Maledetta burocrazia: se usi la chiamata di soccorso DSC del VHF prendi la multa. Ma…
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Vi raccontiamo un’altra storia di burocrazia miope e inutile, vessatoria per chi va in barca per diporto. Partiamo dall’inizio.
Ogni barca che naviga oltre le sei miglia dalla costa deve avere obbligatoriamente un VHF che per legge deve avere il tasto DSC (Digital Selective Calling). A cosa serve? Basta premere il tasto rosso DSC con scritto “Distress” che in italiano significa “pericolo, difficoltà, emergenza” per lanciare automaticamente una richiesta di soccorso (Securité/Pan-Pan/May Day) che viene ricevuta da tutte le navi e le stazioni a terra raggiungibili dal segnale del VHF (circa 25 miglia in condizioni ottimali).
Grazie a questo sistema di soccorso, che opera sul canale digitale 70 riservato esclusivamente a queste chiamate, senza alcun intervento manuale viene comunicato ai soccorritori il tipo di barca, la posizione GPS, l’ora della chiamata, il tipo di richiesta, a cui si può aggiungere anche un messaggio vocale.
Tutto bellissimo e soprattutto utilissimo. Peccato che questo servizio praticamente non si possa usare. O meglio, per poterlo usare un qualunque diportista deve effettuare una tale trafila burocratica, con conseguenti costi e perdita di intere giornate, che finisce, giustamente per non usarlo.
Oppure lo usa lo stesso, fregandosene della normativa ma è soggetto a multe salate.
Eh sì, perché l’utilissimo sistema DSC lo si può usare lo stesso, in barba alla burocrazia, semplicemente avendo il codice MMSI (Maritime Mobile Service Identity) ovvero numero unico a 9 cifre che identifica la propria barca e utile per effettuare anche chiamate automatiche, inviando la propria identita’ e indirizzare messaggi specifici a destinatari conosciuti, o riconoscere le stazioni che eventualmente chiamano o rispondono.
Ma anche qui per chi batte bandiera italiana, ci si incaglia nelle maglie della burocrazia a differenza, ad esempio, di chi batte bandiera belga che se lo vede recapitare a casa senza alcuna trafila.
Per ottenere l’MMSI chi batte bandiera italiana deve fare una richiesta al Ministero competente (Sviluppo Economico, chissa’ perché’) con tanto di marca da bollo (scarica qui il PDF della richiesta)
Ancora più facile se avete un EPIRB perché dovreste avere già quindi l’identificativo della vostra barca MMSI, necessario per attivare lo strumento.
USARE IL DSC “DISTRESS” SENZA FARE L’ESAME
Vi spieghiamo in poche parole come in pratica funziona l’attivazione del tasto rosso “Distress” per una chiamata di soccorso:
– alza il coperchio del tasto Distress sul frontalino del VHF e premilo per 5 secondi;
– verrà visualizzato un messaggio con il conto alla rovescia. Rilasciando il pulsante durante il countdown si interrompe la chiamata;
– se si ha tempo sufficiente si possono aggiornare i dati dell’emergenza. Se la radio non è’ interfacciata con il Gps bisogna inserire le coordinate e l’orario;
– ora la chiamata è pronta, si preme ancora il tasto Distress, per due secondi, e si verificano sul display le informazioni relative alla chiamata;
– per confermare la chiamata si ripreme il pulsante per altri 5 secondi.
SE VUOI USARE IL DSC SENZA MULTA DEVI ANDARE A ROMA
Ma se non volete rischiare di prendere la multa nella malaugurata possibilità’ di dover usare il tasto rosso “Distress” del DSC per richiedere soccorso, dovete entrare nelle maglie della burocrazia e dei balzelli. Infatti per essere in regola dovete effettuare un corso apposito per imparare ad usare il DSC e sostenere un esame che permette di ottenere l’ SRC (Short Range Certificate).
La sede dell’esame è solo a Roma e lì bisogna recarsi per effettuare l’esame (Ministero dello Sviluppo Economico, DGSCERP-Divisione 3-Commissione Esami GMDSS- Viale America, 201-00144 Roma- tel. 06 5444.2819).
