“Ho perso la Giraglia per salvare una barca”

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giraglia
C’è un signore che è stato chiamato sul palco alla premiazione della Giraglia Rolex Cup allo Yacht Club Italiano, ed è stato insignito del premio “Fair Play” per aver soccorso una barca in difficoltà durante la notte di burrasca tra il 16 e il 17 luglio
(il Grand Soleil 34.1 Mariel di Federico Massari, ve ne parliamo qui), 20 miglia a nord dello scoglio della Giraglia. Questo signore si chiama Franco Salmoiraghi, è armatore dell’X-332 Aria di Burrasca e ha trenta Giraglie alle spalle. A lui quel premio proprio non va giù, ed è rimasto molto amareggiato.

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L’X-332 Aria di Burrasca

COME ESSERE PENALIZZATI FACENDO IL PROPRIO DOVERE
Mi aspettavo di essere premiato come vincitore della classifica combinata tra le regate costiere e la lunga in classe ORC B, e ci sono rimasto con un palmo di naso”, racconta. “L’aver soccorso l’equipaggio in difficoltà di Mariel (peraltro suo diretto avversario da un po’ di anni, ndr), che aveva perso la pala del timone, ci è costato circa 5 ore di tempo, tra deviazione per raggiungere l’imbarcazione – con un libeccio di almeno 35 nodi e onde piramidali alte oltre tre metri – e ore passate accanto alla barca in attesa dei soccorsi. Tempo che, nonostante la nostra ovvia richiesta di riparazione, non ci è stato abbuonato. Eravamo reduci dalla vittoria delle costiere (3-2-1 i parziali) e ci sarebbe bastato un piazzamento tranquillo alla lunga, intorno al decimo posto, per assicurarci il trionfo. E invece no, ho appreso con stupore del sedicesimo posto finale alla prova d’altura, che ci ha fatto scivolare al secondo posto. La nostra richiesta di riparazione è stata respinta dalla Giuria”. Motivazione, come potete leggere nel pdf originale del verbale che vi alleghiamo, sostenuta dal fatto che la prova d’altura della Giraglia è una regata “a sé” e “l’entità del tempo perso e la variabilità delle condizioni meteomarine rendono impossibile dare un compenso in tempo o punti alla barca. Secondo Salmoiraghi, “sarebbe stato semplice assegnarci la posizione che occupavamo al passaggio della Giraglia, ovvero, stando larghi, un terzo posto”. RICHIESTA DI RIPARAZIONE E DECISIONE DELLA GIURIA

L'X-332 Aria di Burrasca
L’X-332 Aria di Burrasca

UNA DECISIONE QUANTOMENO DISCUTIBILE…
Una decisione, quella dei giudici, che cozza contro la regola 62.1 (appendice C) del Regolamento di Regata Internazionale. Citiamo testualmente: “Una richiesta di riparazione o una decisione del comitato delle proteste di prendere in considerazione una riparazione, deve essere fondata sul reclamo o sulla possibilità che il punteggio di una barca in una prova o serie è stato o può essere, non per sua colpa, significativamente peggiorato da… (punto C): l’aver aiutato una barca o un concorrente (fanno eccezione ovviamente la propria barca e il proprio equipaggio) in ottemperanza della regola 1.1 (sic!) del Regolamento”. La quale recita: “Una barca o un concorrente deve dare tutto l’aiuto possibile ad ogni persona o mezzo in pericolo.

E UNA BEFFA (PERICOLOSA)
La consegna del premio “Fair Play” inoltre è stata vista da Salmoiraghi quasi come una beffa, peraltro pericolosa: “Qui si è fatto confusione tra fair play e dovere. Il dovere (peraltro dal valore giuridico, visto che chi non lo fa è perseguibile penalmente) di uomo e sportivo di soccorrere chi è in difficoltà. Premiarmi con tale titolo è una scelta sbagliata e pericolosa, che lascia passare il messaggio ‘se ti aiuto sono un eroe’ e, di conseguenza, che in caso di richiesta d’aiuto, ci si possa anche girare dall’altra parte”. E poco importa se, una volta sceso dal palco, Salmoiraghi s’è visto consegnare simbolicamente la coppa di primo classificato dall’equipaggio dell’Xp33 Controcorrente, vincitore della combinata (splendido gesto sportivo): Ricorrerò in appello, perché voglio andare a fondo della faccenda”.

