Centomiglia: una grande regata oceanica… sul lago di Garda
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“Per favore, non parli male della Centomiglia”. A chiedermelo è il proprietario del residence in cui alloggio a Gargnano (Brescia), sul lago di Garda. Questo la dice lunga su come sia percepita questa storica regata (organizzata dal CV Gargnano: la prima edizione è datata 1957, siamo alla numero 66) sul territorio. Certo, le voci di banchina sono tante, e scopro che il “mugugno” non è una prerogativa esclusiva dei liguri come me: “Eh, la Centomiglia ha perso concorrenti”, “Eh, al Gorla c’erano più barche”, “Eh, gli organizzatori si sono fossilizzati sui Classe Libera, ma ormai bisogna puntare sui catamarani”. Ma alla fine, la Centomiglia resta la Centomiglia. La grande classica da vincere ad ogni costo. E comunque in acqua, alle 8.30 del mattino, sulla grande linea di partenza per settori (delimitati da boe, i settori raggruppano imbarcazioni diverse: monoscafi, classe libera, catamarani) davanti al Marina di Bogliaco, sono schierate 120 barche (109 monoscafi, 11 catamarani). E ci sono anch’io, con tanto di supergommone, a seguire la regata. Assieme a me il collaboratore-fotografo Adriano Gatta (sue quasi tutte le foto che accompagnano l’articolo), il presidente della classe Ufo 22 Giorgio Zorzi (qualificato per le paralimpiadi di Londra 2012 sui Sonar) e Giuseppe Archetti, armatore dell’Ufo Camilla che questa volta ha deciso di godersi la regata da spettatore.
IL PERCORSO E LA PARTENZA
Il percorso prevede la partenza a Bogliaco, il passaggio delle boe di Riva del Garda e di Arco nella parte settentrionale e trentina del lago, la discesa verso quella di Brenzone, un nuovo passaggio a Bogliaco e poi giù fino a Desenzano, nella parte più a sud e larga del lago (“E’ qui che si decide la regata”, mi anticipa Zorzi), per poi risalire infine a Bogliaco. “Preparati Eugenio, con questo vento non riusciremo a stare dietro ai catamarani”, mi dice Giorgio: c’è un bellissimo pelèr (il tipico vento mattutino gardesano) di 18-20 nodi, sulla classica onda da lago, alta e corta. Un suono di sirena ed ecco che da Bogliaco un veloce motoscafo Frauscher taglia per lungo la linea di partenza: già, perché alla Centomiglia si parte “a cancello” (o “a coniglio”), dietro la poppa del motoscafo, vecchio stile. Ricordo questo tipo di partenza alla regatina che sanciva la fine del mio primo corso di Optimist nel 1993.
CHI RIESCE A STARE DIETRO AI CATAMARANI?
I catamarani partono alla grande: su tutti Itelligence, M32 del tedesco Helge Sach, tallonato dall’altro M32, Hagar III del bolzanino Gregor Stimpfl, con a bordo tra gli altri il velaio One Sails Samuele Nicolettis e i fratelli Tonini. Velocissimi anche gli Extreme 40, North West Garda Sailing con Enrico Zennaro, AC&E Sicurplanet governato da Luca Modena (cugino di Manuel e grandissimo coach di Laser), Extreme Sailing Team dell’ungherese Kristof Kaiser. E’ vero, stargli dietro è impossibile, vanno via sparati a 20 nodi di bolina e chi s’è visto s’è visto. Li seguiamo per qualche minuto, poi i nostri fondoschiena chiedono pietà per le onde e ci fermiamo ad aspettare i Classe Libera più lunghi di 10 metri, dove è subito lotta serrata tra Clandesteam di Luca Valerio e Oscar Tonoli, la barca più famosa della manifestazione vincitrice più volte dell’ambito Trofeo Bettoni (riservato allo scafo che vince in tempo reale: ora è appannaggio dei catamarani, da quando l’organizzazione ha deciso di non dedicare più a loro un percorso diverso), e Raffica dell’ungherese Kiraly Zsolt.