LA SCAPPATOIA PER FARE L’ESAME SENZA ANDARE A ROMA
Ovviamente ci sono apposite scuole nautiche ed associazioni che per modiche cifre dai 100 ai 300 euro ti preparano all’esame. Ma c’è anche la solita scappatoia per non dover recarsi a Roma, ripetiamo unica sede per effettuare l’esame per usare senza incorrere in multe il DSC. Basta, ad esempio, iscriversi ad un corso organizzato in sedi più vicine alla propria residenza con rilascio di una licenza all’uso del DSC, ovvero SRC (Short Range Certificate), inglese (UK MCA) egualmente valido anche se si batte qualsiasi bandiera di ogni nazione del mondo, Italia compresa.
Morale della favola: ecco perché molti esperti consigliano di rischiare di prendere una multa, attivando egualmente il DSC in caso di richiesta di soccorso per la propria imbarcazione in caso di gravi situazioni di pericolo. Alla faccia della burocrazia.
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36 commenti su “Maledetta burocrazia: se usi la chiamata di soccorso DSC del VHF prendi la multa. Ma…”
E quando la società privata inglese che vi rilascia un src cessa l’attività e devi rinnovare? Certificato non valido e sei punto a capo mentre l’esame a Roma è un certificato emesso dallo Stato e sempre valido.
Inoltre l’uso del dsc senza certificato è sempre sanzionato. Perché non considerate che il certificato è una abilitazione all’uso dello strumento? Senza di esso quanti falsi allarmi?
Certo Andrea, a rigor di logica come darti torto, ma è possibile ancora semplicemente pensare di doversi recare a Roma per fare un esame ridicolo? Si può considerare l’utilizzo di radio VHF e SSB questione di sicurezza nazionale e mettere in piedi una baracca come quella italiana? Gli altri Paesi più pragmatici e sicuramente più avanti di noi in fatto di navigazione da diporto (es. Francia e UK) sono meno intelligenti di noi?
L’articolo che avete pubblicato è sviante e pericoloso!
Gli apparati in commercio sono tutti predisposti per la funzione DSC.
Soli l’inserimento del codice MMSI attiva il modem interno dell’apparato e ne abilita le funzionalità.
Se non viene inserito l’MMSI il tasto distress NON FUNZIONA.
Create false aspettativa nel diportista che così crede di poter comunque contare su una funzionalità che invece non c’è se non viene inserito l’MMSI!
Evitate di dare informazioni PERICOLOSE.
Grazie
Per doverosa informazione: In tutto il mondo, per poter utilizzare un apparato radio marittimo è necessario avere un certificato rilasciato con un esame. é ben vero che in Belgio non si paga la marca da bollo per ottenere l’MMSI, ma è obbligatorio avere il certificato, sostenendo un esame e quindi praticando un corso a pagamento.
Non è propriamente esatto
Io ho fatto la richiesta di bandiera belga e una volta ottenutala ho inoltrato la domanda per la licenza radio marittima al ministero delle poste che me l’ha inviata nel giro di uno-due settimane unitamente al mmsi senza dover sostenere nessun esame
Certo sig.Fabio. l’MMSI viene rilasciato ovunque (anche in Italia) senza fare esami perché è un dato legato alla apparecchiatura (Radio/Epirb/Ais/….) non al “marconista”. Si può immaginare che cambi l’MMSI se lincenziassero il personale della nave addetto alle comunicazioni?
In Italia vi faranno dichiarare che chi lo userà avrà un documento internazionalmente riconosciuto e richiesto anche su barche battenti bandiera Belga. Ne approfitto per segnalare che quando battete bandiera belga siete su territorio belga…è difficile poi conoscerne e leggerne le leggi. Il mio personale augurio, ai fini della sicurezza (prevenzione da guai) è che le agenzie che curano le pratiche per bandiera estera siano informate e informino bene i futuri Comandanti.
Bandiera Belga e tutto e’ risolto, alla faccia della burocrazia italiana. (Perche’ non fare l’esame sulla luna e non a Roma?) E chi va in barca e non sa usare il DSC, oltre al resto, stia a casa e mandi segnali di fumo come facevano gli indiani d’America.
Buon vento a tutti.
Vero!
Ieri alle 17 ho anticipato via mail la richiesta di bandiera al ministero belga. Dopo 35 minuti mi avevano già risposto che aspettavano i documenti che avevo inviAto ed avrebbero elaborato il tutto nel minor tempo possibile!
