Dritte e segreti di chi ha navigato 30mila miglia per scoprire il Mediterraneo segreto
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Giovanni Aliverti naviga da 30 anni in Mediterraneo, durante i quali ha percorso oltre 30mila miglia. è da lui che ci facciamo dare le dritte per una crociera perfetta. Si avvicina l’estate e il mare si riempie di barche. Quali sono le mete che ti senti di consigliare per fuggire (per quanto possibile) dalla pazza folla?
Fuggire dalla “pazza folla” in luglio ed agosto non è facile. Per “limitare i danni” bisogna scegliere accuratamente i luoghi ed applicare qualche semplice regola comportamentale. Per quanto attiene i luoghi, l’affollamento dipende essenzialmente da due fattori; la vicinanza di strutture portuali turistiche facilmente raggiungibili e la quantità di ridossi disponibili nella zona (che determina la concentrazione di barche).
Per chi cerca la tranquillità, vale sicuramente la pena di investire un giorno o due per navigare un po’ di miglia ed allontanarsi dai grandi centri turistici (è un piccolo impegno di tempo e fatica che ripaga ampiamente). Per esempio in Sardegna le barche tendono a stare la intorno ai due estremi dell’isola; la zona delle Bocche a nord e la zona che va da Carloforte a Villasimius a sud. Lungo le coste centrali dell’ isola ci sono molte meno barche. Ci sono zone molto frequentate, oltre la Sardegna e la Corsica, ad esempio l’isola d’Elba, con una grande quantità di ridossi che consentono alle barche di “spargersi”.Dal punto di vista dei comportamenti, il mio primo consiglio è quello di essere ben consapevoli di ciò che si vuole. Andare in porto o in marina in alta stagione significa trovarsi spesso con molte barche e tanta gente, che ad alcuni può anche divertire. Io cerco di stare il più possibile in rada e di accedere ai porti lo stretto necessario. A volte può essere interessante per visitare i luoghi. La rada consente di approfittare delle prime ore del giorno per godersi le baie in tranquillità prima che arrivi la folla delle barche che hanno trascorso la notte in porto.
Venendo ai luoghi (limitandosi ai mari ad ovest dell’Italia) consiglierei sicuramente la Corsica specie il golfo di Girolata e quello di Porto (sulla costa ovest) stando attenti al Mistral. Oppure in Sardegna dove cercherei di raggiungere l’area intorno all’ isola di Mal di ventre (costa ovest) e l’area a sud di Arbatax, inclusa l’area del salto di Quirra (sulla costa est). Per chi preferisce non allungarsi troppo consiglierei senz’altro l’Elba che è sicuramente molto battuta, ma dove la grande quantità di ancoraggi consente anche in agosto di trovare spazi ragionevoli. Un discorso a parte va fatto per la Grecia, dove è ancora possibile trovare posti tranquilli pur prestando attenzione al Meltemi. Dovendo citare qualche posto direi l’isola di Amorgos, lo scoglio di Levitha (entrambi nelle Cicladi) e l’area intorno a Capo Karsi (la punta sud-ovest del Peloponneso). Analogamente la costa Turca offre un’infinità di ridossi, ma forse, purtroppo, non sono tempi per frequentarla.
La tua prima barca è stata un 26 piedi (ora navighi su un Comet 41S). A prescindere dalle dimensioni, cosa deve avere sempre una barca per godersi al meglio una crociera?
Prima di tutto, una barca con una buona tenuta del mare ed uno skipper/armatore consapevole della dimensione mare. Poi per stare comodi, direi che un buon tendalino che protegga dal sole di giorno e dall’ umidità di sera può già costituire un buon inizio…… Per chi vuole evitare i porti direi un buon serbatoio di acqua dolce (o un desalinizzatore), una linea di ancoraggio adeguata che faccia dormire tranquilli (io ho 80 metri di catena), ed un tender comodo da usare. Siccome gli imprevisti sono sempre in agguato, un minimo kit per la riparazione delle vele, aghi, filo ed un foglio di dacron adesivo (specie quest’ultimo risolve molte situazioni). Infine, per godersi le serate in rada, direi che un buon bicchiere, con la giusta moderazione, e dei biscotti al cioccolato non dovrebbero mancare.
E cosa non deve mai mancare in tema di sicurezza?
