Assisted Sail Trim. Sì, c’è un Robot capace di regolarvi le vele. Lo abbiamo provato
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L’appuntamento è al porto vecchio di Cannes dove salgo a bordo del nuovo Sun Odyssey 519 di Jeanneau per provare la prima barca disponibile con a bordo l’Assisted Sail Trim, il sistema rivoluzionario inventato da Harken e Jeanneau e capace di regolare da solo le vele. Sì, avete capito bene, è un sorta di pilota automatico per le vele, capace di regolarle in automatico agendo su tre winch elettrici (due winch primari per le scotte del fiocco e uno in tuga per la scotta della randa, la drizza della randa e l’avvolgifiocco).
Usciamo dal porto dove ad aspettarci ci sono più di 30 nodi (raffiche fino a 37): non sono le condizioni ideali per testare questo sistema che, per ragioni di sicurezza è stato settato dal cantiere Jeanneau per lavorare con un range di vento tra i 5 e i 25 nodi. “Per oggi abbiamo fatto un’accezione” – mi spiega Pietro Binda, il project manager della Harken che ha inventato questo sistema – “spostando il limite a 35 nodi, ma queste impostazioni sono di solito fissate dal cantiere e non modificabili dall’armatore”.
L’Assisted Sail Trim è come prima cosa un software capace di far lavorare da soli i winch sulla regolazione delle vele in base alla direzione del vento e alla rotta della barca. Sorprendente, come un pilota automatico applicato a randa e fiocco (la regolazione delle due vele è assolutamente indipendente).
Una consolle situata sulla colonnina della ruota del timone controlla attraverso un display molto intuitivo tre winch elettrici e li fa lavorare da soli in automatico, dopo aver dato una regolazione iniziale delle vele. Questo è possibile grazie a dei sensori presenti sui winch che “sanno contare” quanti centimetri di scotta lascare o cazzare a seconda di come varia la direzione del vento apparente o la prua della barca. Questi sensori sono infatti in grado di rilevare le rotazioni della campana del verricello e calcolare così la distanza percorsa dalle scotte.
Ma non solo, come mostra la schermata qui sotto, l’AST è anche in grado di accompagnare una virata manuale (facendo cazzare un winch e lascare l’altro) ma anche di virare da solo. Inoltre dalla consolle si ha il controllo di tutti e tre i winch eletttrici in modo intuitivo come mostrato nell’immagine: sul dispaly i pulsanti sono disposti come i winch sono disposti in barca.
REGOLAZIONE AUTOMATICA DELLE VELE E DELLO SBANDAMENTO DELLA BARCA
Prima di attivare l’Auto Trim, è necessario che le vele vengano regolate a seconda dell’andatura che si è deciso di tenere. Una volta che le vele sono a punto, è possibile azionare l’Auto Trim che dal quel momento si comporterà come un vero randista, intervenendo sulle vele a seconda delle variazioni della prua della barca o della direzione del vento. Questo significa che sono richieste comunque una base di conoscenze veliche, perché se la prima regolazione manuale è sbagliata, tutto il sistema automatico reagirà in conseguenza a quella prima regolazione errata.
Lo testiamo in acqua, anche se le condizioni non sono ottimali per il troppo vento: una volta regolate le vele, aziono l’autotrim e poi orzo. Come per magia, le scotte di randa e genoa si cazzano da sole seguendo la mia manovra con il timone. Provo a poggiare: qui la manovra di “lascata” è più lenta, perché poggiando e aumentando la velocità della barca, la direzione del vento apparente rimane per un breve periodo la stessa e il sistema reagisce con un po’ di lentezza all’effettiva variazione della prua.
E’ possibile inoltre impostare come parametro anche lo sbandamento della barca (tra i 10 e i 30 gradi): per esempio se impostiamo 24° come nella figura sopra, il sistema lascherà al randa quando l’angolo si sbandamento supera quello impostato, regolando poi le vele affinché la barca non superi i 24° di sbandamento. Si comporterà quindi come un randista in mezzo alle raffiche (quasi..) La possibilità di impostare questo parametro risulta molto utile quando si naviga con bambini a a bordo o quando per esempio si sta cucinando.
Come prima cosa, una volta azionato il comando dell’autotack (virata automatica) il sistema controlla se si sta navigando con l’angolo giusto per poter effettuare una virata: in caso contrario vi invita a orzare per mettervi sulla giusta rotta. Poi controlla che quella che sarà la nuova scotta di sottovento sia recuperata al punto gisuto (ricordiamoci che il sistema ha un numero esatto di metri di scotta da cazzare per effettuare la virata. Per esempio sulla nostra barca il sistema sa che deve prendere in virata 4 m di scotta e cazza per uscire dalla virata con un angolo apparente di 30/40°, se si esce troppo poggiati le vele saranno ovviamente troppo cazzate). Se tutto è a posto il sistema avvia la virata. Bisogna prendere un po’ la mano e ho dovuto provare due o tre virate prima di riuscire a prendere il tempo della virata (il sistema lasca e cazza alla stesa velocità) e aggiustare il mio movimento del timone.