E io che mi struggevo per non immatricolare in Italia…… Bisogna lavorare con chi lavora ed immatricolare da chi offre un servizio!
Alberto
Su unità di bandiera belga, è obbligatorio avere il certificato radio, conseguito con un esame, anche se il VHF non ha il DSC o se hai l’EPIRB!
http://mobilit.belgium.be/sites/default/files/downloads/pleziervaart-F-31bis_gekaft-2015.pdf
non mi stupisco più di nulla di questo stato di merda. Il cazzo è talmente pieno che non entra più nessuna cacata italiota
l’ italia è definitivamente affondata…. non c’è Distress che tenga!
Lo stesso problema si ha per l’uso del AIS se si vuole che l’apparato trasmetta le proprie coordinate ci vuole l’MMSI e la patente GMDSS.
Un vero peccato.
articolo pericoloso, usare il dsc significa far parte del gmdss che significa anche svolgere un ruolo attivo nella gestione di un distress, ad esempio la gestione di un mede relè, prendere la src non significa solo saper pigiare un pulsante e l’esame non è affatto ridicolo, anzi è molto tosto, ben 4 prove, e si impara tantissimo.
Ma si dai, facciamo un esame anche per andare in bagno, un bel patentino con tanto di esame e prova pratica per venire istruiti su come non rischiare di fare la pipì fuori dal vaso??? Ma scusate in Italia non vige la scuola dell’obbligo? Una persona maggiorenne che ha studiato da 6 a 16 anni, deve sostenere un ulteriore esame per poter chiedere aiuto in caso di emergenza? Leggerà un diavolo di manualetto di istruzioni allegato all’oggetto e poi premerà il pulsante, no? Oppure mettiamolo nel programma della patente nautica … Robe da manicomio, andate a sostenere queste cose in Inghilterra e vi mettono dentro ….
Per il ruolo che ho nell’ambito della nautica e per i molti contatti avuti con diportisti di tutta Italia in questi anni, mi permetto di segnalare che il diportista consapevole (e spetta alle vostre riviste renderlo tale) è d’accordo che un apparato del sistema GMDSS che serve a mobilitare i soccorsi internazionali debba essere utilizzato conoscendone non solo il funzionamento ma anche le implicazioni connesse. Il diportismo è pronto a fare il passaggio dal patentino pagato e ottenuto senza corso a quello GMDSS ottenibile con un corso. Per questo motivo il Centro Studi “I ragazzi del Parsifal” che dirigo sta lavorando da anni affinchè questo corso sia alla portata di tutti e l’esame sia fattibile in capitaneria o al ministero delle poste vicino a casa o addirittura on-line! Ci sono sistemi certificati e affidabili. non creiamo altre lobby. A questo proposito segnalo molti siti tra cui uno finanziato dalla comunità europea.
Per brevità chiudo qui, con un warning, un tema utile e interessante e resto a disposizione.
Umberto Verna
ATTENZIONE: chi possiede questi apparati legga attentamente le istruzioni del proprio apparecchio e cerchi di capire la grossa differenza che c’è tra lanciare un PanPan (richiesta assistenza) e un MayDay (richiesta salvataggio).
Differenza evidenziata anche da un modo diverso di farlo partire dal vostro VHF DSC.
Per i sostenitori della bandiera belga:
Su unità di bandiera belga, è obbligatorio avere il certificato radio, conseguito con un esame, anche se il VHF non ha il DSC o se hai l’EPIRB!
http://mobilit.belgium.be/sites/default/files/downloads/pleziervaart-F-31bis_gekaft-2015.pdf
Se il corso a Roma e’ a pagamento la sua istituzione e’ ovviamente fatta perche’ i corsi sono tenuti dai parenti e amici di chi ha dovuto deciderne l’istituzione. I funzionari di stato ragionano cosi’. Nessun’altra spiegazione
è questa la amara verità: corsi a pagamento per ogni cosa per fare soldi!! in marina mercantile è così da oltre 20 anni e adesso vogliono far soldi anche con il diporto, tra poco si inventeranno un abilitazione obbligatoria da rilasciare previo corso a pagamento per l’ utilizzo del wc….
