Vi ricordate Najad? Torna in Italia un cantiere mito della vela
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Sono passati alcuni anni da quando la notizia del fallimento della Najad ha fatto il giro del mondo; sembrava la fine di uno dei cantieri che hanno fatto la storia della vela. Invece…
Invece in soli quattro anni Najad è tornato a essere un punto di riferimento, puntando su quelle che sono state le caratteristiche di solidità e marinità che ne hanno fatto la fortuna. Senza, idea vincente, abbandonare i vecchi armatori, che se necessitano di parti di ricambio possono rivolgersi a un servizio a loro dedicato (basta inviare una mail a info@oys.se).
La produzione oggi avviene nello storico cantiere di Henan e già sono stati rinnovati alcuni modelli di grande successo, come il “piccolo”411, mentre a breve, si parla di maggio, scenderà in acqua il 450. Gli appassionati italiani hanno ora un riferimento sul nostro territorio, la Sail Passion ( www.sailpassion.it, najad.italy@gmail.com)
LA STORIA DEL CANTIERE NAJAD
Alla fine degli anni 60 Berndt Arvidsson chiede al progettista svedese Olle Enderlein, un imbarcazione di 34 piedi dalle linee robuste, con molto spazio sottocoperta e al contempo una velatura che permetta di divertirsi e che soprattutto si stacci dal concetto dei chiglia lunga. Da questa richiesta si arriva, nel 1971, alla nascita del progetto numero 1 chiamato Najad.
Il successo enorme che questo 34 piedi riscontra dà il via all’avventura, con tutti gli scafi che vengono garantiti previa ispezione dei Lloyd. Per decenni Najad diventa uno dei simboli delle solide barche nordeuropee, finché nel 2013, dopo diversi tentativi di salvataggio, il cantiere è costretto a dichiarare fallimento. Per fortuna diversi imprenditori decidono di rilevarlo, fino alla nuova avventura odierna. www.najad.se
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