L’ANALISI Genova, dal salone della nautica al “salotto della vela”

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20160920_093445Il nostro lettore Vincenzo Arienti ci ha mandato, per il secondo anno di fila, la sua analisi del Salone di Genova dopo l’approfondita visita. Siete d’accordo con lui?

IMPRESSIONI DI UN VELISTA
Quali le impressioni di un appassionato della vela sul Salone di Genova 2016? Innanzitutto un’impressione generale assolutamente positiva sia per la location, molto contenuta fra mare e terra, sia per l’entusiasmo e la soddisfazione degli espositori, importante segnale di ripresa del mercato. Il tutto confermato da circa un 10% in più di visitatori rispetto al 2015, nonostante l’assenza di alcune aziende.

A MISURA D’UOMO
Per gli amanti della vela in passato il salone nautico si dimostrava forse troppo ampio e dispersivo, costringendo a consultare continuamente la mappa alla ricerca degli stand di interesse e a lunghe camminate fra i padiglioni, per visitare le imbarcazioni, prendere contatti con velerie, produttori di rigging, abbigliamento nautico, motori fuoribordo, tender ecc.. Insomma una vera e propria “caccia al tesoro” con piantina alla mano. Quest’anno è stato piacevolissimo, in una dimensione più ridotta, sembrava di essere al proprio circolo in occasione di un importante evento (questo almeno nel giorno di apertura in cui ho visitato al salone). Ho infatti potuto concludere la visita a svariate imbarcazioni (Solaris, Cantiere del Pardo, Jeanneau, Beneteau, RM, Italiayacht, Dufour, Hanse, ecc…) già nelle prime ore del mattino, scambiando contatti ed opinioni in un contesto piacevole e rilassato, dedicandomi poi alla visita dei vari stand a terra (vele, rigging, abbigliamento, ecc..) senza perdere troppo tempo per spostarmi da un padiglione all’altro.

OCCASIONE DI “CHIACCHIERE”
Ho potuto quindi apprezzare le novità dei sopra citati cantieri e condividere analisi tecniche con i vari espositori (es. ottimi materiali e soluzioni nel rigging presentate da Ubi Maior Italia, da Southern Spars, ecc..) trovando vecchie conoscenze (come Marco Pomi della veleria ElvstrØm) con cui abbiamo piacevolmente ricordato vari periodi, fra cui quelli passati a regatare nell’80’ sui “mitici” V Classe IOR. Quando si regatava con 40 nodi.

CAPPOTTINE-TENDALINI_BIMINI
Le barche esposte al salone rispondevano alla maggior parte dei desiderata, ce ne erano per tutti i gusti e le età (regata, crociera, navigazione oceanica…), le taglie e le “tasche” (dalle derive, ai natanti e ai recenti 60 piedi). Una curiosità che è stata centro di particolare attenzione, e che certamente farà discutere e confrontare i puristi della vela con i sostenitori dell’”easy & comfort sailing”, è stata l’ innovazione presentata nella varietà di combinazioni fra cappottine-tendalini-bimini, con coperture-ombreggiature integrali o parziali, amovibili o rigide.

20160920_105938BARCHE PER TUTTI I GUSTI…
Tornando alla scelta della barca, analogamente a quanto scritto in passato sulle innovazioni del mercato al Salone di Genova 2015 (vd. articolo “Dove vanno le barche” GDV 2015: prue inverse, poppe aperte, sartie a murata, bompressi-delfiniere, avvolgifiocco alloggiati sottocoperta nel gavone di prua, rollgen e code 0, rollbar con trasto randa, rande avvolgibili sul boma, genova auto viranti, rande square top, interni con visioni panoramiche a 360°, ecc..) ognuno ha la possibilità di orientare la propria scelta a seconda dell’utilizzo che farà della propria barca; per tipo di navigazione: regata, crociera o miglior compromesso cruiser-racer; day-sailer; per luogo: in lago, costiera, in mare aperto o bacini, entro o oltre le 50 miglia dalla costa; per tipo di equipaggio: in solitario o composto da più persone (professionisti, amici più o meno esperti, famiglia ecc…).

…E TUTTI GLI SCOPI
Le variabili sono infinite e le soluzioni presentate sono per tutti i gusti e gli scopi. Ciò che è veramente importante è avere le idee chiare sulle finalità e indirizzare la propria scelta sul tipo di barca di conseguenza. E’ un ovvio controsenso scegliere una barca per navigazioni “lui e lei”, oceaniche, con facile manovrabilità in due persone ed in piena sicurezza, per poi navigare entro le 6 miglia dalla costa o per sperare di vincere le regate di circolo a bastone!! Per gli appassionati della regata da segnalare il già ben notto, tutto made in Italy, Italia-9.98 che ha vinto un mondiale e che mi ha completamente interessato ed entusiasmato, a dispetto dell’anagrafica e dei miei acciacchi, sia nel piano di coperta che nelle fini regolazioni. Che bella sensazione di pura vela si deve provare a portare un tale “cavallo di razza” e ad allenare un equipaggio alle migliori manovre-regolazioni e al massimo affiatamento!

