Les Voiles de Saint Tropez è uno spettacolo. In Costa Azzurra si danno appuntamento ogni anno le barche più belle del mondo, moderne e classiche. Ma quest’anno c’è uno spettacolo nello spettacolo. La nostra regina è lei, il nuovo My Song di Pier Luigi Loro Piana, 40 metri di eleganza. Ed ecco qua sopra una foto del 130 piedi finalmente al suo debutto “in pubblico”.
Per la progettazione Loro Piana si è rivolto al binomio che aveva già’ realizzato la sua barca precedente. la peculiarità di questo maxi yacht, come tutte le barche di Pigi, è che vengono utilizzate sia in crociera, sia in regata (vincendo!). Sembra facile abbinare queste due caratteristiche, ma pochi sino ad ora ci sono veramente riusciti. Ed è questo che rende difficile il lavoro di chi l’ha realizzata.
SCAFO E COPERTA
Le linee d’acqua sono dello studio californiano Reichel Pugh, tutto il resto è opera della milanese Nauta Design. La costruzione è stata affidata alla finlandese Baltic Yachts. Questa maxi barca vela di 40 metri, la più’ grande mai realizzata da Nauta, è un concentrato di innovazione e di stile. E’ lunga 39,62 e larga 8,52 al baglio massimo, pesa solo (!) 120 tonnellate ed ha una chiglia retraibile che pesa 30 tonnellate passando da un pescaggio minimo di 4,80 m a 7.00 m. La costruzione, sofisticatissima, è in composito con abbondante uso di carbonio. La propulsione è assicurata da un motore Cat 8.7 di 8.700 cc di cilindrata con 6 cilindri in linea, la propulsione ha un sistema retraibile all’interno dello scafo.
NUMERI DA RECORD
L’imponente piano velico con randa di 530 metri quadrati, genoa da 380 mq e gennaker da 1.300 mq consente prestazioni da brivido, degne di un multiscafo. Sulla carta il nuovo My Song raggiunge in navigazione dislocante i 16.5 nodi di velocità, in planata a vela può raggiungere i 28 nodi. Altri numeri da record: il serbatoio del carburante ha una capacità di 7.000 litri con un’autonomia di oltre 450 ore di navigazione (più di 18 giorni!) e ha 2.400 litri d’acqua a bordo che abbinata al dissalatore rende il My Song, in teoria, una barca che può navigare senza mai fermarsi in un porto.
GIRARE IL MONDO “FACILE”
Da vedere, ve lo possiamo assicurare, è bellissima. Tra le particolarità che abbiamo potuto notare dallo sguardo dalla banchina: l’enorme terrazza poppiera e un trincarino (capo banda) alto 30 cm e largo altrettanto che funge sia da punto di appoggio quando la barca è sbandata sia da seduta in navigazione o quando l’imbarcazione è ferma. Non siamo stati a bordo della barca ma il progetto, che abbiamo sbirciato, prevede la zona prodiera tutta riservata all’armatore con uno spazio per l’ufficio. Sintomo che nell’idea dell’armatore c’è la voglia di fare lunghe, lunghissime navigazioni. Con una barca così girare il mondo a vela sarà come andare a Milano in bicicletta da casa in ufficio.