COSA FARE SE… vuoi migliorare la velocità
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Quarant’anni di Giornale della Vela sono anche quarant’anni della nostra sezione di pratica. Abbiamo selezionato i quiz con i migliori consigli pratici che ci sono arrivati dai voi lettori negli anni. In questa nona e ultima puntata vediamo cosa fare per migliorare la velocità della barca in bolina larga.
COME MIGLIORARE LA VELOCITA’ DELLA BARCA
DOMANDA: “Ci sono 10 nodi di vento, mare piatto e navighi di bolina larga (60° al vento reale) con randa e genoa pieni. Non sei per niente soddisfatto della velocità della barca. Cosa fai per migliorare le prestazioni?”
RISPOSTA: “Per ottimizzare le prestazioni di una barca che naviga a 60° dal vento reale, barca che con vele piene (cioè che non fileggiando e danno l’impressione di portare) potrebbero essere troppo cazzate, controllo la posizione dei filetti del genoa. Se effettivamente i filetti mostravento sull’estradosso della vela non sono orizzontali, la vela è troppo cazzata, allora lasco la scotta fino a che si dispongano in orizzontale. Inoltre, se vi è disparità di comportamento tra le coppie di segnavento in senso verticale, si deve agire sul carrello del punto di scotta, avanzandolo tanto più che si lasca la vela. La massima portanza la otteniamo quando, in senso verticale, tutte le coppie di tell-tales (o mostravento) si dispongono in orizzontale (sia sull’estradosso che sull’intradosso).
Stesso discorso vale per la randa che potrebbe essere in stallo. Ce ne accorgiamo subito guardando i tell-tales sulla balumina. Se si “arricciano” tutti, o quasi tutti eccetto il più basso , la randa è in stallo, cioè troppo cazzata. Si deve allora lascare la scotta con il trasto al centro (se la barca ne dispone), fino a che sono tutti orizzontali. Poi si può portare il trasto sopravvento fino a che il mostravento più alto è visibile per la maggior parte del tempo, oppure, con effetto simile ma non proprio uguale, si cazza nuovamente al punto giusto la scotta.
La drizza e la base devono essere mediamente cazzate e il vang puntato. Le drizze devono essere mediamente cazzate, ma dipende dalla barca, sulla mia, Oceanis 323, lasco pochissimo. Il paterazzo lascato quanto basta. Inoltre si deve curare la distribuzione dei pesi, che deve essere sempre adeguata alla forza del vento; cioè la barca per essere nelle sue linee d’acqua progettuali non deve essere troppo immersa, ma neanche troppo poco. è importante anche l’assetto longitudinale, anche se con mare piatto il peso alle estremità sarà meno influente perchè il beccheggio non ci farà frenare ad ogni onda. In ogni caso, se si ricercano le prestazioni, l’equipaggio deve stare in falchetta e all’altezza delle sartie, sopra o sottovento a seconda dei casi”.
NELLA SCORSA PUNTATA: COSA FARE SE SI DEVE ABBANDONARE LA BARCA
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