Se solamente l’autore dell’articolo sapesse:
– Cosa sono gli accordi mondiali che regolano l’architettura operativa / funzionale del GMDSS
– Cosa implica, a livello nazionale ed INTERNAZIONALE,
la pressione del tasto DISTRESS (od anche l’attivazione del EPIRB)
– Che l’utilizzo di apparati GMDSS è SEMPRE, per qualsivoglia bandiera, soggetto all’ottenimento dell’apposito certificato
– I rischi ed i costi che comporta l’utilizzo improprio della chiamata DISTRESS
Avrebbe scritto un articolo diverso, capace di fare informazione, e risparmiato tempo a tutti quelli che l’hanno perso leggendo questo testo che è più DANNOSO che inutile.
Consiglio vivamente a chi va per mare di investire poche centinaia di euro, una tantum, per conseguire un certificato vero (come quello che il ns MISE rilascia), che oltre alla carta rechi con se un contenuto formativo indispensabile per salvaguardare la vita propria ed altrui.
…e visto che la vita non ha prezzo, anche un la sottoscrizione di contratto SBM (idem: centinaia di eur/anno), con una licenzataria SERIA, può fare la differenza tra premere il pulsantone ed essere soccorsi, e premerlo e basta..
Ma quali parenti e amici…!
Antonio Di Rauso
http://gmdsscorsi.it/gmdss-corsi-di-antonio-di-rauso/
http://www.emagister.it/corso_gmdss_goc_general_operator_certificate-ec2511229.htm
http://web-archive-it.com/it/i/isticom.it/2012-10-08_393022_13/ISCOM_Istituto_Superiore_delle_Comunicazioni_e_delle_Tecnologie_dell_Informazione_Valutazione_QoS_Multimediali/
Sono concorde perfettamente con Umberto Verna, l articolo mi sembra fuorviante , e impreciso, sottolineo,che .un corso Src, fatto personalmente dura 8 ore compreso gli esami, ed èutilissimo che lo crediate o no,mentre quello molto più complesso IL GMDSS, anche questo fatto personalmente ,dura 20 giorni e le materie sono molto complesse e danno l’abitazione ad operare con qualsiasi stazione radio di bordo dal telex, al SSB, SISTEMI SATELLITARI ecc.quindi fatevi almeno un corso src, e speriamo che Umberto riesca con il suo progetto ad ottenere gli esami in ogni capitaneria almeno quelle dei porti principali .
chiarimento utile
GMDSS Fai da te…
http://www.frangente.com/ilfrangente/3490-art-GMDSS-SRC_Guida_all'esame.htm
http://www.frangente.com/ilfrangente/articolo.php?PR_COD=4543
http://www.frangente.com/ilfrangente/1455-art-IL_GMDSS.htm
Il sistema GMDSS e’ un valido sistema di sicurezza ed il suo utilizzo dovrebbe essere conosciuto da tutti coloro che comandano una imbarcazione o nave da diporto.
Senza entrare nella polemica delle patenti, patentini o licenze per operare is sistema DSC (in caso di emergenza la multa o sanzione e’ una questione di seconda importanza), esistono sul web dei corsi gratuiti, finanziati con fondi dell’Unione Europea, che insegnano l’utilizzo degli apparati sia di breve che di lunga portata, sia del Navtex. Vedasi, ad esempio il sito http://www.egmdss.com
Se poi si puo andare a Roma e sostenere l’esame ed avere la licenza, tanto di guadagnato.
Mi ripeto, apprenderne l’uso e’ fondamentale ed e’ una questione di sicurezza, anche nei confronti dei membri dell’equipaggio. E’ possibile farlo sul web gratuitamente. Basta spenderci un po’ di tempo. La multa in casi di utilizzo dell’apparato senza licenza nell’emergenza e’ una questione puramente secondaria (volendo si puo fare ricorso adducendo lo stato di necessita’). Se si ha la possibilità di sostenere l’esame ed avere la licenza tanto di guadagnato.