GIUDICATI “IN CONTUMACIA”
Anche perché, prosegue Franco, “quando alle 14,30 del giorno 17 ho depositato in segreteria dello YCI la mia richiesta, la signora che la ha ricevuta a sue mani, su mia richiesta a che ora sarebbe stata discussa, mi ha detto, in presenza di altre persone, che il sig. Eugenio Torre, presidente di giuria non sarebbe arrivato prima delle 19. A quel punto, ho preso il treno per Sestri Levante con il mio equipaggio per arrivare a casa, farmi una doccia salutare dopo 2 giorni e 2 notti di navigazione, con l’intenzione di ritornare a Genova per le 19. Invece, l’udienza si è tenuta alle 17 (vedi orario di chiusura 17,55 sul verbale di cui sopra). Solo allora ho trovato sul mio telefonino una chiamata, era Torre che mi informava che, dato che eravamo assenti all’udienza non avevamo più la possibilità di far valere le nostre ragioni. Doppiamente vergognoso non averci dato riparazione e nemmeno averci sentito. Oltre a tutto, avevo indicato Mariel e il suo armatore Massari come testimoni del fatto. In quel momento loro erano a Macinaggio dopo il salvataggio in elicottero. Mi chiedo : una giuria non dovrebbe prendere le proprie decisioni con cognizione di causa? Cosa impediva di rimandare la decisione a Sabato mattina visto che le premiazioni erano alle 11 di mattina e dare tempo a me di controbattere e a Mariel di confermare le mie parole? Ma poi, non è una protesta che coinvolge altri concorrenti e/o il comitato ma una semplice richiesta di riconoscere a Aria di Burrasca il tempo che ha perso nel salvataggio. Riconoscimento DOVUTO a norma di regolamento, di buon senso e di marineria. Come ho detto alla premiazione questa decisione amareggia e delude profondamente”.

Mariel di Federico Massari: dopo che l'equipaggio ha abbandonato la barca alla Gorgona, l'imbarcazione è stata recuperata davanti all'isolotto del Tino
Mariel di Federico Massari: dopo che l’equipaggio ha abbandonato la barca alla Gorgona, l’imbarcazione è stata recuperata davanti all’isolotto del Tino

COME SONO AVVENUTI I SOCCORSI
Aria di Burrasca”, racconta Salmoiraghi, “è stata l’unica imbarcazione (e sottolineo, con amarezza, l’unica tra i concorrenti! Non erano in acqua neanche barche assistenza a cura dell’organizzazione come nelle edizioni scorse: molto strano, con 268 scafi in acqua e un avviso di burrasca…) che è accorsa appena possibile alla richiesta di soccorso (mayday) lanciata dallo yacht Mariel che aveva perso il timone a circa 20 miglia a nord dello scoglio della Giraglia. Abbiamo raggiunto Mariel che oltre a tutto, aveva la radio in avaria, non tirava a più di 2 miglia, e fatto ponte radio con compamare Livorno, Livorno radio, le stazioni della Securité corse e con un cargo, dirottato dul posto dalla Capitaneria francese, che dopo circa 2 ore è arrivato in zona e ha ridossato Mariel dalle onde e dal vento. Davvero una bella e improvvisa burrasca e una grossa avventura per l’equipaggio del Mariel ma anche per quello di Aria di Burrasca, che per fortuna si è conclusa nel migliore dei modi”.

Eugenio Ruocco

PER SAPERNE DI PIU’:
COSA E’ SUCCESSO ALLA “GIRAGLIA DELLA BURRASCA”
TUTTI I VINCITORI DELLA GIRAGLIA

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12 commenti su ““Ho perso la Giraglia per salvare una barca””

  1. Il redress è il fondamento delle regate d’altura. E’ stato chiesto più volte in diverse edizioni di deviare dalla rotta di regata per portare aiuto ai concorrenti. Ci sono mari e situazioni dove solo gli avversari sono i più vicini alla barca in pericolo, è successo alla Vendee Globe, alla Volvo Ocean Race o Whitbread, Fastnet. La decisione della Giuria dimostra una filosofia davvero poco lungimirante. Se proprio non volevano cambiare le sorti della regata e vincitore probabilmente già acclamato, potevano riconoscere un tempo inferiore (alla fine fanno sempre così), ma dovevano riconoscere l’aiuto portato. Questo dimostra anche la poca conoscenza delle regate di queste giurie ormai antiche.

