Il CIO ordina alla Federvela mondiale: “Voglio più giovani”. Ma il candidato-presidente più giovane ha 60 anni
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.
Il “giovane”, il sempreverde e il redivivo. Potrebbe sembrare il titolo di un western di Sergio Leone, e invece sono i protagonisti della battaglia alla presidenza World Sailing (la Federvela internazionale) che si concluderà a Barcellona il 13 novembre prossimo. In un contesto bisognoso di svecchiamento (è stato lo stesso Comitato Olimpico Internazionale a chiedere che la vela si “aggiorni” in una chiave più spettacolare, in modo tale da attrarre i giovani e aumentare l’audience, che secondo gli studi post-olimpici è risultata tra le più basse nel confronto con altre discipline), i tre candidati in lizza – che ci siamo divertiti a “battezzare” nella foto sopra – hanno un’età compresa tra i 59 e gli 81 anni.
IL “GIOVANE”, IL SEMPREVERDE E IL REDIVIVO…
Il “giovane” per modo di dire è Kim Andersen, 59 anni, danese. E’ convinto che la vela se non si dà una mossa uscirà dalle Olimpiadi. E sarebbe un bel guaio! Ottimo velista sui Dragoni (una classe demodé e scaccia-giovani per eccellenza), ingegnere, squisitamente “nordico” nei modi. Il sempreverde è il presidente uscente Carlo Croce (71 anni), che tra l’altro è il presidente della federazione italiana ancora per pochi giorni (a fine ottobre sarà sostituito da Francesco Ettorre). Due volte atleta olimpico nel 1972 e ’76 (quanto è cambiata la vela da allora!); il redivivo è l’81enne canadese Paul Henderson, anch’egli due volte olimpico (1964 e ’68), già presidente dell’ISAF (il vecchio nome della Federvela mondiale) dal 1994 al 2004 risorto dall’oltretomba (in senso figurato, sia chiaro!) per “riportare la federazione ad essere una federazione e non un’azienda”.
…ALLE PRESE CON IL KITE
Non diamo indicazioni di voto. Anche perché c’è ben poco da suggerire in un sistema chiuso e antidemocratico (sono le Federazioni Nazionali ad eleggere il presidente). Chiunque salga (o rimanga) al potere, non potrà non fare i conti con il fenomeno kitesurf, grande candidato all’ingresso nel medagliere di Tokyo 2020. In un periodo in cui i giovani si disaffezionano alla vela, fuggendo verso gli sport “contigui” (un po’ come era capitato negli anni ’70 con il windsurf, oggi riconosciuta disciplina olimpica), i praticanti del Kite sono stimati in più di 1,5 milioni con un età media di 20 anni. Se ragioniamo in ottica di una più ampia diffusione e promozione dello sport della vela, o meglio della definizione allargata di cos’è la vela, ovvero “un oggetto che si muove sull’acqua spinto dal vento”, che cosa dovrebbe fare la federazione mondiale di uno sport se non, in primis, promuoverne la massima diffusione, in ogni sua forma? E, soprattutto, attirare i più giovani a praticarlo. Poco importa con quale mezzo, a patto che l’oggetto navigante abbia delle caratteristiche tecniche che esaltino le capacità di chi lo conduce. Così da premiare chi è più bravo e quindi poter vincere una competizione olimpica.
SIAMO UN POPOLO DI VECCHI
Sono lontani i tempi in cui la vela era in cima ai desideri degli adolescenti. Quando il sogno era attraversare l’oceano, prendere schizzi in faccia, andare al trapezio di una deriva. Il mondo cambia, i giovani vogliono nuovi stimoli adeguati ai tempi. Il kite con i foil indubbiamente attrae i giovani, come è stato nel passato per il surf a vela, all’inizio osteggiato dai puristi della vela e, come abbiamo detto, oggi accettato. Appello ai velisti e ai presidenti della Federvela mondiale: siamo un popolo di vecchi, se non decidiamo di aprirci ai tempi che cambiano (citazione del premio Nobel per la Letteratura Bob Dylan, un vecchione che piace anche ai giovani).
Condividi:
Sei già abbonato?
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche
Trieste – San Giovanni: QQ7 domina in ORC, tra percorsi diversi e battaglia tra i MAXI
La 64ª edizione della Trieste – San Giovanni in Pelago – Trieste, una delle grandi classiche dell’alto Adriatico organizzata dallo Yacht Club Adriaco, si è conclusa con la netta vittoria in ORC di QQ7, ma anche con un acceso dibattito
Red Bull Sailing Academy, dove nascono i nuovi campioni della vela
Inaugurata a Monfalcone la Red Bull Sailing Academy, un modo nuovo di pensare la formazione nel mondo della vela agonistica. “L’obiettivo? Vincere medaglie, vincere medaglie olimpiche“. Hans-Peter Steinacher lo racconta così, senza paura e senza nessun giro di parole, lo
Giro d’Italia a Vela: “Aeronautica Militare” vince a Cagliari
Si è chiusa a Cagliari la settima tappa del Giro d’Italia a Vela 2025 in condizioni meteo fantastiche che hanno caratterizzato sia la prova d’altura che le regate inshore. Ora si riparte per La Maddalena e poi la flotta si
Les Sables – Horta: Rosetti e Sericano primi alle Azzorre, Maccaferri Futura c’è!
Festa italiana ad Horta, Azzorre, tra i Class 40, con la prima tappa della Les Sables – Horta – Les Sables che è stata vinta da Maccaferri Futura, il Musa 40 di Luca Rosetti con co-skipper Matteo Sericano. Un successo