Per inciso, per le imbarcazioni battenti bandiera francese il MMSI, così come la licenza per gli apparati di bordo, viene rilasciato (e rinnovato annualmente) automaticamente Agence de Frequences senza alcun costo.
pessimo articolo, senza voler offendere l’autore, leggendo sembra che prima di scriverlo si sia occupato di temi che nulla hanno a che fare con il mare; ha il pieno diritto di esprimere la sua opinione e di supportarla con fatti e dati, non mi sembra però di leggere la necessaria obiettività richiesta. il titolo da giornale scandalistico è fuorviante e non informa su quella che è la normativa italiana ed internazionale. per quello che mi è dato conoscere solo da noi chiunque, su semplice richiesta in bollo è autorizzato ad utilizzare un vhf (non in dsc). la patente nautica, o meglio i quiz ai quali bisogna rispondere per conseguirla, chiedono delle spirali asintotiche piuttosto che dell’effetto del trim, ma non viene posto nessun accento sulle procedure di sicurezza “reali”.
riguardo al dover apporre una marca da bollo ed effettuare un versamento di ccp per sostenere l’esame consiglio di chiedere informazioni sui costi dei vari corsi esteri per i quali bisogna pagare tassa d’esame ed altri orpelli. mi hanno preceduto voci ben più autorevoli con le quali in linea di massima non posso che concordare. per concludere mi aspetterei che un giornale che si occupa di vela sia d’ausilio a chi naviga o a coloro che vogliano avvicinarsi a questo mondo.
Mi sembra che l’articolo, seppure in buona fede, risulti fuorviante e crea le giuste conoscenze per la formazione dell’opinione del lettore.
Alre e più autorevoli voci cui mi associo, hanno evidenziato che l’utilizzo di apparati facenti parte del sistema GMDSS comporta attivazione di meccanismi molto più complessi della chiamata di soccorso sul canale16 e pertanto è necessario che l’operatore conosca le corrette procedure previste dal sistema affinchè si evitino falsi allarmi; del resto è esperienza comune di quanto accade attualmente sul canale16 nonostante sia rilasciato un patentino anche in questo caso !!
Inoltre il fatto che gli apparati radio oggi in commercio prevedano la possibilità di utilizzare il sistema DSC, se non si è abilitati ad usarlo si può sempre fare la chiamata di emergenza sul 16; forse sarà diverso quando con il tempo il sistema di soccorso verrà attuato solo via DSC.
Si tende a polemizzare per quanto facciamo in Italia ma anche per il Belgio, di cui vediamo aumentare di giorno in giorno le bandiere sulle nostre barche, richiedono un’analoga abilitazione con tanto di esame; il nostro che viene fatto solo presso il MISE è un esame serio articolato su 4 prove di cui una effettuata su apparati REALI.
Suggerirei pertanto ad una autorevole rivista di cui sono stato lettore e abbonato per moltissimi anni di pubblicare un articolo che sia esaustivo delle norme vigenti (per esempio non è chiaro se l’utilizzo di un trasponder AIS richieda la patente SRC).
il Bla bla di chi s’e’ ingegnato un mestiere ” sul nulla ” NON conta. Se una radio e’ canalizzata ed e’ ” nautica” per usarla non serve il corso, ma leggere il libretto d’istruzioni. Direi che sia il caso di creare un corso per l’utilizzo di :
Kit vivavoced auto
Telecomando aperture delle portiere dell’auto
Telecomando dell’allarrma dell’auto
Bluetooth vivavoce ( e’ una radio ca55o ! )
GPS
Orologio barometro
Radio FM , se installata a bordo
e perche’ non farsi mancare un corsino sull’uso del telefonino in barca ?
E un corso di pompista se hai la sentina elettrica non ce lo cacciamo dentro ?
Siete ridicolo !
Alzi la mano chi ci campa con sti corsi !
73 !
verissimo!!! corsi a pagamento per ogni cosa per fare soldi!! in marina mercantile è così da oltre 20 anni e adesso vogliono far soldi anche con i diportisti, tra poco si inventeranno un abilitazione obbligatoria da rilasciare previo corso a pagamento per l’ utilizzo del wc, ovviamente ci sarà corso per wc entro le 12 miglia e senza limiti dalla costa…:-)
non sapete di cosa state parlando
okkio che il mare è una cosa molto seria….
Condivido. Non sapete di cosa state parlando. Informatevi, non importa fare corsi per capire che il GMDSS è una cosa seria. Certo, tocca studiare ma non è indispensabile un corso.
