#4 La lettura dell’estate. Attorno al mondo su una barca di 6,50 metri. La partenza
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.
Il 25 settembre, quando fa il suo ingresso nel piazzale di Espa- ce Mer a Port Olona a Les Sables d’Olonne, sono lì a riceverla. È un’altra grande emozione. Non nascondo di essere stato pre- occupato anche perché, contrariamente agli accordi presi con il trasportatore, che prevedevano il trasferimento fino a Genova in nave, la barca ha sempre viaggiato su strada. Mi è preso un colpo quando, la sera del giorno in cui la barca sarebbe dovuta partire via nave dal porto di Palermo, ho voluto darle un ultimo saluto e controllare che tutto andasse bene e che non si fosse mossa sull’invaso del camion ma, entrato in nave, il camion non c’era… e non si era neanche mai presentato all’imbarco…!
Dopo innumerevoli chiamate sul cellulare del trasportatore ho fi- nalmente capito che, per guadagnare sul prezzo concordato, ave- va deciso di fare l’intero tragitto su strada e voleva non farmene accorgere. Messa una pietra sopra questa brutta esperienza, devo ora pensare a “riorganizzare” tutto qui in Francia e completare i lavori lasciati in sospeso in Sicilia. Per far questo, a Balestrate ho caricato la mia auto di ogni sorta di attrezzatura portando perfino un trapano a colonna. Prima di venire a Les Sables sono passato da mia madre, in Bourgogne, visto che mi farà da “assistenza” nel periodo pre-partenza. La base è un residence a due passi dal porto ma io, messa la barca in acqua i primi di ottobre, preferisco dormire spesso a bordo. Il posto che la Capitaneria mi ha offerto è al centro del famoso “Ponton du Vendée Globe”.Un grande onore per me.
Il mese trascorso a Les Sables d’Olonne è caratterizzato dalla messa a punto dell’albero e del sartiame, la finitura di un timone di rispetto, il posizionamento definitivo di tutta l’attrezzatura elettronica e dell’equipaggiamento di sopravvivenza. Metto anche a punto un sistema di air bag da attivare manualmente dall’interno in caso di necessità, per velocizzare il raddrizzamento della barca nell’eventualità di un rovesciamento. Fisso in maniera definitiva anche le telecamere stagne di bordo, che dovranno consentirmi di realizzare numerose ore di riprese video. In contemporanea delego a mia madre l’organizzazione e la protezione in sacchetti sotto- vuoto degli ultimi viveri, ma anche la preparazione dei file di musica che ascolterò con un lettore Mp3. Manca ormai poco alla partenza che prevedo entro la fine di ottobre.
Qui a Les Sables ho incontrato poche persone ma simpatiche, a partire da Jean Louis Chavantré, nel cui cantiere ho completato la barca e il suo amico Yvon Chauray, Charles e Stéphane che preparano un 50 piedi dall’altra parte del pontile, il direttore di Port Olona Jacques Archambaud che ospita il mio Findomestic Banca, Michel Poitevineau, Jean Jacques Clerc che è il Commis- sario ufficiale nominato dal WSSRC/ISAF per la registrazione del tempo di partenza e di arrivo, Miguel, Romain Lucat e sua moglie Stéphanie, Fabrice.
Manca ormai poco alla partenza, entro fine mese le previsioni annunciano un vento favorevole per prendere finalmente il largo. Parlo quasi ogni giorno delle condizioni meteo con Seb che sarà il mio “routeur” per tutta la discesa atlantica. In caso di bisogno Seb potrà contare sull’aiuto di Pierre Lasnier che ha dato la sua dispo- nibilità. Dopo il primo Capo sarà Romain a dargli il cambio. Jean Jacques mi consegna la scatola nera imposta dal WSSRC che viene così installata a bordo: registrerà la posizione, la data, l’ora, la velocità e la rotta ogni 300 metri…! Sono i giorni in cui rilascio qualche intervista alla radio, a TV Vendée, ad un giornale locale ed esco in mare per un reportage per FR3, uno dei canali televi- sivi nazionali. Non ho molta voglia di incontrare i media, anche perché manca veramente poco alla partenza e voglio godermi gli ultimi momenti a terra prima di prendere il largo. Non voglio che la gente mi distragga perché, se dovessi dimenticare un partico- lare, anche un solo elemento di tutto l’equipaggiamento che ho previsto, non me lo perdonerei.
Condividi:
Sei già abbonato?
Catamarani fuori dal coro per il 2025: guarda questi modelli
Catamarani 2025: quattro multiscafi per crociere da sogno
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche
Addio a Mauro Morandi, l’eremita “guardiano” dell’isola di Budelli
Si è spento a 85 anni Mauro Morandi, ex insegnante di educazione fisica originario di Modena, che per 32 anni ha vissuto sull’isola di Budelli, in Sardegna, in completa solitudine come un moderno Robinson Crusoe. A 85 anni è morto
Risolto il mistero del Pogo 50 “fantasma” arenato a Cefalù
Lo scorso 7 dicembre una barca a vela di 15 metri in buone condizioni ma senza equipaggio si è arenata nella spiaggia di Cefalù, in Sicilia. Dopo un’ispezione a bordo e una serie di accertamenti la Guardia Costiera ha identificato
Come si va in crociera in barca a vela sul Lago Maggiore
Capita spesso di raccontare di avventure, regate e traversate al limite del verosimile, esperienze “salate”, per così dire. Meno, però, capita che si parli di laghi. Eppure la vela non è certamente estranea alla tradizione lacustre, e non parliamo solo
Replica di nave vichinga fa naufragio: muore archeologa a bordo
L’archeologa di 29 anni Karla Dana è morta nel corso della spedizione “Legendary Viking Voyage” dalle Isole Faroe alla Norvegia a bordo di una replica di una nave vichinga che si è ribaltata per il maltempo. Doveva essere un viaggio