Mister Pascal Conq mi ha portato a bordo del “suo” nuovo Beneteau Oceanis 41.1

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Schermata 2016-04-07 alle 11.10.37Quando arrivo al Real Club Nautico di Palma, mi avvicino al nuovo Oceanis 41.1 di Beneteau incuriosita da un grande movimento in coperta: un indaffaratissimo Pascal Conq sta cercando di sistemare la drizza della randa incastrata in testa d’albero. “Strano sia lui ad occuparsi di questo” – penso – “invece di intrattenersi in discorsi da archistar, si sta arrampicando in testa d’albero per risolvere un groviglio di cime”. Effettivamente Pascal Conq, il progettista che ha ripensato questo nuovo Oceanis 41.1, in barca è uno che non riesce a stare fermo un secondo e schiva fino all’ultimo le domande che cerco di fargli a proposito di questo nuovo modello del cantiere francese, evoluzione del già vincente Oceanis 41.
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COSA CAMBIA A BORDO RISPETTO ALL’OCEANIS 41
Cosa è cambiato rispetto al modello di quattro anni fa, l’Ocenias 41, me lo ha raccontato direttamente lui, mentre faceva “arrampicare” la sua nuova bimba sulle onde e gestiva i 30 nodi che hanno caratterizzato la nostra prova in mare. “Sostanzialmente la carena è rimasta la stessa dell’Oceanis 41 con lo spigolo posizionato praticamente a un metro dall’acqua che ci ha permesso ancora una volta di guadagnare spazio sottocoperta e di avere una specie di seconda carena a barca sbandata”

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mi racconta “Il lavoro che abbiamo fatto per questo nuovo modello si è concentrato soprattutto sull’alleggerimento della barca che alla fine ha portato a un risparmio di 800 chili. Siamo riusciti a togliere peso grazie all’utilizzo di nuovi legni più leggeri, grazie alla nuova spiaggetta di poppache ha alleggerito la struttura complessiva e rivisitando la costruzione togliendo peso ovunque fosse possibile. Abbiamo poi migliorato l’inclinazione delle scale per la discesa sottocoperta, rendendola più dolce, e mantenuto un piano velico distribuito bene lungo tutta la barca grazie all’albero decisamente indietro e al boma lungo. Tornando sottocoperta abbiamo fatto un grande lavoro insieme allo Studio Nauta per ingrandire il più possibile la cabina armatoriale, che ora è diventata una vera reggia! Gli interni sono poi disponibili in quattro diversi layout: le cabine possono essere due o tre mentre i bagni uno o due. Per quanto riguarda i legni interni si può scegliere tra un luminoso rovere chiaro o un caldo mogano”.

L’imbarcazione si caratterizza anche per un nuovo look della tuga, ridisegnata dallo Studio Nauta con delle linee più dolci a prua e con una sintesi più armonica con la coperta.
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Per quanto riguarda la poppa invece, come abbiamo visto, l’imbarcazione da una parte si arricchisce di una plancetta di abbondanti dimensioni che può essere elettrica e di nuovi puntapiedi (anche se a barca sbandata è difficile trovare  una posizione stabile e comoda al timone), sono poi state eliminate le panche fisse per essere sostituite da sedute sollevabili per avere miglior accesso alla spiaggetta e migliorare il comfort durante i bagni in rada.
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Anche il rollbar cambia un po’ look, riuscendo ad apparire meno invasivo con le linee della barca (fa anche da sovrastruttura per lo spryhood di grandi dimensioni), che mantengono così il loro carattere sportivo valorizzato dal pacchetto Performance (protagonista della prova) che prevede randa alla tedesca e vele della Elvstrom carbon look. Sicuramente la tendenza del cantiere è rendere disponibile la gamma Oceanis anche in una versione più sportiva, andando a colmare così quel vuoto creato dalla gamma First. Sempre Conq mi racconta “stiamo lavorando a una versione senza rollbar, che ad oggi è di serie, e con il tasto della randa in pozzetto tra le ruote del timone, per armatori che desiderano una barca più sportiva per regatare”. Quest’anima sportiva viene fuori sicuramente navigando di bolina, la barca è più aggressiva e con 15 nodi di vento reale e un angolo apparente di 40 gradi navigava a 8,2 nodi. Poi il vento si è alzato fino a toccare i 30 nodi e abbiamo navigato di traverso a vele piene toccando senza troppi sforzi i 10 nodi, prima di deciderci a dare una mano perché le raffiche si stavano facendo più impegnative. Tutti i dati rilevati ci sono stati forniti dalla strumentazione elettronica di bordo con il dispositivo Zeus2 7” di B&G che ci ha presentato in anteprima due novità che vi sveleremo prossimamente.  Sicuramente al timone la barca è reattiva e con vento forte richiede una certa attenzione e concentrazione per essere portata correttamente nel giusto assetto.

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