Non capisco tutto questo chiacchiericcio sui corsi GMDSS a pagamento: moltissimi tra diportisti e marittimi hanno sostenuto e superato l’esame GMDSS preparandosi da privatisti. In commercio ci sono molti libri sull’ergomento, su cui è possibile prepararsi: “Il Frangente” ne pubblica ben 5 (2 sono realizzati dal sottoscritto). Vi sono poi siti gratuiti quali e-gmdss con esaustive spiegazioni e simulatori.
La realtà è che vige un grande disinteresse e voglia di critica, da parte proprio di coloro che non conoscono minimamente l’operatività di base della rete delle comunicazioni radio.
Per sostenere l’esame in Italia è necessario solo pagare la tassa d’esame di € 25,00 e due marche da bollo.
Su bandiera belga, olandese ed inglese è fatto obbligo di sostenere un esame anche se si dispone di un semplice VHF. Non ci si può presentare come privatisti, ma si deve fare un corso a pagamento solo presso enti autorizzati.
Quindi studiate, imparate e finitela con commeti fuori luogo!
Restando sul tema “multa” in caso di invio di mayday senza il certificato operatore gmdss, non c’e’ nessuna multa.
Le Radio Regulations ITU (la summa regolamentare dell UIT – Unione Internazionale delle Telecomunicazioni, ratificata in toto dall Italia, dove si parla di tutto cio’ che e’ radio, incluso servizio radiomarittimo e gmdss), stabiliscono all articolo 30.2 che “nessuna di queste regole deve impedire a chicchessia di richiedere soccorso in qualsiasi modalita tecnica disponibile”.
L invio di mayday gmdss, sia via tastino rosso del vhf, sia via epirb, eccetera eccetera non puo essere sanzionato, non richiede nessun certificato operatore.
Al tempo stesso, in caso di mayday non giustificato (“c e’ bonaccia ho finito il gasolio arrivo tardi per cena” e compagnia, pigia il tastino rosso, va) chiaro si e’ sanzionabili, oppure se emesso inavvertitamente o in condizioni in un secondo momento divenute tali da non giustificarlo piu, le procedure sono molto esplicite su’cosa si debba fare per informare i centri di soccorso, se uno fa finta di niente e viene beccato a mio avviso merita tutte le sanzioni, mezzi di soccorso impegnati verso una situazione che non li necessita sono distolti da altri casi dove potrebbero invece essere necessari.
Messaggio precedente partito da solo o quasi…
Il gmdss e’ un sistema molto performante per la sicurezza in mare, se si desidera approfittarne a mio avviso piu’ che pensare alle multe bisognerebbe informarsi su come funziona..
R
non ho avuto modo di leggere tutti i commenti. E’ vero la burocrazia è tanta ma non scherziamo sulla sicurezza. Il DSC, e quindi tutto ciò che comporta, non è una passeggiata. Studiandolo si ha modo di capire il mondo del GMDSS e quante stupidaggini vengono raccontate nei vari corsi patente, navigazione etc. Consiglio a tutti di approfondirlo (DSC non vuole dire distress ma chiamata selettiva, quindi si usa per tutto per evitare di ingolfare le frequenze di traffico in fonia). Come per l’ISAF (corso di sopravvivenza) il DSC fa si che si stia per mare con maggiore consapevolezza
Mi sembra che questo articolo stia creando confusione e stia dando delle informazioni sbagliate, state confondendo DSC con il tasto Distress che sono due cose diverse.
Il DSC (Digital Selective Calling) e un sistema di chiamata selettiva digitale che si appoggia sempre con un MMSI ma serve solo per chiamare altre imbarcazioni che hanno anche loro il DSC, con un numero identificatorio come se fosse un cellulare per intenderci, Invece il tasto Distress e il tasto per inviare un segnale di soccorso in automatico, che si appoggia anche lui al MMSI ma non funziona se lo stesso non è stato inserito.
Che il sistema sia performante è fuori di dubbio: al punto che in Mediterraneo ormai si può pensare di sostituire l’ormai antiquato Epirb con Dsc / Ais magari con obbligo di ridondanza con un VHF portatile evoluto.
Anche il corso va bene ma la domanda é: perché tutto questo è “fuori” dalla patente nautica? Dovrebbe esistere un unico documento che insegna a navigare e usare la radio. Questa sarebbe semplificazione burocratica. Certo toglierebbe rumore di fondo e lavoro a qualche super esperto.