LA SCUFFIA DI CLANDESTEAM
Che barche affascinanti e strane i Classe Libera. “Per me sono anacronistiche”, si esprime Zorzi: “guarda che transumanza”. Con “transumanza” definisce il passaggio degli uomini al trapezio da una mura all’altra durante la virata (Clandesteam conta su un equipaggio di 12 membri). Ed è proprio durante una virata che i ragazzi di Clandesteam si ritrovano la barca per cappello. Ci vediamo in diretta la scuffia e le peripezie per raddrizzare lo scafo. Tonoli e soci sembrano non avere più speranze, gli ungheresi sono già lontani.
“ILLUSTRI LACUSTRI”
Ci divertiamo a girare per il resto della flotta, che vede impegnati oltre ai Libera i mitici Asso 99, i Dolphin 81, i Protagonist 7.50, gli Ufo 22, i Melges 32, i Surprise e le barche stazzate ORC. E’ qui la vera sfida, sui monotipi: non è facile tenere i nervi saldi per cento miglia… Riconosciamo grandi velisti, anziani e giovani: tra gli Asso ad esempio c’è Albino Fravezzi al timone di Sconquasso, Guido Gallinaro su Pigreco Aron, i fratelli Cavallini su Idefix. La lista è lunghissima, vi basti sapere che la “créme lacustre” è tutta in acqua. E anche le barche sono bellissime (a me piace in particolar modo il Black Arrow, one-off di Walter Caldonazzi progettato da Felci e l’Open 7.50 Cool Runnings del danese Thorkild Juncker, vincitore delle ultime due edizioni in ORC)…
ANCORA UNA SCUFFIA PER CLANDESTEAM
Torniamo alla regata. Risaliamo verso il Trentino in uno sciame di kite surf: una volta varcati i confini spariscono all’improvviso. “In Trentino i kite sono vietati”, mi spiega Zorzi, “o meglio, sono vietati tra le sei del mattino e le sei di sera”. Assurdità all’italiana, o meglio, alla trentina. Dopo tante altre “sederate” raggiungiamo le boe di Riva ed Arco (incrociando i velocissimi cat che già scendono verso Desenzano a velocità astronomiche), in attesa dei primi Classe Libera: gli ungheresi girano in testa, prendendosela più che comoda (randa terzarolata, manovre larghe), ma Clandesteam ha recuperato centinaia di metri e adesso è a pochissimi minuti. Anzi, passata la boa di Arco Valerio e soci tirano su il gennaker al volo e si rifanno sotto. Gli ungheresi vacillano, per di più il gennaker è incaramellato. Sorpasso! Nemmeno il tempo di gioire che Clandesteam, per evitare un battello, è costretto a una manovra improvvisa e scuffia nuovamente. Il pelèr (nel frattempo calato leggermente) non ci consente di sentire le imprecazioni dell’equipaggio, ma i labiali sono eloquenti. I magiari di Raffica ringraziano e se ne vanno indisturbati, questa volta per sempre.
LA “CIPPA” DEL SUD
Scendiamo verso Desenzano, e con noi scende anche il vento. Mi ricordo le parole di Zorzi: “Qui si decide la regata”. Ogni refolo diventa fondamentale. In attesa della brezzolina, perché di Ora (il tipico vento da sud gardesano che monta solitamente nel dopopranzo) neanche l’ombra, noi ne approfittiamo per farci un bagno ristoratore (fa un caldo pazzesco e sono pure mezzo ustionato!) e ascoltare divertiti le barzellette cameratesche di Adriano che mi guardo bene dal riferire. I cat nel risalire verso Bogliaco sono appaiati, non si sa chi vincerà: Itelligence? North West Garda con Zennaro e Federica Salvà? Hagar?
La tensione è alle stelle. Perché questa è la Centomiglia. E vincere in tempo reale è la cosa più importante. North West Garda e Extreme Sailing Team si buttano a centro lago, Itelligence e Hagar III stanno più a sinistra, sulla sponda veronese, sperando in un refolo dal Monte Baldo, seguiti da AC&E Sicurplanet.
IL TRIONFO DEI TEDESCHI
I due M32 fanno la scelta vincente, salgono spinti da una brezzolina fino a Pai (piccola frazione di Torri del Benaco), poi arriva una leggerissima Ora che consente alle due barche di descrivere un ampio semicerchio e risalire in bolina fino a Bogliaco. Inizialmente è avanti Hagar III, ma Stimpfl evidentemente non regge la pressione e commette l’errore fatale: una doppia virata che ferma la barca (“rivettata all’acqua”, come dice scherzosamente Giorgio) e regala metri preziosi ai tedeschi di Itelligence (Helge e Cristian Sach, con Herbert Vogel e Gerd Schmitzer), che tagliano la linea d’arrivo dopo 7 ore, 38 minuti e 17 secondi, stappano lo champagne e ricevono il tradizionale mazzo di fiori.
