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Hugues Le Cardinal si sta preparando alla Transquadra 2017-18, la regata in solitario “per dilettanti” (i concorrenti si ritroveranno sulla linea di partena di Lorient nel luglio del prossimo anno per arrivare in Martinica), a bordo di un JPK 9.60, “Mascarade”. Pubblichiamo qui la prima parte di una guida alla sicurezza che proprio l’esperto Hugues, da buon ingegnere aeronautico qual è, ha realizzato appositamente per noi e nella quale compie uno studio accurato dei rischi e delle misure di sicurezza da adottare se si naviga in solitario o in equipaggio ridotto. Facciamone tesoro e appuntamento a domani con la seconda puntata!
LA SICUREZZA SECONDO HUGUES LE CARDINAL
Navigando in solitario, c’è un pericolo. Abbiamo studiato i rischi e immaginato le contromisure da prendere. I rischi identificati in questa puntata sono: la caduta in mare, la caduta dall’albero, la collisione con un nave o una barca di pescatori e la perdita di lucidità.
Il rischio
La storia della navigazione d’altura dimostra che le cadute in mare avvengono spesso in condizioni metomarine tranquille, durante momenti di “vigilanza ridotta” e, di frequente, mentre si sta urinando.
Accorgimenti
Il rischio
La Transquadra 2008-2009 ha dimostrato il pericolo di salire sull’albero in solitario con 2 cadute dalle conseguenze gravi.
Risposta
Per non avere bisogno di salire sull’albero, approntiamo, oltre alla drizza della randa, un’altra che faccia da drizza di scorta. A prua, c’è una drizza per il genoa e due drizze spinnaker. Tutte le drizze sono di alta qualità LIROS con sovra calza nei punti chiave.
Ma se dovessimo comunque salire sull’albero in navigazione:
La collisione con un’altra imbarcazione
Il rischio
Nonostante il fatto che il mare sia immenso, le collisioni sono sempre dietro l’angolo; ma il navigatore solitario deve poter riposare. Come fare?
Risposta
Il rischio
Da solo uno deve fare tutto. Preso dall’adrenalina e dallo spirito agonistico, può accumulare troppa stanchezza, che significa perdità di lucidità e pericolo.
Risposta
Gestione della propria energia
Come imparato durante la Course des îles o la Roma per Uno, la gestione della propria energia è la cosa più importante per il navigatore solitario. Bisogna idratarsi, mangiare e riposare bene. Bisogna essere all’ascolto del proprio corpo. Non esiste una regola, siamo tutti diversi. Appena le condizioni lo permettono, il solitario deve riporsarsi. Deve anche bere al primo accenno di sete e mangiare quando ha fame, anche se è stanco. L’altra regola è che il solitario deve sempre anticipare. Su questo sono ben preparato. Alla fine della manovra, si riordina la coperta in modo che sia pronta per la prossima manovra. Il livello di sicurezza non deve essere abbassato per motivi agonistici. Mi sono già trovato in una grossa tempesta durante la TRANSQUADRA 2008-2009. Con il mio co-skipper abbiamo messo la regata in stand-by per qualche ora.
Semplificazione delle manovre
La scelta di navigare su un JPK 9.60 mi ha permesso di avere delle manovre facili e non stancanti. Un’altra qualità di questa barca è la sua ottima stabilità al lasco.
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