GIRAGLIA SHOCK: burrasca, incidenti e gravi avarie, intervengono gli elicotteri
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L’avevamo detto che sarebbe stata una notte difficile alla Giraglia Rolex Cup a causa della burrasca, infatti vento e mare hanno mietuto tre “vittime”: a 60 miglia da Genova, il Grand Solei 341 Mariel di Federico Massari, 20 miglia dopo aver doppiato lo scoglio della Giraglia, ha lanciato il May Day per aver perso il timone. E’ intervenuta la Guardia Costiera francese che ha inviato un elicottero. L’equipaggio è stato soccorso e si trova ora a Macinaggio, in Corsica (stanno tutti bene).
NOTTE MOVIMENTATA PER LA GUARDIA COSTIERA
Un’altra imbarcazione, un Comet 45S, Ireal di Alberto Pagliano, con 11 velisti a bordo, ha chiesto aiuto alla Capitaneria di Porto di Genova dopo avere rotto il timone 25 miglia davanti alla Spezia. Per prelevare parte dell’equipaggio alle prime luci di oggi si è alzato in volo l’elicottero da Sarzana. L’operazione è stata complessa a causa forte vento e dal mare grosso. Quattro degli undici velisti sono stati prima trasbordati a Sarzana e quindi trasferiti al pronto soccorso della Spezia: stanno bene anche se sono molto provati dalla notte passata in balia del mare. Una motovedetta con a bordo il resto dell’equipaggio ha scortato il resto dell’equipaggio sino al porto di Spezia. Un’altra imbarcazione, X-Elor, X-412 di Daniel Gallina ha avuto un’avaria ed è stata soccorsa, all’una di notte, dalle motovedette della guardia costiera cinque miglia davanti a Portofino. L’imbarcazione, con 11 velisti a bordo, è stata trainata sino al porticciolo di Santa Margherita.
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21 commenti su “GIRAGLIA SHOCK: burrasca, incidenti e gravi avarie, intervengono gli elicotteri ”
Capisco la sensazionalita’ di un titolo invogli la lettura ma 3 barche soccorse di cui una per rottura timone, su 200 partecipanti, nn mi pare un ecatombe.
Peccato perche’ cosi si scredita la serieta’ di una testata
Caro Luca, tenga presente che – almeno a mia memoria (sono nato nel 1984) – non ricordo edizioni più o meno recenti della Giraglia dove sia stato necessario l’intervento degli elicotteri, per cui a mio avviso è lecito pensare che sia stata un’edizione “fuori dalla norma”. Sono partiti in 268, da tracking arriveranno in 211, quindi 57 sono stati i ritiri… Non si tratta di cifre proprio trascurabili, a mio avviso…
Cordiali saluti e buon vento,
Eugenio Ruocco
Il Giornale della Vela
le garantisco, siccome io c ero che le condizione del mare e del vento intorno alle 22 alla giraglia erano davvero al limite e se si è evitato il peggio è per la perizia degli equipaggi, e per un po di fortuna, noi su un fast 37 con due mani e tormentina nn riuscivamo a governare, dopo almeno 3 ore di battaglia siamo entrati a Macinaggio cosi come almeno un altra decina di barche tutti con qualcosa di rotto, noi lo spi a brandelli. La guardia costiera di Macinaggio era gia fuori e le chiamate di soccorso sul 16 nn si contavano, quindi quelloche questo articolo racconta, e solo una piccola parte di quello che è successo
Ma come fate a parlare di vittime che si tratta di barche in avaria!
Invece trovo che la notizia debba essere trattata con la giusta importanza . Ho fatto più di 15 Giraglia ma condizioni particolari come questa, a metà giugno, non ne ricordo ….
Farei una riflessione sulla robustezza delle appendici di queste imbarcazioni.
Trovo il titolo e buona parte dell’articolo inappropriato sembra ci siano stati dei morti! Capisco l’importanza dei soccorsi, ma mietere vittime significa ben altra cosa!
Concordo con i commenti degli altri lettori, tra appassionati non importano titoli simili,avremmo letto la notizia ugualmente ma senza apprensione .
Si parla della perdita del timone ma non si entra troppo nei dettagli, in queste regate sono richieste dotazioni di emergenza ISAF particolare e magari sarebbe utile che il CDR faccia le opportune veriche se gli skipper/armatori abbiano rispettato i regolamenti. Per fortuna per ora non si parla di vittime ma se ci fossero state e si scopre che a bordo non c’era ad esempio la barra di emergenza sarebbe da sanzionare gli irresponsabili
Caro Giornale della Vela, quando e dove e’ stata scattata la foto che pubblicate a corredo di questo sensazionale articolo? Grazie
Si tratta di una foto d’archivio della Guardia Costiera svedese che ben illustra la situazione!
Cordiali saluti,
la Redazione
No comment!
