo, non esiste, per adesso. Chi ha un J/70 se lo tiene stretto. Il fatto che sia leggermente sottoinvelata la rende meno impegnativa e alla portata anche di chi ha qualche annetto sulle spalle, in tre si conduce tranquillamente. Il J/70 non è un “derivone”, ma un piccolo cabinato: una caratteristica importante che ha contribuito al suo successo. In più è affidabile: non ricordo, ad esempio, di disalberamenti, se non in un caso dove due barche si sono incastrate durante una partenza affollata. E’ facile, è una barca molto marina e che “perdona” parecchio, è divertente e – parlo per l’Italia – ha un circuito seguito e ben organizzato. Last but not least: permette a chiunque di regatare contro i campioni. Io stesso posso giocarmela con Francesco De Angelis, Hugo Rocha, Paul Cayard e tanti altri grandi campioni: questo è un indubbio motivo di attrazione.

IN ITALIA SIAMO FORTISSIMI
Non siamo ancora riusciti a vincere un titolo mondiale J/70 (hanno sfiorato il successo Carlo Alberini con Calvi Network e Claudia Rossi con Petite Terrible Sailing Team), ma a livello europeo, siamo indiscutibilmente i più forti: le ultime tre edizioni sono state appannaggio di compagini azzurre: nel 2014 il succitato Calvi Network, nel 2015 il Notaro Team di Luca Domenici e quest’anno è toccato a Claudia Rossi. Una ragazza di 23 anni che ha stupito tutti e che per poco non compiva il miracolo vincendo il Mondiale a San Francisco. Un altro grande interprete della classe è Franco Solerio, con il suo L’elagain, vincitore dell’ultima Eurocup di Riva del Garda.
IL CIRCUITO NAZIONALE
Dicevamo prima del bel circuito (Alcatel come main sponsor) che la classe italiana ha saputo creare e che attira equipaggi anche dall’estero (nelle manifestazioni più importanti, erano 9 le nazioni rappresentate, andate a scoprire di più su www.j70.it). Si parte con l’appuntamento sanremese della Spring Cup il prossimo 30 aprile e l’1 maggio (in combinata con quello di Monaco, che richiamerà certamente tante barche da Monte Carlo, mentre l’Alpen Cup sarà composta dagli eventi di Malcesine (26-28 maggio) e di Riva del Garda (23-25 giugno). Si proseguirà il 28-30 luglio a Scarlino mentre il Mondiale 2017 sarà ospitato dallo Yacht Club Costa Smeralda a Porto Cervo, dal 12 al 16 settembre.
I NUMERI DEL J/70
Lunghezzza fuori tutto: 6,93 m
Lunghezza al galleggiamento: 6,24 m
Baglio max: 2,25 m
Pescaggio: 1,50 m
Sup. velica: 21 mq
Sup. asimmetrico: 45 mq
Dislocamento: 780 kg
Chiglia: 285 kg