  2. adolfo mellone

    A “Controcorrente” il premio “Fairplay”, ed a “Aria di Burrasca” la giusta compensazione ! In appello, ricorrete alla Giuria d’ Appello !

  3. Vicenda sconcertante. Non si capisce se frutto di ignoranza o pressapochismo…
    Se esiste la possibilità di un appello fatelo.
    Complimenti a tutto l’equipaggio e all’armatore per la regata e il soccorso. Velisti veri!

  4. Giovanni Gualandi

    Anni fa lo stesso presidente di giuria ci ha tolto il primo posto in Giraglia per motivi altrettanto discutibili.
    Sembra provarci gusto…

  5. Non entro in merito a Regole di Regata, recuperi, handicap eccetera ! non sono un esperto e, in questo caso, mi appare del tutto ininfluente esserlo. Da Persona che ha vissuto il Mare per oltre 40 anni e che, di conseguenza, dal Mare ha tratto un’esperienza unica e meravigliosa, vorrei solo aggiungere che “Aria di Burrasca”, intesa come il suo Armatore e tutto il suo Equipaggio ha fatto “semplicemente”! quello che la Legge del Mare e di tutta la Marineria esige. Assistere un Equipaggio in difficoltà, una Barca in avaria è quanto di più nobile si possa fare per onorare la propria Barca. Per me “Aria di Burrasca” avrebbe dovuto essere premiata con un premio “overall”, la dizione “fair play ” non rappresenta in alcun modo quanto è stato fatto, il “savoir fair “è bellissimo ma non è applicabile ad un soccorso in Mare dove l’Armatore mette a repentaglio la sua sicurezza, quella del suo Equipaggio e della Barca ! Ridicolo il premio ” fair play” !!! Sì, ho detto semplicemente, perché nell’animo di ogni Marinaio non esiste il vanto di aver fatto il proprio Dovere…è semplice realtà ! Quello che temo, e la decisione della Giuria ne è una dimostrazione, che anche sul Mare tendano a prevalere le leggi degli “sponsors” del danaro e della prestazione al di sopra di tutto, ricalcando in modo squallido le logiche che governano l’odierna società ! Spero si possa tornare indietro e non farsi sopraffare da questa mentalità. “Aria di Burrasca ha fatto “semplicemente” il suo Dovere e spero che questo sia un Esempio che faccia riflettere tutti su quello che è fondamentale nella Vita sul Mare e nella Vita quotidiana. “Aria di Burrasca” …una Grande Barca con un Grande Equipaggio ! e questo nessuna Giuria al mondo potrà mai negarvelo !!!
    Cap. Corvetta ( ris. cpl ) Alwyn CRAMER Armatore del “Birbona”

  6. aria di burrasca non avrebbe nemmeno dovuto fare richiesta, il Comitato avrebbe dovuto provvedere di default.
    ho incontrato l’armatore dei Aria di burrasca a Sestri Levante, ascoltato il suo racconto e provato tanta ammirazione.
    non avranno vinto la Giraglia, ma si sono guadagnati la mia ammirazione. il mare è questo, nobiltà d’animo, eleganza, sportività sempre e comunque. non una coppa da tenere sul caminetto.

  7. Franco Salmoiraghi armatore di Aria di Burrasca ITA 12975

    Ringrazio ognuno di voi per i pareri pubblicati, che condivido appieno, ma il Capitano di corvetta Alwin Cramer , nel suo commento all’accaduto, ha ben sintetizzato lo spirito con il quale tutto l’equipaggio di Aria di Burrasca ha affrontato la vicenda.
    Il salvataggio e la salvaguardia della vita umana in mare è, prima di tutto, un DOVERE che io e il mio equipaggio rispettiamo come Uomini e Marinai. Non siamo rammaricati per la mancata posizione sul podio, i giudici dovranno rispondere in appello della loro “strana” decisione, ma soprattutto perché questa costituisce un pericoloso precedente che contraddice uno dei principi fondamentali della marineria oltre che il regolamento. Il soccorso in mare è un dovere per ogni marinaio, il ‘fair play’ è un’altra cosa.

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