Punto importantissimo. Anche qui i fronti sono due; le dotazioni ed i comportamenti. Per le dotazioni la prima cosa sono i salvagenti automatici che possano essere indossati con facilità e comodità e che abbiano l’anello per agganciarsi ad un cordone di sicurezza. Le lifeline che possano essere installate per consentire di camminare fuori dal pozzetto in sicurezza. Poi direi un dispositivo EPIRB ed una radio VHF portatile. Per chi naviga all’estero, raccomanderei un dispositivo navtex per avere la sicurezza di leggere sempre i bollettini e gli avvisi in tranquillità. In quanto ai comportamenti credo che ogni skipper debba decidere liberamente in base al tempo, alle condizioni dell’equipaggio ed alla navigazione che si deve percorrere. Dovendo dare alcune indicazioni direi primo pianificare le navigazioni (anche le più semplici) studiando la rotta (magari identificando i potenziali punti critici) e consultando i bollettini. Secondo illustrare agli ospiti l’uso dei dispositivi di sicurezza. Terzo far indossare i salvagenti quando opportuno, tendenzialmente quando si riduce tela e la notte. Infine, non farsi impressionare dalle condizioni del mare, se dovesse capitare una “turbolenza” imprevista e cercare sempre di essere calmi ed infondere tranquillità all’equipaggio (tranquillità non incoscienza).
Come funziona il tuo ruolo di skipper? E’ effettivamente un aiuto nel coprire i costi di gestione della barca?
Sailsquare è un’ottima soluzione per contenere i costi di gestione della barca. Offre la possibilità di farti conoscere a decine di migliaia di persone e consente, tramite il suo sistema di recensioni, di premiare gli armatori più attenti. Inoltre credo si diffonderà sempre di più perché offre una grande diversità rispetto alle soluzioni di noleggio tradizionale. Primo le barche, le società di noleggio tradizionale hanno generalmente uno o due tipologie di barche spesso tutte uguali o comunque simili. Con Sailsquare poiché gli armatori sono tanti e diversi, anche le barche sono le più disparate, di ogni tipo e dimensione. Nessuna società di noleggio tradizionale potrà mai offrire la stessa diversità. Questo vale anche per i porti di imbarco; le società tradizionali devono per forza concentrare le proprie barche in porti dove hanno le loro basi, al contrario gli armatori individuali sono sparsi ovunque.
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4 commenti su “Dritte e segreti di chi ha navigato 30mila miglia per scoprire il Mediterraneo segreto”
Per i biscotti al cioccolato suggerisco degli ottimi Oro Ciok 🙂
Ho navigato con Giovanni per una infinitesima parte delle miglia da lui percorse, oltre ad essere skipper esperto, attento e responsabile/coscenzioso è persona estremamente gradevole e piena di interessi con cui poter scambiare pensieri ed opinioni su ogni argomento dal più banale al più complesso. Inoltre la sua lunga esperienza per mare, lo colloca nella schiera di quei marinai che ne hanno veramente tante da raccontare.
Un abbraccio e complimenti per i suggerimenti, peraltro a me noti per averli vissuti in diretta 🙂
Freddynofear
Giovanni è un bravissimo skipper e un ottimo compagno di barca (e non solo di barca, ovviamente)… due aspetti che non sempre convivono nella stessa persona! Bella la foto iniziale, al timone con vento forte e tempo burrascoso, ma avreste dovuto vederlo all’opera in piena bonaccia, fermi a un pelo dalla diga foranea, con le vecchie vele stracciate dal groppo che ci aveva investito poco prima, il motore in panne e in attesa del temporale che vedevamo rotolare giù dalle montagne d’Abruzzo… eppure entrammo nel porto-canale… grazie Giovanni, ricordi bellissimi… con te il divertimento era/è assicurato! E poi, nessun timore, da giovani frequentavamo ben altre barche, vere tinozze a paragone della bella scattante ottima Nausicaa! RGD
Giovanni è uno skipper di grande esperienza. Ho navigato con lui per diversi anni e l’ho sempre ammirato per la sua calma, competenza nonché per il suo rapporto passionale col mare e con la sua barca.
Inoltre ha grandi capacità didattiche e le ha impegnate più volte con successo anche con giovani velisti: in particolare l’ho visto all’opera con bambini tra i 6 ed i 10 anni.
Infine, voglio segnalare il suo senso dell’ospitalità e la sua signorile cortesia.
Navigare con lui è un grande piacere e un’esperienza formativa.
Great Giovanni!