Solaris a Dusseldorf
Solaris a Dusseldorf

FORZA GENOVA, “SALOTTO DELLA VELA”
In conclusione ho molto apprezzato questa edizione del Salone di Genova che se, come punti di debolezza ha visto, l’assenza di alcune ditte che speriamo rientrino nella prossima edizione, ed alcuni “restyling” rispetto agli aspetti di “innovazione e ricerca” degli ultimi anni, come punto di forza ha proposto la concentrazione in spazi contenuti e attigui di tutto, o quasi, il settore della vela, generando cosi nel visitatore l’impressione di sedersi in un salotto tecnico dedicato all’amata vela. Ritengo che tale esperienza, forse dettata dai tempi di crisi, debba comunque essere tenuta presente da parte degli organizzatori anche quando il Salone di Genova, proseguendo nel successo di affluenza di quest’anno, tornerà a motivare maggiormente le aziende espositrici alla partecipazione e ad incrementare ulteriormente l’affluenza di visitatori. A tali considerazioni giungo anche potendo fare un confronto con gli altri saloni nautici internazionali, alcuni visitati personalmente in questo ultimo anno, libero da impegni lavorativi: Parigi, un’edizione purtroppo contenuta dai concomitanti atti di terrorismo; Dusseldorf, una grande partecipazione di ditte, anche di alto livello (Swan, Solaris, H-Rassy, Baltic, X-Yacht, ecc…), con una esposizione della quasi totalità dei loro differenti modelli; Miami, forse più interessante per chi naviga in mari oceanici rispetto al Mediterraneo; Palma, quasi esclusivamente dedicata ai megayacht.

E VOI, SIETE D’ACCORDO CON L’ANALISI DI VINCENZO?

CHI E’ VINCENZO ARIENTI
Vincenzo Arienti è un grande appassionato di vela, nostro lettore da diversi anni. Bolognese, laureato in Medicina e Chirurgia, dal 1998 ad oggi è stato Direttore della UO Med. Int. A dell’Osp. Maggiore di Bologna fino al marzo di quest’anno. Ha sviluppato ricerca e didattica ed ha organizzato Corsi e Congressi in ambito medico. La sua passione per la vela lo ha portato a iniziare con i mitici Meteor e Comet 700 (“avevo persino pensato di affrontare l’oceano col Meteor!”, ci ha raccontato). Dopo tanti anni di regate, negli Anni 90 compra uno Swan 51, col quale naviga per tutto il Mediterraneo, poi si alterna tra un GS50 e le regate sul Platu 25. Oggi, con maggiore disponibilità di tempo, partecipa a regate (Camp. Inv. West Liguria, 151, Giraglia, ….), va in crociera e si diverte uscendo in solitario su un First 21.7.

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4 commenti su “L’ANALISI Genova, dal salone della nautica al “salotto della vela””

  1. Da poco nel mondo della nautica con la mia barca a vela, ho visitato il salone nella passata stagione e recentemente quello del 2016, sicuramente c’è una grossa disponibilità di barche, ma sono deluso per la scarsa presenza di operatori del settore accessori, penso che in futuro non visiterò il salone di Genova.

  2. A parte quattro megayacht esportati nei mercati arabi e asiatici la nautica italiana non è per niente uscita dal tunnel della crisi. Il fatto che ci siano stati più visitatori al Salone non indica pressochè niente, al massimo può essere indicativo del fatto che il salone a settembre, complice il bel tempo e la temperatura più elevata, attira più gente che ha sempre più tempo libero e meno lavoro, ahinoi

    1. 4 megayacht? ho paura che non abbia coscienza della situazione.
      la fiera faceva abbastanza pena, ok (a parte secondo me per le vele, più numerose che mai in un salone di solito dedicato ai motoryacht) ma dire che noi produciamo pochi numeri non è affatto vero.
      siamo e restiamo ai vertici nel Mondo, non demoralizziamoci anche quando non ce n’è motivo..

  3. Visitatore del “nautico” da più di 20 anni quella di quest’anno è stata una delle peggiori edizioni…mancanza di accessori ( fra cui abbigliamento tecnico ) ma l’assenza più pesante che aumenta progressivamente da almeno 10 anni è di barche di piccole dimensioni che sono quelle accessibili a chi si accosta e vuole iniziare condita da uno snobismo pesante verso i non ricchissimi che rende difficile anche salire a bordo e ha spostato il fulcro verso l’estetica a discapito della sostanza che in mare è quella che conta

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