Ma leggete rilassati e visto che lo siete, da velisti maturi…. Ognuno a spargere in ogni dove i propri titoli da esperti… Leggete, traete le vostre conclusioni, senza rivendicare chissà’ quale plauso…..
gentile redazione, noi (imbarcazione QQ7) siamo arrivati a genova alle 0.40 (è stato necessario tagliare una drizza spi col coltello e poco dopo si è spaccato un frenello x cui siamo arrivati con barra d’emergenza). top speed circa 22 nodi. certamente è stata una circostanza non comune e non priva di rischi però, anche per chi è a casa e legge, non mi pare opportuno usare parole come “ECATOMBE” e “VITTIME” (mi ha appena telefonato un amico velista x sapere se ero vivo…).
le reazioni immediate a queste iperboli sono ansia e preoccupazione, ma quelle immediatamente successive sono di perdita di credibilità verso chi scrive e chi ne ospita l’articolo.
grazie, saluti
È sempre più frequente sentir parlare di chiglie e timoni dopo una burrasca seria. Le appendici non si devono rompere e credo che il calcolo di queste strutture debba essere un argomento da rivedere. Per il resto credo che sia stata una Giraglia impegnativa con una percentuale di avarie e ritiri nella norma, considerate le condizioni.
In fondo alle notizie sensazionali siamo abituati, chi non legge le mitologiche meteobufale di tutti i giorni!
Che siano morti o no cento buoi, quello che in realtà mi sembra strano è la quantità di avarie tecniche: non è colpa né del mare né del marinaio se si rompe il timone. Si tratta di tutte barche nuove, come mai i timoni si rompono come biscotti? Questo sì fa notizia. Ecatombe della serietà dei cantieri?
Mi associo al biasimo generale per i toni da Studio Aperto anziché da seria rivista di settore. La vera questione è
1) perché si lancia un mayday anziché un panpan senza una chiara ed imminente minaccia per la sopravvivenza dell’equipaggio? Forse perché i comandanti fifoni nn hanno fatto le procedure 6.x isaf…
2) perché YCI nn impone le norme e certificazioni 6.x in giraglia come viene fatto per la Roma x 2 e middle
Mi associo in pieno con gli altri.
Articolo e giornalista assolutamente biasimabili.
Spero che i vertici della redazione ci pensino su.
caro giornale della vela, non capisco il sensazionalismo esagerato che usate nei toni del titolo e del testo dell’articolo. Non c’è niente che possa far parlare di shock su 3 barche in avaria che richiedono l’intervento dei soccorritori. Ci sarebbe piuttosto da scrivere sui timoni che si smontano per una libecciata del tutto ordinaria in mediterraneo: in questo caso sì che i numeri mi sembrano rilevanti. In quanto agli altri ritiri, se non se la si sente di affrontare una burrasca e si decide per il ritiro, è un sintomo di saggezza da parte dello skipper ed un’eventualità frequente nel nostro amato sport. Ma dove sta lo shock? Forse dovreste rivedere i vostri parametri di giudizio e provare a dare il giusto peso alle notizie. Ricordatevi che si suppone che voi sappiate di vela e chi vi legge, almeno un po’, anche… Lasciate ad altri i titoli e gli articoli sensazionalisti e recuperate un po’ di serietà, per favore!
Ve lo ricordate quel comico che partiva con : “attentato!!!”, e direi che siamo lì. Facciamo invece una considerazione seria su una manifestazione che negli anni è diventata una passerella invece che una gara d’altura e che non ha mai dato importanza alla sicurezza come avviene nelle altre classiche del mediterraneo. Circa 10 anni fa anche alla mia imbarcazione è capitato di perdere il timone (proprio la pala). Ma l’equipaggio preparato non ha fatto cinema, in generale però alla giraglia il livello è molto basso e spesso insufficiente ad affrontare una sventolata. Motivo per cui YCI dovrebbe alzare gli standard di sicurezza.
I giornali devono vendere … basta leggere una locandina dei giornali nelle edicole in fondo è quello il loro mestiere ed è giusto cosi’.
X la giraglia ho partecipato e visto, tranne pochi (veramente pochi) soliti noti, un livello assolutamente basso contrariamente a quanto visto nella 151 .
Molte le barche che hanno sempre e solo partecipato alle regate a bastone, alleggerite al massimo e poco attrezzate per la vera altura con equipaggi impreparati alle lunghe o addirituura improvvisati in qualche caso ho notato senza life line e con autogonfiabili scaduti. Sono convinto che per mariel sarebbe bastato avere un ancora galleggiante e un po’ di motore per stabilizzarsi quel tanto che era necessario sempre chè non avesse una via d’acqua aperta o avaria al motore. Per i timoni spero non siano rotti perchè manipolati o sostituiti con strutture alleggerite.
Io mi sono divertito
buon vento
Caro omonimo Luca, ti parlo da “almost 60 years” di mare e ti dico che anche la perdita di un timone potrebbe portare all’immediato affondamento della barca, il tuo modo di parlare mi fa capire che forse il mare vero tu lo hai sempre visto dal telefonino, fanno benissimo a dare importanza a queste notizie molto gravi, anche con titoli da giornalisti. Ricordati che solo pochi giorni fa è sparita Sirius nel mediterraneo, con due persone a bordo in una burrasca inferiore a questa.
Cordiali saluti Luca Pierini
p.s. il mare nella foto svedese era sicuramente più calmo di quello della Giraglia.