PERCHE’ MI SONO INNAMORATO DELLA CENTOMIGLIA
E noi ci rilassiamo con una birretta gelata al bar del CV Gargnano: ripenso alle parole dell’albergatore. “Per favore, non parli male della Centomiglia”. E come potrei parlarne male? Me ne sono innamorato 30 secondi dopo la partenza. Si parte e si bordeggia con il “pelerone” sotto i roccioni, si scende e ci si ritrova nella bonaccia, dove i tattici si spremono alla ricerca del minimo alito di vento e dove i “ribaltoni” sono all’ordine del giorno. Per cento miglia sei in costante contatto con le altre barche della tua categoria. Dirò una baggianata, ma sapete cosa mi sembra la Centomiglia? Una grande regata oceanica in miniatura, quelle imprevedibili dove incontri tutte le condizioni meteo, quelle dove non puoi abbassare la guardia un attimo perché un errore tattico o tecnico ti sarebbero fatali.
Eugenio Ruocco
Foto di Adriano Gatta
QUI TUTTI I VINCITORI, CATEGORIA PER CATEGORIA
MULTISCAFI >28 piedi
- Itelligence, Helge Sach (GER), M32
- Hagar III, Gregor Stimpfl, M32
- Extreme Sailing Academy, Kristof Kaiser (HUN), Extreme 40
MULTISCAFI <28 piedi
- Uccia Faith, Timo Spath (GER)
- Trimaid, Helmut Friedl (GER)
- Helvetia Versicherung (GER)
CLASSE LIBERA >10 metri
- Raffica, Kiraly Zsolt (HUN)
- Clandesteam, Oscar Tonoli
CLASSE LIBERA tra i 9 e i 10 metri
- Toruk, Peter Seinet (SUI)
- Fontessa, Guus Bierman (NED)
- Gonfigonfi, Claudio Pintar
CLASSE LIBERA <9 metri
- Vuvuzela, Raphael Naef (SUI)
- Hebe IV, Zdenek Sunderhauf (CZE)
- Nelson Flottalizing, Lajos Varga (HUN)
ASSO 99
- Assterisco, Piergiorgio Zamboni
- Sconquasso AC&E, Albino Fravezzi
- Aron-Confusione, Elena Reboldi
DOLPHIN 81
- Twister Sterilgarda, Flavio Bocchio
- Insolente, Davide Ferrari
- Merak, Marcello Colosio
PROTAGONIST 7.50
- Pegaso, Valerio Manfrini
- Bessi Bis, Giuliano Montegiove
- Ariel, Claudio Marzollo
UFO 22
- Turboden, Paolo Bertuzi
- Wet&Pretty, Raffaele Gugole
- Jack Sparrow, Alessandro Vitali
MELGES 32
- O&Y, Luca Nassini
- Lexotan, Giovanni Montresor
- Caipirinha, Martin Reintjes
SURPRISE
- Macavela, Marko Aoberegger (AUT)
- Coriandoli, Giovanni Berti
- Teresina, Alberto Girardi
ORC HI-TECH
- Eclisse, Pietro Bovolato, LB10
ORC A
- Atreju, Andreas Zipperle
- Bravissima Vibatex, Sandro Vinci
- Graffio Vita Sol, Bruno Manenti
ORC B
- Spirito Libero, Claudio Bazzoli
- Tremendo, Fausto Gandolfi
- Blue Est La Vie, Markus Mair
ORC OVERALL
- Spirito Libero, Claudio Bazzoli
- Tremendo, Fausto Gandolfi
- Atreju, Andreas Zipperle
ORC <8 metri in reale
- Twister Sterilgarda, Flavio Bocchio
- Blue est la vie, Markus Mayr
- Cool Runnings, Thorkild Juncker (DEN)
ORC >8 metri in reale
- Bravissima, Sandro Vinci
- Balck Arrow, Walter Caldonazzi
- O&Y, Luca Nassini
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