SICUREZZA
In caso di necessità, il sistema di AutoTrim si disattiva semplicemente premendo uno qualsiasi dei pulsanti della consolle o agendo direttamente sui pulsanti in coperta dei winch elettrici. E’ importante sottolineare che è un sistema che “assiste” il velista, ma non lo sostituisce, al contrario l’equipaggio deve essere sempre coinvolto. Il sistema ha poi quattro limiti di carico rispetto al vento rileveato e che vengono considerati come blocco immediato alla manovra automatica (anche nel caso per esempio che si formi un nodo sulla scotta del fiocco durante una virata)
COSTI E CONSUMO ENERGETICO
Al momento l’AST è disponibile come optional in esclusiva sul nuovo Sun Odyssey 519 ed è un’esclusiva Jeanneau per un anno. Ma questo sistema sarà installabile su qualsiasi imbarcazione avendo come unica condizione la presenza a bordo della rete NMA2000 con la quale si interfaccia per il rilevamento dei dati che gli servono per lavorare: intensità e direzione del vento. Il costo si aggira intorno ai 15.000 euro compresi i tre winch elettrici che presi singolarmente avrebbero un costo di circa 3.000 euro l’uno. Per quanto riguarda i consumi energetici sono gli stessi richiesti dai classici winch elettrici ai quali si aggiungono 3 Ampere per il sistema eletttronico. Dopo 5 / 6 ore di navigazione con l’AST le batterie erano ancora al 95%. Ovviamente maggiore sarà l’intensità del vento, maggiori saranno i carichi e di conseguenza il consumo energetico. Il cantiere Jeanneau sta lavorando per dotare la barca di un batterie tali per permettere l’autonomia energetica per un intero week-end utilizzando il sistema AST.
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4 commenti su “Assisted Sail Trim. Sì, c’è un Robot capace di regolarvi le vele. Lo abbiamo provato”
Sistema interessante, sicuramente utile in crociera sulle imbarcazioni che uniscono performance e comodità. In condizioni di vento ideale di navigazione, un sistema di questo tipo invoglia l’uso delle vele poiché il solo pilota automatico porterebbe con se l’inefficienza dovuta alla necessità di regolazione. Come tutte le cose automatiche a bordo vanno preso per quello che sono: ottime quando funzionano, pronti a farne a meno quando si rompono o le batterie vanno giù. Sono sicuro che chi commenta oggi “non c’è più la vela di una volta” non rinuncerebbe facilmente all’autopilota… come sempre: attualmente “giocattolo costoso” in futuro tutti i winch saranno smart (conta giri, sensore di tensione), anche non necessariamente engine-ready.
Avere sensori a bordo significa acquisire nuove conoscenze e migliorare le capacità (umane e automatiche) di navigazione.
ok, ma il gusto?
intendiamoci: aiuti dalla tecnologia sono naturali ed essere contrari a prescindere non ha senso, ma una volta che in una barca a vela l’autopilota tiene la rotta e, impostando i waypoint sul plotter, li raggiunge in sequenza, il fiocco è autovirante, un ulteriore asservimento regola le vele automaticamente (più o meno bene poco importa), per quale motivo si va in barca a vela?
beneteau ci propone una barca che a momenti ormeggia da sola grazie a elica di prua e poppa (e, non so se sia disponibile, magari il piede rotante installato sui jeanneau), in tanti casi ha fiocco autovirante, l’autopilota va in giro da solo e ora anche le vele si regolano da sole. allora perche’ non prendiamo piuttosto una barca a motore? e’ più pratica e veloce.
chi prende un sistema di questo tipo (e lo paga caro) intende usarlo: se uno pensa di usarlo 2 volte all’anno ha speso male i propri soldi. ma ha senso prendere una barca a vela per non gestire le vele?
non riesco a capire la logica della cosa.
Penso che se un armatore ingaggia uno skipper può fare anche di meglio e all’ occorrenza anche un piatto di pasta e ti ormeggia anche la barca e la lava.A questo punto va bene anche un bel noleggio occasionale e non c è più la fatica di pagare il posto barca e fare notti in bianco quando ci sono burrasche in porto.buon vento a tutti.Maddaloni David armatore.
D’accordo con Raffaele Montella.
Certo che deve essere divertente adoperarlo.