In Montenegro se sei un natante non puoi navigare…
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Il Montenegro è sempre più una meta ambita per i diportisti. Ma non se avete un natante… Leggete cosa è successo a un nostro lettore proprio quest’estate…
“Una settimana orsono, dopo una crociera partita da Ancona, dopo aver disceso la Croazia, ci siamo spinti in Montenegro a Kotor. La capitaneria ci ha ordinato di lasciare il Montenegro entro 24 h, in quanto non potevano farci pagare la vignetta perché a bordo di un natante (privo di immatricolazione). Da 6 anni vado regolarmente due volte l’anno in Croazia senza alcun problema, ho il certificato d’uso del motore, l’assicurazione ecc.”ma qui siamo in Montenegro”e’ stata la risposta. Ne ho dedotto che i natanti non siano graditi… Saluti cordiali” Alberto Barigazzi
Cosa ne pensate? A voi è mai successa una cosa del genere?
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7 commenti su “In Montenegro se sei un natante non puoi navigare…”
La convenzione internazionale di Montego Bay impone che vi sia sempre un inscindibile collegamento tra imbarcazione e bandiera (stato di appartenenza) cosa ovviamente non possibile per i natanti non immatricolati.
Hanno fatto benissimo, purtroppo ci sono molti che se ne infischiano delle regole e non hanno rispetto dei paesi che invece le applicano. Navigare per quanto mi riguarda è una questione anche di Civiltà. In questo caso poi è ancora più grave perché i natanti non sono coperti dall’assicurazione durante “l’attraversata” a prescindere dalla marchiatura CE.
Un mezzo navale, privo di elementi di individuazione, di bandiera e senza documenti di bordo, come nel caso di un natante, costituisce un classico esempio di violazione dell’art. 91 della Convenzione di Montego Bay sul riconoscimento della “nazionalità delle navi”(comprese le unità da diporto) . Non bisogna dimenticare infine che i natanti sono coperti dall’assicurazione obbligatoria per i limiti di navigazione autorizzati (6 o 12 miglia) e nella malaugurata ipotesi di un incidente in mare in cui vengono coinvolte anche le persone, con feriti o altro, la compagnia assicuratrice non provvede al risarcimento dei danni, quando viene provato che il mezzo nautico navigava oltre i limiti di abilitazione.
Perdonate l’intrusione sono un lettore che solitamente non commenta, dove é scotto che un natante non possa navigare in Montenegro? Chi é in grado di dire che il natante non abbia navigato per tutto il Golfo costeggiando terra entro le 12 miglia dalla costa? O meglio ancora che la barca sia stata portata su un carrello e messa in mare in Montenegro? Non credo il problema sia l’attraversata…
Accidenti,dobbiamo dirlo ai Mini Transat da 6.5 metri che sono dei criminali che non rispettano le regole, e che addirittura a migliaia hanno attraversato non già l’Adriatico, ma persino l’Atlantico….
Tutti senza assicurazione, e con la complicità di stati canaglia sicuramente corrotti (Francia, UK, Portogallo, Spagna) che li lasciano partire, ed altrettanti stati canaglia corrotti di destinazione!!!
Meno male che ci sono gli attenti fustigatori dei commentatori del Giornale della Vela, che convenzione di Montego Bay alla mano, riportano legalità e giustizia…. Ehi, perché loro sinché sono navigatori competenti eh, a loro non la si fa!!!
..che evidentemente non si muiono più di fame …
Se non sbaglio per le regate vigono altre regole. E comunque nessuno vieta di immatricolare una barca inferiore a 10 metri per essere in regola anche all’estero. Non è obbligatorio se si naviga in Italia, ma quando si lasciano le acque nazionali si deve sottostare o alle regole internazionali o quelle del paese ospitante. E un natante italiano magari in Montenegro viene considerata un’imbarcazione non autorizzata. voi lo sapete? Loro probabilmente sì.
Qui non si vuole fustigare nessuno, il paragone si potrebbe fare con le biciclette che sono in grado di girare il mondo ma non possono andare in autostrada, almeno in Italia, è una regola, giusta o sbagliata che sia, da conoscere per chi visita il nostro paese. Il problema se mai come detto molte volte è burocratico, se fosse più facile registrare l’imbarcazione non si porrebbe il problema, è per questo che molti natanti preferiscono l’iscrizione ad un registro navale estero per esempio belga, molto più semplice da ottenere.